L'aria fresca della mattina, punteggiata da colori che si riflettevano dall'azzurro cielo ai suoi occhi, fece capire a Cesare che era arrivato il momento. Non era un segnale preciso quello che gli fece decidere il da farsi, altre giornate simili erano passate davanti ai suoi occhi, ma quella volta era diverso. Guardò con indifferenza la sua auto parcheggiata a bordo strada. Ai piedi un paio di comode scarpe da ginnastica, ormai un'abitudine che lo accompagnava in tutte le stagioni.
Primo lunedì di primavera, l'aria che si stemperava dal freddo dell'inverno per trasformarsi in un tiepido mantello che ricopriva ogni cosa. Per primi i fiori, era impossibile non accorgersene; il piccolo parco cittadino era punteggiato di petali dai colori pastello che riempivano quell'angolo di natura strappato all'asfalto. Una panchina vuota, una ragazza intenta a correre con alle orecchie un paio di cuffie. Cesare assaporò quell'istantanea di vita, registrandola.
Abitava in centro, in una via attraversata da auto e moto in un turbinare di smog senza fine. Non ci badò, non era importante, aveva altro per la testa. Il bar, dove ogni mattina consumava la colazione, sfilò al suo fianco, come pure l'edicola dove Mario era sempre pronto con il quotidiano in mano. Gli fece solo un rapido saluto, l'uomo lo guardò sorpreso e rimase col giornale a mezz'aria. Alzò la testa, perdendo lo sguardo tra i muri grigi e le finestre che si inerpicavano verso l'alto dei tetti e scoprì che anche da lì poteva vedere il cielo. Sorrise divertito, era una cosa stupida, lo sapeva, di sicuro qualcuno lo avrebbe preso per folle, ma che importava. Un passo dietro l'altro e imboccò la via dove aveva sede il suo ufficio; i piedi marciavano da soli, abituati alla consuetudine di un percorso sempre uguale, ma quella volta Cesare li indirizzò oltre il grosso portone. Si sentiva come un alunno intento a saltare la scuola e di nuovo il pensiero gli strappò un sorriso. Il cuore batteva regolare, la testa era sgombra da ogni pensiero, le persone gli passavano accanto senza vederle.
Aveva più volte cercato di uscire dalla realtà, ma gli impegni legati alla famiglia lo avevano sempre frenato, sino a quando Adele lo aveva lasciato sei mesi prima; dapprima il dolore della perdita, l'incapacità di capirne il motivo, poi la rassegnazione ed un'accettazione forzata che sconfinava in un senso di nulla. Non c'era stato nessun uomo, semplicemente se ne era andata, spargendo nella sua vita frammenti di felicità. Aveva avuto coraggio, non era facile abbandonare, ma lei c'era riuscita. I segnali che lanciava da un po' avrebbero dovuto suonare come un allarme, invece lo avevano attraversato come ombre. Era arrivato al momento in cui il gesto di Adele si era trasformato in un'opportunità pronta da cogliere al volo; anche lui poteva lasciarsi tutto alle spalle, con semplicità, spogliandosi da impegni utili solo ad inscatolare l'uomo in una società non sempre accettabile.
Un centinaio di metri più avanti il viale si ricopriva di alberi e proseguiva curvando leggermente. I negozi si facevano meno frequenti, solo condomini e box auto. Gruppi di ragazzi si affrettavano verso l'ingresso di una scuola media, altri rimanevano ancora fuori, fumando sigarette arrotolate. Lo aveva fatto anche lui, un modo per sentirsi grandi, uno dei tanti passaggi della vita. Camminava a passo svelto, tanto che iniziò a sentire il formicolio del calore. Tolse la giacca, la piegò su un braccio, rimanendo in camicia e attraversò la strada di corsa percependo l'odore della salsedine. Un profumo liberatorio, quasi un passaggio.
Il mare lo accolse con quel colore ramato che stava a significare il suo essere ancora freddo, ma la superficie era piana, increspata solo da piccole onde. Ogni volta lo lasciava senza fiato, non poteva pensare di vivere in un luogo diverso, ci era nato e aveva imparato l'amicizia e la gioia di una serata estiva a passeggiare mano nella mano sul bagnasciuga. Faceva parte di lui, e lui del mare. Poche persone presenti, un paio in compagnia dei cani che correvano felici, un uomo sulla settantina seduto su una sedia assorto dinnanzi alla vastità in cui aveva tuffato la lenza. Tutto bello, forse troppo, una pace che prendeva i sensi.
Anche Adele lo amava, si erano conosciuti proprio poco distante; lei in due pezzi fucsia che spiccava tra la gente, lui intento a giocare a pallavolo con gli amici. Si erano guardati ed amati.
Si tolse le scarpe, poi le calze e le lasciò accanto all'ultimo gradino della scaletta. Non gli importava che qualcuno poteva rubargliele, senza pensarci posò pure la giacca e si incamminò. Uno dei due cani lo guardò, quindi corse verso di lui annusandolo. La padrona lo richiamò, lui parve pensarci un attimo, quindi la raggiunse. La sabbia era fresca, il sole non riusciva ancora a scaldarla, e quel contatto gli provocò un brivido.
Adele gli aveva scritto una lettera un mese dopo, senza indicare dove si trovasse. Non l'aveva cercata, l'aveva solo lasciata andare. Poche parole da cui traspariva l'incapacità di continuare, ma senza rimpianti sul passato. Una porta aperta al futuro e una richiesta di aiuto.
“Per essere felici, dove eravamo felici”, finiva quel breve messaggio di ventiquattro righe scritte a mano. Lui l'aveva riletta mille volte, imparata a memoria, conosceva ogni segno, sbavatura della penna e l'aveva fotografata come fosse un quadro di impareggiabile bellezza. Ma non aveva compreso a fondo il significato, qualcosa gli ronzava dentro e per tutto quel tempo si era domandato cosa significasse. Quel giorno l'aveva capito, quel giorno in cui festeggiavano i primi quindici anni di matrimonio. La felicità non stava in un appartamento comprato a fatica, nemmeno in un'auto con cui avevano trascorso le ultime vacanze, neanche nel denaro racimolato; la felicità non è un bene materiale, non è costituito da componenti, è una sensazione, un sogno ad occhi aperti, la capacità di vedere ciò che non c'è e ti rende vivo.
“... dove eravamo felici” era lì, su quella spiaggia dove tutto era cominciato. Ne era sicuro, nessun altro luogo racchiudeva la magia della felicità, l'avrebbe aspettata, lei sarebbe venuta ed insieme ricominciato a vivere.
Entrò con i piedi nell'acqua fredda e per la terza volta sorrise beato. Era il contatto con la realtà, il mondo senza limitazioni e l'appagamento totale. Il sole lo illuminava e pensò di non averlo mai visto così bello. Si sedette, stringendo le ginocchia con le mani e respirò a fondo. Non si sarebbe mosso sino a quando il giorno non sarebbe scivolato nella notte, in attesa di lei, del nuovo domani.
Due occhi di donna si erano posati su di lui, due occhi grandi e forti, rigati da mille lacrime che il vento aveva asciugato. Ora non piangeva, ora quegli occhi sorridevano. In piedi sulla scaletta che portava alla spiaggia si tolse le scarpe, come aveva fatto lui, le posò accanto a quelle di Cesare, poi camminò senza dubbi in direzione di quell'uomo, di quell'isola, che ora poteva chiamare felicità.​

