Era una mattina di marzo e mentre percorrevo il lungo molo alla ricerca di un posto dove sedermi, la mia attenzione fu catturata da un paio d’infradito rosse, poste sullo scivolo melmoso che permetteva l’acceso diretto al mare. Pensai che qualcuno il giorno prima, risalendo dall’acqua armato di muta e tavola da surf, forse colto all’improvviso da una pioggia scrosciante e dal temporale le avesse dimenticate, pensando solo a raggiungere velocemente l’auto dove avrebbe potuto asciugarsi e cambiarsi. Il mio pensiero non andò oltre, percorsi ancora pochi metri e mi sedetti. Decisi di mettere mano al mio crochet: la mia vacanzina ormai giungeva al termine e sapevo che tornata nella metropoli non avrei più avuto del tempo libero: la mia borsetta all’uncinetto avrebbe dovuto attendere le ferie estive prima di essere “riesumata” e terminata. Secondo le previsioni metereologiche la giornata avrebbe dovuto essere soleggiata ed effettivamente il sole c’era ed il cielo era terso ma la temperatura mi obbligava ad indossare la giacca invernale.
Mentre ero assorta in aumenti e diminuzioni sentii una presenza… Alzai lo sguardo e vidi accanto a me un bambina di circa dieci anni che portava sulle spalle uno zaino da attività sportive che si notava fosse pienissimo. Il suo sguardo scrutava il mare mentre il capo si spostava lentamente dalla costa verso il mare aperto e sembrava cercare qualcosa o qualcuno. La salutai e le chiesi se avesse perso qualcosa. Restando in piedi, posò su di me lo sguardo giusto il tempo per un breve “buongiorno” e poi tornando a guardare lontano cominciò a raccontare. Stava aspettando il suo papà che era andato a nuoto sino a Camogli e poi sarebbe ritornato lì, a Recco. Lei lo aspettava perché voleva dargli subito l’accappatoio così che non avrebbe preso freddo. Un brivido mi percorse la schiena pensando che un uomo stava nuotando in quelle acque gelide, ma subito il pensiero che avesse indossato una muta mi rincuorò. Il pensiero successivo andò alla piccola Esmeralda, così disse di chiamarsi, che lì, tutta sola, attendeva il suo papà e che ogni tanto diceva tra sé e sé “Forza papà!”, come per trasmettergli la forza di giungere alla meta. Mi disse che il suo papà era un po' malato e la mattina seguente sarebbe stato ricoverato in un posto che lui chiamava IEO, dove avrebbe subito un lungo intervento chirurgico al quale sarebbero seguite tante cure e dopo sarebbe stato benissimo. Sapendo che per molto tempo non avrebbe potuto nuotare e siccome a lui piaceva moltissimo, aveva deciso di andare a farsi una bella nuotata in mare. Esmeralda aveva voluto accompagnarlo e stargli vicino perché già pensava ai giorni in cui lui non sarebbe stato a casa ed era un po’ triste.
Così quella mattina, alle sei, erano partiti da Milano diretti a Camogli. Arrivati, erano andati nel bar “L’approdo” vicino alla spiaggia, dove avevano fatto colazione bevendo un cappuccino d’orzo e mangiato focaccia. Quindi erano scesi in spiaggia ed avevano nascosto sotto i sassi, in un angolino scelto insieme, un portachiavi con Peppa Pig che lei gli aveva regalato qualche giorno prima. Ripresa l’auto erano venuti a Recco dove avevano parcheggiato e quindi a piedi avevano raggiunto il molo. Lì il papà si era spogliato, era entrato in acqua ed aveva cominciato la “sua nuotata” verso Camogli. Arrivato avrebbe recuperato il portachiavi, come prova di aver raggiunto la meta, e poi via nuovamente in mare per tornare dalla sua pargoletta. Esmeralda aveva piegato gli abiti e li aveva riposti in fondo allo zaino, lasciando sopra l’accappatoio. Benché nello zaino avesse un album da disegno, le matite colorate, un libro di Geronimo Stilton ed il sussidiario per studiare geografia, la sua mente non riusciva a non pensare al suo papà in mare e così dopo essere stata un po’ in auto era tornata lì, al molo.
Mi sembrò che stesse per continuare il suo lungo racconto, che sino a quel momento aveva fatto senza mai distogliere lo sguardo dal mare, quando si girò all’improvviso verso di me e mi disse: ”Mi scusi signora ma devo andare. Buongiorno.” Volsi lo sguardo verso il mare e vidi lontano qualcuno che nuotava: con lunghe e precise bracciate a stile libero si stava avvicinando al molo. Poi il nuotatore si fermava e riprendeva a nuotare modificando “la rotta”. Ora potevo vederlo nitidamente: era un uomo e non indossava nessuna muta! Girai la testa e vidi Esmeralda nel punto preciso dove al mio arrivo avevo notato le infradito rosse: era all’inizio dello scivolo melmoso con le braccia aperte e da una mano all’altra muoveva un grande accappatoio azzurro. Lo zaino era posato a terra. Vidi l’uomo che cautamente uscì dall’acqua ed infilò le infradito: era alto e molto magro ma aveva uno splendido sorriso. Guardando la sua bambina le volse le spalle così che lei potesse in qualche modo aiutarlo ad infilarsi l’accappatoio. Si rigirò nuovamente ed alzando un braccio fece pendere dalle dita un portachiavi: Peppa Pig! Esmeralda lanciò un urlo di gioia, saltò per riuscire a prenderlo e poi si strinsero in un tenero e lungo abbraccio. Io emozionata distolsi lo sguardo e tentai di riprendere il mio crochet… Tanti pensieri affollavano la mia mente e mentre cercavo di quietarli mi sentii toccare una spalla e mi girai: davanti a me il papà di Esmeralda avvolto nel suo accappatoio. Aveva un viso scavato ma sorridente, mi tese una mano e mi disse: ”Grazie per avere fatto compagnia alla mia bambina. Aveva insistito tanto per venire con me in Liguria che alla fine ho acconsentito. Forse lei nella sua ingenuità è consapevole: questo è il nostro ultimo viaggio…”

