Fremeva di rabbia, ma la presenza della giovane moglie lo frenava da impulsi di ribellione.

A ogni visita, i visitatori non mancavano di fare pesanti apprezzamenti sulle grazie della consorte. La donna vedeva i moti di ribellione da parte del marito, ma non riusciva a capire il vero motivo. Quelle persone sembravano così gentili, in fin dei conti, diceva, erano soltanto delle parole. Una in più o in meno non faceva tanta differenza per lei, al suo paese ne aveva subite di molto più pesanti, per questo non dava la giusta importanza alla cosa. Don Pasquale invece sembrava sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Seguiva ogni mossa, ogni loro gesto. Il fatto di dover ingoiare amaro e di non poter reagire, lo faceva star male. Questo continuo sforzo di contenersi, com'era prevedibile, finì per alterare il suo carattere mite, che da affabile diventò aspro e duro con tutti. I rapporti finora amichevoli con la gente divennero difficili. I suoi clienti però capivano le ragioni del suo malessere e ognuno cercava di aiutarlo in tutti i modi. Tutti avevano una buona parola per lui, volevano fargli capire che non era solo, che se possibile poteva contare sull’aiuto di tutta la popolazione.

La sua fama d'uomo onesto e di buon cuore non lo aveva mai lasciato. La gente del posto ricordava e cercava in tutti i modi di farglielo capire.

Succedeva che in occasione di quelle visite loro due non fossero mai soli, c’erano sempre due o tre persone che pur non dovendo comprare nulla erano presenti in negozio. I testimoni davano sempre fastidio a quella gente. Le donne specialmente, entravano e uscivano in continuazione per essere sempre presenti.

Questo movimento però insospettì l’orga­nizzazione che un giorno in settimana la visita fu anticipata. Uno dei più brutti ceffi abituali fra quelli che venivano a trovarlo si presentò davanti al negozio all’improvviso. Entrò e dopo aver dato uno sguardo in giro per accertarsi che non c'era nessuno in arrivo, chiuse la porta dietro di sé. Don Pasquale afferrò subito la situazione e cercò di allontanare la moglie, ma fu fermato da un gesto inequivocabile del tizio. L’uomo si avvicinò alla donna, tolse i guanti e, con voce suadente ma carica di minacce, si rivolse a don Pasquale:

<<Amico mio, allora come va? Stamattina non avevo molto da fare e allora mi sono detto, perché non andare da Pasquale per salutarlo insieme alla sua graziosa moglie. A proposito lo sai che questa guagliona è proprio interessante, anzi, direi che è veramente “bona”. Mi chiedevo se non lo fosse un po’ troppo per un tipo come te. Tu sei troppo delicato, gentile, per una tosta come questa. Per lei, per questo seno prorompente, per il suo culo duro come una pietra, ci vuole un uomo vero. Con una donna come lei, si possono fare certe cose che magari tu nemmeno conosci e, di conseguenza, non fai. Questa è una classica femmina da letto, capace di soddisfare anche più uomini. Vuoi un consiglio, lascia stare, non è cosa per te. Lascia fare certe cose a chi le sa fare. È chiaro che lei non dice niente, ma è chiaro che è insoddisfatta, beh! Vuol dire che ora ci penso io. Tu resta qui a vendere i misurielli d’olio. Con quel camice nero e tutto unto mi sembri uno scarafaggio, nero e lucido.>>

Sorridendo e con una certa noncuranza, prese per un braccio la donna e si avviò verso il retro bottega. Non riuscì a fare nemmeno due passi, don Pasquale, silenzioso come un gatto, uscì dal banco e con un punteruolo acuminato, quello che usava per forare i grossi bidoni d’olio, colpì l’uomo con un gesto fulmineo e violento. Lo prese proprio al centro delle scapole. L’altro si accasciò senza un grido, cosa che invece fece la moglie; emise un grido strozzato in gola dalla paura. Pasquale intimò alla moglie di fare silenzio e di aiutarlo. Insieme lo trascinarono giù in cantina e lì lo seppellirono nel terreno. Poi misero sopra lo scavo alcuni bidoni dell’olio.

Tornati di sopra, subito aprì la porta e immediatamente entrarono due vecchie comari. Pasquale sbiancò in viso. Uno sguardo di sgomento passò veloce tra marito e moglie, la paura trapelava negli occhi come un velo grigio che scendeva lentamente.

La domanda era da quanto tempo erano lì fuori? Avevano visto o sentito qualcosa? Le porte della bottega erano di vetro e anche se chiuse si vedeva benissimo all’interno. I due fremevano nel dubbio e su come dovevano comportarsi. A trarli d’impaccio, ci pensarono le anziane donne che, chiesti due misurini d’olio, salutarono e in silenzio se ne andarono.

Passarono alcuni giorni, ma non successe niente, tutto sembrava essere tornato alla normalità. Solo una cosa era invece cambiata, le famose visite com'erano iniziate così finirono, improvvisamente. Non ci fu una spiegazione logica, si aspettava una ritorsione ma, di fatto, fu lasciato in pace.

Don Pasquale, pian, piano, sempre con le palpitazioni, ogni volta che si apriva la porta, ricominciò a vivere di nuovo. Stava riacquistando il carattere di prima e tutto man mano tornò allo stato iniziale.

Dopo alcuni mesi dal fatto, sembrava che tutti, lui compreso, avessero dimenticato quel giorno infausto. Il garzone del fruttivendolo una mattina, passando davanti al negozio, vedendolo sulla porta, lo salutò come faceva sempre, questa volta, però, gli rivolse una frase diversa dalle solite: <<Don Pascà, duie solde ‘o mesuriello e chill’’amico sempe dorme!>>

Pasquale si sentì gelare il sangue nelle vene, lo stupore e la paura tornarono di colpo. Restò impietrito. Non ebbe la forza, nemmeno di alzare la mano per rispondere al saluto. Il garzone si allontanò fischiettando, ma Pasquale era ancora terrorizzato, rimase sul posto fermo e allibito. Poco dopo fu la volta del panettiere, il postino, il fruttivendolo e via, via, tutti quelli che passavano lo salutavano con lo stesso saluto. Tutti usavano la stessa frase; sapevano! La gente sapeva. L’allusione era più che chiara, come anche la loro complicità.

Tutti sapevano l’accaduto e dimostravano la loro solidarietà in quel modo. Una semplice frase che, a chi non era informato dei fatti, non diceva nulla di compromettente, mentre, per chi sapeva, era una dimostrazione di amicizia nei suoi confronti. Una specie di patto, un segreto fra uomini d’onore che si stimavano uno con l’altro.

Don Pasquale era uno del popolo che aveva avuto il coraggio di ribellarsi e reagire da uomo, quest'azione era stata apprezzata e ora era gratificato dall'ammirazione e dal rispetto di tutti.

Da quel giorno il saluto per lui divenne quella frase che diventò nel tempo quasi un modo di dire, una specie di proverbio di leggenda che ancora oggi si sente pronunciare in certe occasioni dove si allude a segreti nascosti. La guerra finì, passò anche il periodo postbellico, don Pasquale morì senza eredi. Il negozio restò alla moglie, che incapace di continuare quel mestiere, vendette tutto. Se ne tornò al suo paese lasciando per sempre Napoli. Al posto di quello storico negozio, oggi c’è quella misera bottega, chiamato “Minimarket”.

Tutti i racconti

2
4
25

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
12

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
16

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su