Ero come pietrificato, incapace di dare un senso a quello a cui stavo assistendo, finché, a un certo punto, Vanessa mi strattonò. Voleva proseguire, voleva portare il suo contributo a quell’empio spettacolo, del tutto dimentica di sé.

Il suo gesto mi riportò alla realtà. La riportai  di forza nella nostra cabina e ve la rinchiusi, dopodiché raggiunsi il tenente Clarke. Gli spiegai che la nave era perduta e che dovevamo affrettarci a mettere in salvo quei pochi passeggeri e membri dell’equipaggio che ancora non erano stati infettati, dopodiché non avevano altra scelta che affondare la Grafton, ormai diventata un ricettacolo di indicibile orrore. Il primo ufficiale mi ascoltò con la massima serietà, senza batter ciglio, e alla fine dichiarò che, se le cose stavano come le avevo descritte, non solo non avevamo alternative, ma era nostro dovere dare alle fiamme la Grafton. Aggiunse che Vanessa ed io avremmo dovuto prepararci in fretta perché intendeva iniziare le procedure di abbandono quella notte stessa.

Mi colpì molto la calma con cui gestiva l’emergenza. Era un ufficiale inglese molto ben addestrato e mi duole che il suo nome sia stato dimenticato insieme al disastro della HMS Grafton, invece di essere ricordato come l’eroe che era. Mi vergognai molto di come lo stavo tradendo, ma per nulla al mondo avrei abbandonato Vanessa.

Lo ringraziai e feci come mi disse. Trasferii dapprima una piccola scorta di viveri sulla scialuppa che mi era stata assegnata. Poi, approfittando dell’oscurità, vi trasferii mia moglie, dopo averla avvolta in una coperta.

Quando andai a salutare il tenente Clarke, gli offrii la mano, ma questi, inaspettatamente, mi rivolse il saluto militare. Avevo constatato che non erano state preparate altre scialuppe all’infuori della nostra, e glielo dissi.

Si scoprì velocemente l’avambraccio. Capii.

«Tutto è perduto, mr. Wax. Buona fortuna, e che Dio l’aiuti» mi disse, facendomi strada.

Mi invitò quindi a prendere posto sulla scialuppa e manovrò egli stesso l’argano per calarci in mare.

Mentre scendevamo, Vanessa iniziò ad agitarsi. Mi accostai a lei per confortarla, e la sentii tremare.

Sentii la voce di Clarke ancora una volta: «C’è una pistola nella cassetta. È carica: se non ha alternative, la usi. Addio.»

Lo guardai e mi sentii rabbrividire.

Cercai il suo sguardo, ma ormai aveva terminato il suo lavoro e si era già allontanato per attendere alle sue ultime incombenze. Quando le onde lambirono lo scafo della scialuppa, la nave iniziò ad allontanarsi, più in fretta di quanto mi sarei aspettato.

Vanessa era sempre più inquieta. Gemeva, si contorceva,  protendeva le mani verso la nave. Avrei voluto mettermi ai remi per frapporre quanta più distanza possibile fra noi ed essa, ma temevo che se avessi lasciato mia moglie, avrebbe potuto gettarsi in mare. Così attendemmo, uno di fianco all’altra mentre la Grafton, ben illuminata da una luna quasi completa, si rimpiccioliva a poco a poco.

D’un tratto Vanessa gettò la testa all’indietro ed emise un grido agghiacciante. Si divincolò con incredibile forza e si gettò in avanti, pronta a tuffarsi. Mi lanciai anch’io, e la mia mossa fece oscillare la barca, facendole perdere l’equilibrio. L’afferrai per la vita e la immobilizzai, nonostante gridasse, scalciasse e tentasse di buttarsi in acqua. Oramai non era più lei.

Udii un boato e quando guardai in direzione della Grafton la vidi in fiamme, squassata da una serie di esplosioni.

In quel momento Vanessa smise di lottare e si afflosciò sul fondo della scialuppa. Sperai che fosse tornata in sé, ma mi sbagliavo: si era semplicemente interrotto il contatto con l’abominio che aveva preso possesso della Grafton, ora distrutto dal fuoco purificatore, ma ciò che la rendeva la donna che conoscevo sembrava essersi definitivamente eclissato.

Mi rialzai. Ancora non me la sentivo di prendere in mano i remi, così restai a contemplare la Grafton mentre lentamente colava a picco. Dalla nave si era innalzato un pennacchio di fumo biancastro molto denso, nitidamente visibile nel cielo senza nuvole, che continuò a segnalare la posizione del vascello anche quando questo, dopo un’ultima esplosione, si inabissò.

