Chi se lo poteva immaginare che in mezzo ai vecchi videogiochi di mio figlio potessi ritrovare la mia strummula! Sembravano già reperti archeologici i Nintendo, i floppy con il Pacman e le cassette con il Super Mario prima edizione. Ma la mia strummula, sebbene di alcune generazioni passate, riluceva ancora nella sua forme di legno e con il laccetto da raccogliere per metterla in movimento. Gira, gira  ancora come la vita in perfetto equilibrio sopra il suo chiodo appuntito e via via accelerata dal laccio che orientava ed ancora orienta il suo vorticare. Rivedo tre ragazzini sono seduti sul marciapiede e giocano, lanciando  il loro giocattolo, che prende il volo e gira freneticamente. Vince quella strummula che continua a girare orgogliosa ed impettita entro le altre si fermano mortificate. A poco a poco una perde la velocità e si schianta contro il muro; l'altra affievolisce la  sua forza e si accascia. Ho vinto, ho vinto, perché la mia strummula è più potente di quella degli altri. E Vincenzo, tutto contento, ritorna a casa vincitore con in mano la sua strummula di legno pregiato. La mia strummula porta con se tutti i ricordi dell'infanzia e di quel tempo che è trascorso, sognando di poter vincere il campionato mondiale di strummule. Intanto, poco più lontano le bambine giocano a saltare sopra quadrati numerati, disegnati con il gesso sull'asfalto,  prima mantenendosi in equilibrio su una gamba poi coprendo con due gambe due quadrati. Riesce a vincere chi copre più velocemente il percorso. 
Solo oggi mi accorgo che ci voleva impegno, destrezza e velocità a giocare con questi giochi ed erano importanti perché si faceva amicizia, si stava insieme e ci si divertiva un mondo. Non come ora che chi gioca rimane chiuso dentro la sua stanza davanti ad un monitor e ad un joystich. Rischia di perdere la vista e a non accorgersi del proprio tempo, che scorre inutilmente dentro la propria caverna tecnologica.

 

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Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

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La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

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I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

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  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

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La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

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Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

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  • Rubrus: Ho fatto un altro esperimento con la IA - magari un giorno ne parlerò [...]

  • Rubrus: A scanso di eqiuvoci: in questo testo, la IA non ci ha messo becco.

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Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

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  • An Old Luca: Veramente uno dei lavori più benfatti che ho letto qui su LDM per i [...]

  • Smoki: AMO. TUTTO. SMODATAMENTE.
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    Amo la differenza [...]

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Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

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Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

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08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

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Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

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Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

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Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

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