Sono italiano. Eppure la guerra civile che ai miei giorni si è scatenata fra le ideologie,  ha fatto dimenticare tutto questo. Sono stato fascista come tutta Italia, come tutti quelli che, presi dal senso di riscatto, fomentavano di diventare colonialisti in terra d'Africa, "bel suol d'amore" da colonizzati da parte di tutti i popoli che erano sempre stati  nella storia passata, quando tutti orgogliosi si sfoggiava la camicia nera e si imitava il Duce in  ogni atteggiamento. L'Italia sembrava un'immensa caserma popolata da uno sterminato esercito formato da tutti uomini, donne, bambini, bambine, i figli della Lupa, i Balilla etc.  Tutti proiettati a produrre storia di orgoglio e prepotenza, di speranze e di superiorità. Nella Venezia Giulia ed in Dalmazia, dopo che il regime italiano è stato divelto, sradicato come gramigna infetta dal campo del  "bel suolo italiano" , io, paladino del mio orgoglio di operaio del Fascio, con tanto di tesserino del PNF mi ritrovo in manette, prigioniero di chi ora guarda rosso, di chi respira l'aria che giunge dall'est e gode nel ritrovare in disgrazia colui che  lo aveva prima governato e non faceva altro che obbedire alle indicazioni di quello stato che guardava alla Romanità Imperiale e che si lasciava guidare dal Dux Superuomo Italiano, dal  progetto nietzeschiano, Dux populorum, Conduttore del mondo. Ed io con altri a sognare la realizzazione di un progetto politico- sociale a cui credevamo in tanti, a cui ci dedicavamo, consci di dimostrare la nostra capacità ad essere patriottici e nazionalisti. Italiani..., gridava il Duce, enor ad acclamare quella voce eternamente con noi, che ci  dava forza e ci spronava a continuare a sognare e a realizzare il nostro progetto comune. Ora sono in manette, come in passato lo erano stati gli oppositori del regime, ora sono vittima di un interrogatorio, di un pestaggio, come lo erano stati tanti che non credevano al nostro sogno e gridavano,  inneggiando ad una libertà che rasentava l'anarchia. 
Sono in manette in attesa di un plotone che non si limiterà solo a mitragliarci contro il muro ma che ci porterà a vedere il campo, la montagna, come in una scampagnata. Tutti in fila, legati l'uno all'altro, per dare la sensazione che la nostra unione e rovinosa come rovinosa è stata la nostra presenza nel passato storico. Tutto perché la nostra idea di libertà non coincideva con quella degli altri, la libertà che è comunione di forze per raggiungere l'obiettivo, unione in quanto noi portatori di valori come la forza, la superiorità, che altri non condividevano, libertà che non può essere solo spiritualità libera e non soffocata dalle ideologie costruite dagli uomini ma che deve fare i conti con chi vuole essere libero di decidere diversamente dagli altri,  con chi ci sta accanto, con chi guarda verso lo stesso orizzonte e vuole mettere in atto la propria religiosità seppur laica. 
Ci orientano verso le montagne. Siamo allineati come vitelli condotti ad una fiera. Camminiamo e ci deridono come noi avevamo deriso gli ebrei. Ci deridono perché hanno in mano le armi e noi siamo prigionieri. È la cruda legge della guerra, è la crudele legge della storia. Chi ha le armi è più forte, chi ha le armi decide per gli altri. Camminiamo, un due, un due... la marcia è insopportabile. Solo ora capisco cosa si prova quando qualcuno ti priva della libertà, cosa si prova quando chi decide per te dimentica che chi è stato fatto prigioniero è un uomo con la sua dignità con le su emozioni. È la guerra, il fanatismo che annullano la nostra capacità di ragionare e i fanno dimenticare della dignità dell'umanità.
Arriviamo a destinazione. È una campagna desolata sopra la montagna, è un paesaggio che sembra corroso dai topi. Buche , dirupi, tunnel in verticale. Le rocce sembrano disgregarsi al nostro passaggio. Il capitano del plotone grida indiavolato di buttarsi lì dentro. Come lì dentro? Dentro una buca?  Ma ci staremo tutti? Dobbiamo ripararci da un attacco aereo? Ma qui ci sono solo aquile ed uccelli rapaci ! Giù, grida come un forsennato. Ed un soldato spinge il capofila dentro la buca. E si trascina gli altri. Tutti, legati da quella corda assassina, lì dentro. Grida disperazione....aiuto, non voglio morire. Quando tutti sono precipitati dentro la foiba una sventagliata di mitragliatrici completa l'opera. Ah, maledetto Caino che continui a spargere sangue sulla terra!  Ah, maledetta guerra! Maledetti tutti coloro che sono servi delle proprie ideologie e scadono nel fanatismo tanto da credere che si può uccidere pure per soddisfare il proprio dio.  La foiba è diventata un cimitero italiano. Dentro questo intercapedine delle montagne i sogni di alcuni uomini sono frammenti di storia, aguzze schegge di violenza. I  fascisti sono ora le vittime dei nazionalisti dalmati e la Venezia Giulia piange, piange ancora da dentro le budella della terra dove giacciono i figli dentro al proprio corpo di polvere. Come quella degli anni che vorrebbe far dimenticare coprendo le buche della nostra coscienza.

Tutti i racconti

4
1
13

Gino vs. l’Intelligenza Artificiale

La guerra lampo che durò 6 ore 53 minuti

Miu
25 November 2025

Oggi in TV hanno mostrato l’AI che parla. Interagisce, comunica, respira quasi. Il conduttore sorrideva come chi ha appena adottato un cucciolo robot. – È come avere un amico sempre presente. Per dimostrarlo, collegamento in diretta con un essere umano. Purtroppo l’essere umano era il signor Gino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
1
7

La vita di Daniel

25 November 2025

La vita di Daniel. È così che fa. La mattina presto, esce dalla tenda e va in centro. Lì, trova un uomo che potrebbe comprargli del cibo. È educato, dice il suo nome, lo saluta con il saluto del post-covid e gli chiede con un sorriso, se possa comprargli del cibo nella mensa lì vicino. Dice, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
13

CENTRALE PARANOICA 8

ANNIE HORROR

24 November 2025

NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Prosegue la carrellata di picchiatelli al Transcend Village, state aspettando le scene di sesso? Arrivano arrivano… Hi, qui è la centrale paranoica. Il Transcend Village è davvero un manicomio… eh beh, se non sei un picchiatello non finisci qui, ma anche la gestione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
5
19

Racconto in breve il popolo napoletano

Un inno all'amore e alla tradizione

24 November 2025

Napoli, città che non è solo una semplice meta turistica, ma un autentico museo a cielo aperto, è il palcoscenico di una cultura vibrante e di un popolo singolare. Qui, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, si dispiega l'essenza del popolo napoletano, un'anima che pulsa con generosità, tradizione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
6
36

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ornella: Mi ha ricordato il bel film di Luc Besson con Scarlett Johansson Lucy. Ancora [...]

  • Rubrus: Anche me ha ricordato un po' Matrix, ma il papà di tutti i racconti [...]

6
6
24

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Gennarino: Complimenti. Scitto molto bene. Un racconto che fa sognare ed entusiasma. Bravo!

  • Rubrus: Qualche tempo fa avevo chiesto quando avresti riportato la nuova avventura [...]

0
4
23

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
20

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
8
22

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: E adesso... qualcosa di completamente diverso: se non altro perchè è [...]

  • Rubrus: ps: va da sè che le parti in cui dice che va bene non sono interessanti [...]

1
2
15

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
20

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
15

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

Torna su