Una domenica d'autunno, col sole che solo Roma sa offrirti. Noi due, zaino in spalla e via sulla metro verso l’Appia Antica.
Ricordo ancora quando leggemmo casualmente dell’iniziativa "Appiaappiedi". 
Pensai: "Chissà se riuscirò ad andare?!"
Incontrato con lo sguardo ad una festa e contattato via social network, un perfetto sconosciuto mi propone eventi intimamente connessi alla mia persona. E si, perchè la via Appia è stata l’ambientazione del mio primo racconto. Ho sempre amato scrivere e ambientare le mie azioni nei luoghi della storia.
Da mesi ci scambiamo lunghe mail e messaggi su facebook come moderni corrispondenti che condividono le proprie anime con le parole. Grazie a varie coincidenze o ad un desiderio inconscio di esserci, eccoci qui insieme a contemplare le meraviglie della Regina Viarum, la via Appia appunto.
In quel lungo e infinito rincorrersi di asfalto e basolato ho ritrovato me stessa riflessa in un’altra persona.
Si parte da villa dei Quintili. Il monumento si trova su una leggera altura. Tutt'intorno i monti Tiburtini e le stupende colline intorno a Roma che, nonostante la leggera foschia, sono lì a farti sognare le gite fuori porta di imperatori romani e di nobili famiglie del medioevo. Non sarei mai riuscita ad orientarmi tra quelle cime e quelle case che si vedevano in lontananza, ma il mio compagno di viaggio sapeva guidarmi in un modo spontaneo e rassicurante. A fatica riuscivo a memorizzare i nomi dei luoghi, incantata dalla sua voce e dalla vicinanza del suo corpo.
Mi sovviene Goethe e il suo "Viaggio in Italia". Mi sono sentita protagonista di un anacronistico gran tour tra quel paesaggio brullo e incontaminato. Mi sono anche chiesta se Goethe fosse stato da solo a vivere questa esperienza oppure no.
Guidata dalle viuzzole tracciate dai turisti che mi hanno preceduto cominciamo il cammino tra una chiacchiera e l’altra, uno sguardo ed un sorriso, alla ricerca del basolato che rende celeberrima questa strada. Lo sento scorrere sotto i miei piedi mentre gli occhi si voltano a destra e a sinistra per cogliere i battiti di quel parco.
Arte e natura sembrano aver trovato il connubio perfetto. Tutto si muove per disegnare una trama che ognuno poi tesse di proprie emozioni. Le mie erano molteplici. Mi perdevo ascoltando le descrizioni dei movimenti degli uccelli o piuttosto i racconti di quello sconosciuto che sempre più entrava in connessione con me.
La voce dell’Appia è in quei blocchi di pietra uno ad uno compositi per sostenere carri, cavalli, bici e i nostri passi. Non i rumori della città, non la frenesia del contemporaneo. Tutto scorre lento e infinitamente pieno, mentre incroci sguardi e raccogli sorrisi. La gente intorno mi sembrava messa lì ad assistere allo spettacolo di due anime che finalmente si incontrano. Procedere mano nella mano, cercarsi in abbracci fugaci ma intensi.
Prima di raggiungere Campo di Bove e il Mausoleo di Cecilia Metella cerchiamo un appoggio fortuito su un muretto che affaccia su un campo. Davanti a me qualche cippo e qualche lastra tombale.
In quel momento, come la scena madre di un film epocale, lui mi chiede: “Mi leggi il tuo racconto?”.
In quell’istante ero nuda di fronte alla mia vita e al mio essere. Chi mai ti può chiedere di leggere il tuo racconto e di farlo lì dove lo hai ambientato? All’inizio ho esitato, ma in cuormio sapevo che avrei detto di si. Prendo dunque il mio tablet e racconto la mia storia alla via Appia e a noi. La racconto anche a quella parte di me che vorrebbe restare lì.
Scrivere è cedere una parte di se stessi al mondo senza pretendere nulla in cambio, ma rileggersi è come viversi ed è un sentimento inspiegabile. A stento riuscivo a trattenere le emozioni nel sentire quelle parole. Intorno non avvertivo più niente, a parte qualche verso di uccello qui e là o i rumori soffici di quella natura complice. Tra una pausa e l’altra era meraviglioso scorgere il suo sguardo fisso che cercava la materializzazione di quelle frasi nelle mie labbra. Me li sentivo addosso quegli occhi e mi trastullavo in quel desiderio reciproco di possedersi. Mai attrazione fu così potente e, ad un certo punto, alla condivisione di sguardi, si accompagnò quella delle mani. Pagina dopo pagina era uno stringere e uno staccare quelle dita, quasi a scandire il ritmo della storia. Era tutto così sublime che avrei voluto non finire mai.
“Avrebbero avuto un’altra vita, vissuto altre emozioni; quell’estate però restava fissata su un libro e tra i monumenti, simboli di eterno.”
Questa la fine del racconto. Avrei voluto cambiare il finale, stravolgere quel momento, fare in modo che quella conclusione non fosse come l’avevo immaginata.
All’improvviso una chiamata, quella della realtà e di uno smartphone sciaguratamente lasciato acceso. Stordita torno alle voci consuete, alle frasi abitudinarie, ai discorsi soliti. Al telefono una voce; davanti a me tutto ciò che ho sempre sognato di avere.
Bisogna procedere, anche perché fermarsi ancora vorrebbe dire trascinarsi in quel delirio di sentimenti. Qualche metro oltre arrivammo al campo di Bove. Eccolo il suggello che completa quel percorso di redenzione: la chiesa di s.Nicola. Ne riconosco subito i tratti. Quelle forme fanno parte di me e scandiscono ogni volta la misura dei miei battiti. E' la risposta della storia alla mia prosa. La mia passione più grande è l’arte e questo stile. Qui ritorna il mio cuore ogni volta. Stavolta so di non essere sola ma è difficile capire cosa fare.
Trovare il coraggio di tuffarsi in una nuova avventura? Cambiare la propria vita in memoria di un percorso, di una strada, di una condivisione?
Perché sono qui a raccontarmi tutto questo? Perché ho scoperto me, ho scoperto lui e ho scoperto Roma come non l’avevo mai vissuta. Pensieri, sentimenti e stati d’animo che mai avrei pensato di vivere.
Tutto questo non so dove ci porterà, ma io ci vedo in una parafrasi della canzone di De Gregori “Sempre e per sempre”: camminare per anni con le stesse scarpe nelle vie più diverse senza mai incontrarci. E ora che siamo vicini, indossare scarpe diverse per camminare nella stessa strada.
Qual’è la strada che dobbiamo percorrere?

Tutti i racconti

0
0
10

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
8

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
4
20

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
17

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
8
21

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: E adesso... qualcosa di completamente diverso: se non altro perchè è [...]

  • Rubrus: ps: va da sè che le parti in cui dice che va bene non sono interessanti [...]

1
2
15

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
20

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
15

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
18

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
24

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
24

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

  • Dax: @thecarnival Mi sono immaginato Lyra, wuesta creatura fragile e l'ho associata [...]

4
7
37

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

Torna su