Mentre le tracce di quell’orrore stavano sbiadendo, osservai Vanessa. Giaceva esanime al centro dello scafo, immersa in un sonno inquieto, costellato da sporadiche contrazioni e gemiti, ancora in balia di quell’incubo che aveva provocato la morte di centoventiquattro persone e causato la perdita di un intero bastimento e del suo prezioso carico.

A un certo punto mi decisi: presi la mappa nautica, che Clarke mi aveva affidato insieme ai portolani, ai registri di bordo, e alla bussola. Aveva annotato sulla prima la nostra ultima posizione, e anche la rotta, sud sud-ovest, che avrei dovuto seguire, con l’aiuto di Dio, per approdare ad Antigua.

Misi in acqua i remi e, dopo aver orientato la prua della barca, iniziai a vogare, augurandomi che la distanza che ci separava dalla terraferma, pari a poco meno di due miglia nautiche, non si rivelasse un ostacolo insormontabile. Remai senza fretta, per conservare le forze, ed ero così assorbito dai miei pensieri che non badai al trascorrere del tempo.

Non sapevo cosa avrei fatto una volta giunto a terra Come avrei potuto trovare una cura per Vanessa, evitando al contempo di estendere il contagio ad altre persone? E perché io non mi ero ammalato, pur essendo stato esposto come tutti gli altri?

Il pensiero del sacrificio del primo ufficiale continuava a tormentarmi, e le sue istruzioni, riguardo la pistola che aveva deciso di affidarmi, sembravano volermi suggerire con insistenza una soluzione che mi sconvolgeva. Era possibile che, a causa di quel morbo che condivideva con Vanessa, avesse percepito il suo stato e mi avesse dotato di quell’arma di proposito? E in quel caso, come poté esercitare il dominio di sé sufficiente a fare ciò che fece?»

Durante tutto il racconto di Robert, il suo socio ed amico aveva ascoltato senza riuscire ad interromperlo, quasi ipnotizzato dalla semplice descrizione a parole di un orrore tanto ripugnante. Solo in quel momento, in cui sembrava che l’amico stesse di nuovo rivivendo quei dubbi, Horace interloquì, quasi volesse aiutarlo a chiarire il senso di eventi ormai passati: «Forse il Primo Ufficiale trovò la forza per un gesto tanto estremo nell’orrore altrettanto estremo che vedeva impresso nella sua stessa pelle… La paura di diventare parte di quella cosa indicibile può averlo spinto a compiere un tale gesto eroico.»

«È… possibile. Clarke fu proprio uno degli ultimi ad essere infettati. Forse la volontà dell’animale, del mostro, ancora non si era sostituita alla sua.»

Horace inarcò un sopracciglio. «Capisco» commentò, «Ma cosa ne fu di mia sorella?»

Robert fu scosso da un tremito. Con difficoltà riuscì a riprendere il controllo e proseguire.

Tutti i racconti

0
0
0

«Se i finanzieri ti beccavano, mollavi il carico e correvi più veloce delle pallottole»

Le avventure di uno spallone con la bricolla piena di ricordi

02 October 2023

Quando tornò da militare, sua madre, vedova da anni, lo abbracciò e gli disse che doveva ancora pagare i funerali dei nonni. «Duemila lire o poco più, ma non avevo un centesimo in tasca e decisi di fare qualche viaggio come spallone per guadagnare qualcosa e onorare il debito». Tanto tempo fa ho [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

0
0
0

La guardiana della notte

02 October 2023

Il mare di fine febbraio é freddo, e Max lo sapeva benissimo. Quando diede la prima pagaiata verso il largo la prua del suo kayak sprofondò per intero nella prima onda, l’acqua corse rapida verso di lui e s’insinuò nel pozzetto nel quale sedeva, appositamente privo del para spruzzi abbandonato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
7

Ricaduta

01 October 2023

Dopo tre lunghi mesi ci sono ricaduta. Era da luglio che non lo facevo, pensavo fosse la volta buona e invece eccomi qui a rimuginare in continuazione il momento in cui è successo. Non fa male solo pensarci, ma fa male anche scriverlo, perché lo rende concreto; ormai non può più essere frutto della [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
2
8

Editing

01 October 2023

Gianmario Malugani era così intento alla revisione del suo romanzo che si accorse del demone solo per via della puzza di zolfo. Annusò l’aria, si chiese se qualcosa stesse bruciando, alzò lo sguardo e se lo trovò davanti. Non era tanto spaventoso. Rosso come un tizzone, corna non molto grandi, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Bravo Rubrus, primo: scrivi bene, secondo: e vabbè uno che scrive bene [...]

