Ecco ci siamo! Il telefono squilla sono le 3.50 di notte, sono sveglia ma a svegliarmi non è stato il telefono, ma la scossa di terremoto, lunga, forte ed interminabile… sono pronta per uscire, afferro la sacca dell’emergenza e scendo le scale velocemente, scontrandomi con gli altri condomini che stanno scendendo impauriti.

Appena in strada eccone un'altra, sempre lunga e forte… fortunatamente non cade nulla dai palazzi circostanti, ma le persone sono terrorizzate, cerco di tranquillizzare i vecchietti del primo piano.

«Tranquilli…tranquilli i palazzi sono antisismici, ora cercate di stare caldi e andate al punto di emergenza, avete dell’acqua con voi? Bene! »

«Dottoressa, ma lei dove va? »

«Sono di emergenza in ospedale, tra non molto arriverà la protezione civile, per il sopralluogo e così potrete rientrare in casa.»

«Ma lei pensa che sia sicuro qui? »

«Certo! L’epicentro è a 20 chilometri da qui, noi siamo al sicuro, specialmente in queste case antisismiche.»

Sto barando, l’epicentro in linea d’aria è a meno di 10 chilometri, penso che nel centro città qualche cornicione sia caduto.

Devo sbrigarmi, in ospedale inizierà il pellegrinaggio delle persone impaurite che non sanno dove andare intasando così il pronto soccorso… e poi assisteremo al dramma, quello vero. Persone che in un attimo hanno perso tutto, la casa,le persone care e saranno lì, silenziosi in un angolo, con gli occhi sgranati, per vedere la luce dopo il buio e la paura.

No, non urleranno perché hanno ancora paura di respirare polvere ed il dolore lo terranno dentro di loro, non sanno se fa più male il dolore fisico o quello mentale dell’abbandono.

Solo chi ha provato un tale dolore può capire in pieno.

Avevo solo 15 anni quando in 30 secondi una scossa di terremoto si portò via tutta la mia famiglia, rimasi sepolta viva per 10 ore… un incubo che ho superato solo anni dopo, con la mia professione: “ medico d’urgenza”

Aiutare chi è in difficoltà mi fa stare bene, attenua quel senso di solitudine e abbandono che non mi lascia da 20 anni circa… e poi salvare vite è un modo di rivalsa verso la morte, morte che mi ha guardato negli occhi e mi ha risparmiato… forse per donarmi la solitudine.

I ricordi si fanno sempre più presenti, devo reagire, non ho tempo da perdere.

Arrivo in ospedale e la protezione civile mi assegna ad un convoglio di primo soccorso, sono sull’ autobus con venti pompieri e due infermiere, diretti al paese dell’epicentro…  paese, cittadina o città, sempre un punto abitato.

Perché la “bestia” non si scatena in pieno deserto o su una montagna desolata? È come se sapesse che così fa più male, colpire le vite nel posto più sicuro: la propria casa, la propria comunità.

«Un caffè caldo “dottora”? »

« Eh! Si grazie… ma… »

« Non ci devi pensare, si va e ci si rimbocca le maniche senza pensare. Piacere io sono Marco, è la prima volta in emergenza sul campo? »

Nel frattempo mi versa un caffè dal thermos

«No, non è la prima volta… io sono Anna. Già, bisogna smettere di pensare, ma non ci riesco.»

Sorride

« Allora ti tengo impegnata, così smetti di pensare alla paura, eh “Dottora”? Io sono bravo a distrarre gli altri.»

Mentre rido dal sedile dietro ci sono proteste

« Avanti Marco, porta il caffè anche a noi. »

Passa il thermos con il caffè dietro e si siede vicino a me

«Perché mi chiami “dottora”?  »

« Perché sei minuta, piccolina… e dottoressa è troppo grande come nome per te. Tu sei formato “tascabile” »

« Non so se offendermi o prenderla a ridere »

Sorride e illumina l’autobus…

«Allegra, non ti offendere, ci aspettano momenti brutti, poi si vede che sei una tosta e precisa, non voglio mancarti di rispetto. »

Sorrido rilassata

« Tranquillo non mi sono offesa »

« Smetti di dare fastidio… scusalo lui è giovane… piacere io sono Giovanni il capo squadra e tutti loro, più i sei che sono sull’autopompa, sono la squadra. »

Tutti quanti sorridono e mi fanno un cenno con la mano

« Anna, il mio nome è Anna, qualcuno di voi si intende di primo soccorso?»

Marco sorride

« Si, sono io, noi due lavoreremo insieme, io entro nelle macerie a recuperare le persone, e dove  non c’è pericolo tu mi segui.»

« Veramente io sono qualificata per venire tra le macerie con voi!»

Giovanni mi sorride

«Lo so, ma tu in questo momento sei l’unico medico, per quello che ne sappiamo, stiamo andando in una comunità di cinquemila anime e contando che il paese è meta turistica, forse ci saranno molte più persone. Non possiamo mettere a rischio la tua vita.»

Marco continua:

« Anna, cerca di capire, noi eravamo gli unici reperibili questa notte, forse se siamo fortunati domani in giornata arriveranno altre unità, mentre sicuramente avremmo altre sfortune, come i giornalisti o gli impiccioni dell’ultima ora. »

Guardo il bicchiere del caffè

« Ho capito ci aspettano 24 ore d’inferno… sono pronta. »

Ad un tratto ci fermiamo…la strada è piena di detriti caduti dalla montagna, quindi Marco e altri due scendono e proseguono a piedi lungo la strada illuminata dai faro dell’autopompa, a meno di 500 metri da noi ci appare la porta delle mura del paese, c’è un senso di foschia, sembra fumo che si alza  dal paese ma noi tutti sappiamo che è polvere e questo è sinonimo di crolli.

