Era sempre stata scontata e ordinaria,come uno dei classici del cinema visto e rivisto già troppe volte. Aveva i classici capelli castani lunghissimi, i classici occhi cervone da cerbiatto, la classica passione per il piano inculcata e prevista dai suoi genitori forse prima della sua nascita, era un'eccellente studentessa e nulla più.Ad ogni uscita settimanale, si ripeteva sempre la stessa storia : i suoi genitori si vantavano con gli amici di una vita di quanto fosse perfetta e impostata la loro primogenita, di quanto fosse educata, di come non si tingesse i capelli di quei colori improbabili e improponibili e di come non avesse, e non avrebbe mai avuto piercing , perchè "la purezza va salvaguardata e rispettata ad ogni costo",dicevano, e così si creava una vera e propria competizione alla quale puntualmente si divertita ad attribuire dei titoli. Il mese scorso si discuteva su chi avesse il lavoro più stancante.. e via alle lamentele , Signori!! La settimana passata su chi avesse vissuto le esperienze più significative così da potersi attribuire automaticamente la carica di"saggio supremo"nella amichevole tribù..e questa settimana,
l'argomento rovente si basava proprio sui figli ..e su chi di loro fosse stato , per l'appunto,”Il Più”.
Ma a Rebecca quella maschera di cristallo e ipocrisia iniziava a darle la nausea..come se fosse quella la vera felicità.. immacolata tra le righe e le chiacchiere di una sera di dicembre troppo arida e grigia ,come il suo cuore.
Non aveva mai avuto tempo di dedicarsi alle sue passioni, quelle vere, indaffarata com'era ad accontentare le richiese e gli interessi sempre più esigenti degli altri e se avesse dovuto datare l'ultima volta in cui qualcuno le avesse chiesto cosa avesse voluto fare o quali fossero le sue passioni, non avrebbe saputo dirlo ..e se ne dispiacque.
Tuttavia,Una fredda mattina di metà dicembre,accadde un episodio assai curioso.
Una folata di vento gelido spalancò la finestra chiusa accuratamente la sera precedente destandola dal tepore del sonno e le si irradiò nel corpo come una scossa elettrica che le folgorò l'anima..smuovendo in lei una strana inquietudine.
Si osservò allo specchio per pochi secondi che le sembrarono un'eternità e dinanzi al suo riflesso reagì. Immediatamente si ricordò delle parole di sua nonna che durante l'ennesima visita settimanale le ripetette:"Tesoro mio, in giovinezza mi sono privata di tante cose e tante possibilità ..ma abbi sempre rispetto di te stessa perché il peggior torto che tu possa fare è privarti di fare qualcosa per cui ti brillano gli occhi":E lei lo sapeva , l'aveva sempre saputo ma non aveva mai avuto la determinazione di smuoverla quella vita, come se temesse le conseguenze di un qualcosa di ignoto,del futuro. Sentì la forza della consapevolezza crescere in sé e sminuire tutte le incertezze perché a soli 19 anni è lecito aver paura ma non è giustificabile evitare il rischio, il salto nel vuoto, le partenze e i tagli netti dei capelli , gli sbagli e gli amori ardenti ..e fu allora che decise di fare ciò che da sempre aveva sognato e che da sempre aveva posticipato. Il giorno era arrivato.