  • Patapump: una bella versione del Faust in chiave editoriale
    scritta bene e assai [...]

0
2
14

That’s Amore

30 September 2023

Amore dei romanzi che tanto mi facevano sognare , il mio principe c’è l’ho ora , adesso al mio fianco. L’amore vero, sincero, incondizionato . Il rispetto che ci portiamo reciprocamente. Rispetto, la parola chiave poiché voglio passare tutta la mia vita con te. Tanti sostengono che se non ami te [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Adribel: Bellissimo inno all'amore.

  • Patapump: e allora w l amore
    benvenuta innanzitutto su Ldm
    ricordo che puoi cambiare [...]

2
0
16

MI UCCIDERAI ANCORA?

30 September 2023

Eccomi li, disteso a terra. Il petto squarciato, pieno di sangue. Mi vedo dall’alto, sono sul soffitto. Eucrasio mi ha appena sparato, la pistola fumante ancora tra le mani, guarda il mio corpo immobile, stavolta si dispera, cade in ginocchio, riesce perfino a piangere. Ma è tutto inutile. Anche [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
21
418

La Principessa Ignuda

Fiabe moderne (Odio rimischiare racconti vecchi, costretto da Walter x premio Chinotto)

29 September 2023

C’era una volta una principessa bona, ma bona, insomma non so se mi sono spiegato bene, un pezzo pazzesco di passerotta di prima scelta. La solita regina carogna, ma ben conservata nel fisico, ha sposato il padre della ragazza, un Re rimasto vedovo, ed ha deciso di levarsela dai cocones. Perché? [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Ludovì, noi viviamo alla giornata e balliamo quando siamo gasati, dipenderà [...]

  • Dario De Santis: Cari Ludo e Walter, vorrei rispondervi, visto che passeranno almeno 3 lune [...]

0
1
12

DAVIDE (CARONTE) E SAN PIETRO

29 September 2023

DAVIDE (CARONTE) E SAN PIETRO Davide-traghettatore entra in scena idealmente su una barca DAVIDE - GUAI A VOI, ANIME DANNATE! LE TENEBRE ETERNE TROVATE SE SONO IO A TRAGHETTARE. SOLO LE ANIME MERITEVOLI VEDRANNO LA LUCE E SOLO A QUEL PUNTO SI DISSOLVERA’LA FOSCHIA DELL’INCERTEZZA DELLE PAURE [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: storiellina gradevole, ma il napoletano un po' così così, [...]

1
3
12

Settembre

Fogli di foglie cadute

29 September 2023

E anche settembre sta per finire. Non l'ho mai amato, non sono una fan dell'autunno se non per certi colori struggenti che comunque non sono certo legati all'idea di allegria. No, un momento, un'altra cosa che mi piaceva tanto, una volta c'era. I profumi dei quaderni nuovi dell'inizio dell'anno [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

0
0
7

VIVERE E RECITARE NARRANDO

SCRIVERE è VIVERE

28 September 2023

VIVERE E RECITARE NARRANDO Con il mio narrare, evado verso altre intuizioni ,altre interpretazioni . Sotto le stelle mi muovo con il mio narrare ,vado verso l’inferno , verso di te. Sotto ò muro, cammino, barcollando il capo. Tanti panni spasi , cielo di tanti anni fa. In questo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
0
7

Conturbante Opera

28 September 2023

Tu sei un delirio d'arte quel vibrante affresco su tela, intrepida sinfonia dell'anima esploso in un mosaico di brillanti tessere decorative. Frammenti di cuore mio! Tu sei quel vivido tripudio che si fonda nella più tenera e conturbante invenzione che il potere dell'etere abbia mai osservato. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
0
18

Misantropia

27 September 2023

È difficile stare al mondo al giorno d'oggi. Sei costantemente bombardato da informazioni: scadenti, fasulle, contraddittorie. Un continuo ciarlare a cui pare impossibile sottrarsi. Tutti parlano di tutto; tutto ha valore, nulla ha valore. È un mondo permaloso, questo, oltre che ingiustificatamente [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su