Tutti i racconti

2
2
12

Non eri tu.

02 May 2025

Non eri tu A farmi tremare il cuore Non eri tu A farmi scoppiare in lacrime Non eri tu A tenermi per mano Quando fuori c’era la tempesta E I nostri corpi Erano ignudi sotto la pioggia E le galassie ci guardavano Con rammarico e deferenza, Non eri tu A sussurrare ‘’ti amo’’ Mentre I tuoi occhi mentivano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • PRFF: I like.
    Ìn un cuore tradito il disincanto ci induce a non credere [...]

  • Virginia Lupo: molto triste questa poesia.
    bella ma triste.
    Mi permetta di esserle [...]

4
7
13

La metamorfosi

02 May 2025

Non ho piu una faccia. Ho una maschera. Quei 4 amici che mi leggono penseranno che tutti indossiamo una maschera per apparire come gli altri ci vogliono. Ma la mia non è una maschera metaforica è reale, in carne e ossa. Tutto è cominciato cinque mesi fa quando ricevetti una telefonata da una mia [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Mi hanno proposto una maschera coreana in profumeria. Non vedo
    l'ora [...]

  • Teo Bo: Beh...Ora dovrai cambiare la foto del profilo. Attendo curioso di vedere il [...]

7
8
39

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • PRFF: I lke.
    Intrigante, scorrevole,asciutto,ritmato con bravura:
    Ci saranno [...]

  • Ecate: .... non mi stupisce che Juana vi sia piaciuta ;-)

4
3
21

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
32

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
6
26

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
41

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
135

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
35

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
73

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

Torna su