Tutti i racconti

1
2
4

Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
1
4

Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e.. pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
20

Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
8
20

Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie ragazzi!
    Chiarisco:
    Se mi avesso preso in testa, probabilmente [...]

  • zeroassoluto: P.S.
    Avevo dimenticato di aver già scritto la storia dell'incidente, [...]

3
2
16

Techetechetè

29 June 2025

Il ticchettio triangolare tetragono ad ogni tentativo tortuoso, traccia, tragicamente, un tragitto tormentato tipicamente tratto da una terminologia trappista tutta terra terra, totalmente tendente ad una trasfigurazione teatrale tutta tarallucci e trippa! E questo è veramente troppo! Ma, se tanto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Il caricatore di elio liquido

29 June 2025

Il furgoncino bianco con le scritte blu procedeva lento nel traffico, diretto verso l'ospedale. Enrico guardò l'orologio sul cruscotto. Lo stavano già aspettando. Era infatti un'emergenza e non un rabbocco programmato. "Si vede che ci sono stati dei problemi” pensò, qualche perdita magari. La [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Prendersela con un fratello che ti ha LIBERATO della moglie, invece di abbracciarlo, [...]

  • Teo Bo: Ciao CD. Secondo il mio più che opinabile parere, l'espediente narrativo [...]

3
5
28

Destabilizzazione (3/3)

28 June 2025

Nei mesi successivi Giulia affrontò la situazione. Era tornata a vivere dai suoi genitori. Fece prendere alla madre i vestiti e qualche oggetto utile dalla casa coniugale ma non volle niente che potesse ricordare la vita precedente. Tramite il suo legale procedette per la separazione dal marito [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
25

UNA STORIELLA CON LA SINDROME DELLA STRAMBERIA.

di Chiara Mazzavillani Vasi

28 June 2025

Era la normalità: dormire, mangiare, dormire, mangiare, dormire, dormire, e ancora dormire. Giorno e notte i sogni di mozzarella e pomodoro volavano da un universo all'altro, lasciando un profumino che faceva svegliare i terrestri. Era pazzia, pura pazzia. Follia… Non si può nemmeno immaginare [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Scrivere è... volare, svolazzare tra sostantivi e verbi, anche immaginari [...]

  • Dax: ho fatto fatica a seguire la storia, lo confesso. like a prescindere

2
1
15

Destabilizzazione (2/3)

27 June 2025

L'ispettrice fece accomodare i genitori di Giulia. "Vostra figlia sta bene” cominciò, "ha chiesto di voi. È molto scossa ma sta bene”. Raccontò loro la tragedia. Aggiunse che "il marito è in fermo di polizia in attesa del giudice”. Accennò alla famiglia dell'avvocato che era in un'altra parte della [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
2
15

Sciopero dei dannati

Continuo saga fantastica su inferno e paradiso. Proseguio di “Le giornaliere questioni di ingovernabilità dell’inferno”

27 June 2025

In un periodo che sembrava uguale a tutti gli altri, all’interno dell’inferno succede qualcosa di misteriosamente insolito. I dannati, prima uno di loro, poi dieci, fino ad estendersi a macchia d’olio, smisero di emettere lamenti. I diavoli incaricati della fustigazione e messa in atto delle [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
9
51

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
21

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Sembra un racconto finito... incomprensione, noia, gelosia, omicidio, assassino [...]

  • Dax: Azz, colpo di scena. like

Torna su