La notte sta lasciando il posto al debole sole dell’alba… la realtà ci fa salire le lacrime agli occhi e ci scuote come una scarica elettrica.

In breve ci organizziamo sul campo sportivo, che è anche il punto di raccolta d’emergenza, troviamo sul posto il sindaco ed altre persone che si sono radunate per portare in salvo i paesani; sull’autobus mi organizzo con le infermiere, Paola e Patrizia, per medicare le piccole ferite, mentre due dei ragazzi ci stanno montando la tenda medica, il campo per i terremotati e le tre squadre pronte per scavare tra le macerie per i dispersi, nel giro di un ora il campo è montato e le persone sono assistite, mentre si scava in modo frenetico perché si sa nelle prime 12 ore si possono salvare vite.

La sindrome da schiacciamento, fratture scomposte, insufficienze respiratorie, insufficienze renali, traumi cranici, polmonari e cardiaci… mentalmente ripeto tutto quello che nelle prossime ore avrò davanti agli occhi, le loro vite saranno legate anche alla mia abilità di medico.

Tutti i racconti

0
0
3

Baishù

27 July 2024

Nella notte più buia sfavillano sogni con stelle Sciabordano onde stanche tra quei intimi cibrei sermoni Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
1
4

Con la A maiuscola

27 July 2024

L'Amore si insegna, non si impara

Tempo di lettura: 30 secondi

1
1
9

La cometa di Halley

(Proseguimento del) ciclo dei miei ricordi di infanzia

26 July 2024

Premessa: All’età di trentasette anni credo di aver raggiunto il primo giro di boa della mia vita. Per questo motivo mi piace “allietarvi” (termine usato solo per darmi un tono e scherzarci su) e nel contempo riportare la mente a quei momenti della mia infanzia. Cantata nella celebre canzone [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Adribel: Un ricordo piacevole, ero già più hrande ma anche io tivordo [...]

1
2
13

Equilibrismi lessicali

26 July 2024

Equilibrismi lessicali L'equilibrismo catartico omocinetico, conseguenziale ad uno spaesamento ortodosso di derivazione pseudo apologetica e dal tratto tardo aristotelico, ben si rapporta al formalismo ubiquitario posturale del fenomeno parasimpatico del dito a scatto di mia nonna, di ortopedica [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ecate: ... divertente! All'inizio ho avuto la sensazione che stesse parlando un [...]

  • Adribel: Meglio tardi ma con due piccioni con una fava!

1
2
11

Haiku

25 July 2024

tramonto estivo - garriti di gabbiani sul piatto mare Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
19

Diciassette anni

25 July 2024

Dal mio letto sento l‘acqua battere sui vetri e i tuoni scoppiare in lontananza. L’aria é ferma e fa caldo quasi da soffocare. Ció nonostante mi rintano sotto le lenzuola, mi copro tutta, pure la testa, e resto lí, immobile, ad aspettare che passi. Fuori un vocío e scalpiccío di passi, sono i miei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
12

Mini Haibun

Poesia Giapponese

24 July 2024

In controluce dei primi forieri del giorno di un'altra estate, trascritta nelle pagine del passato, affioravano sulla sua fronte le prime gocce di sudore di quella giornata a raccontare il sacrificio nel piacere di creare ancora vestiti, ad ornare le grazie femminili con stoffe e fantasie che [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
5
22

Compromesso

24 July 2024

Ricordo benissimo la sensazione di felicità totalizzante che provavo in questo giorno di otto anni fa. Il sentirmi parte integrante di un progetto di vita e di futuro. Stavamo comprando la casa al mare. Il plurale in questa ultima frase è fondamentale, è un plurale che è molto di più che una [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Ecate: nessuna firma = nessun possesso. Spero sia solo uno sgomento letterario e non [...]

  • Vally: ...diciamo che è uno sgomento letterario che prende spunto dalla realtà! [...]

3
1
12

Cosa cerca un uomo in una donna? ed una donna in un uomo?

Quando la natura inganna

23 July 2024

Io che vivo al centro di Napoli, nel quartiere Sanità, (di fronte al palazzo dello Spagnuolo), un quartiere ricco di storia, con i suoi palazzi architettonici, le sue chiese patrizie. Pochi metri per raggiungere la casa natale di Totò, passando per il palazzo di Sant'Alfonso Maria dei Liguori, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
5
18

Il giorno più felice di sempre

23 July 2024

«Sarà possibile votare dalle 10 alle 13. Potete recarvi presso un terminale di comunicazione, inserire nell'apposita fessura il tesserino di identificazione e poggiare sullo schermo l’indice della mano sinistra. Una volta che sarete autenticati, potrete esprimere la vostra preferenza». L’annuncio [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
8
29

Il ritrovamento

22 July 2024

Erano passate molte ore oramai da quando l’aveva trovato. Aveva girato per tutto il paese in cerca del proprietario, era entrata in diversi negozi, alcuni giá con le saracinesche mezze chiuse, ed aveva chiesto di chi fosse, se qualcuno per caso lo avesse smarrito. Ma niente. Nessuno lo aveva perso [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
7
53

Le Avventure di Lone Gun e Milady

Stagione 1 - Parte 2/4

22 July 2024

EPISODIO 4 Il Capitano non sospetta affatto che sulla sua nave ho un alleato. È ora di incassare il credito. “Re Xander non avrà mai il piacere di essere in mia presenza” sussurro per innervosirlo. “Gettatelo in una cella!” urla infatti alla scorta militare. * EPISODIO 5 Inutile tentare qualcosa [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Rubrus: In tutte o moltissime storie dell'epoca il buono finiva prigioniero del [...]

  • Lawrence Dryvalley: Esattamente, Rubrus! Possiamo considerare la mia striscia come un micro-bignami [...]

Torna su