Oggi, per me, è stata una giornata particolare, una di quelle che non dimenticherò facilmente. Ho fatto visita alla mia cara vecchia scuola, una rimpatriata con molti dei miei ex compagni di allora, una rimpatriata a distanza di quasi cinquanta anni, mezzo secolo. Per la verità già da molti anni è stata messa in atto la simpatica abitudine di ritrovarci periodicamente tutti insieme ( e ogni anno aumentiamo di numero) davanti ad una tavola imbandita per una cena tra ex compagni di scuola. Il tutto grazie all’ineffabile lavoro certosino di Mario, uno di noi, che ogni volta si prodiga nel non facile lavoro di ricerca al fine di rintracciare quante più persone possibili, riuscendoci alla perfezione. Anche questa volta è riuscito ad organizzare l’ennesimo incontro in maniera encomiabile, superandosi addirittura. Infatti oltre all’ormai consolidato appuntamento conviviale, questa volta è riuscito ad ottenere nientemeno che il permesso di trascorrere una mattinata all’interno della nostra ex scuola, l’Istituto Tecnico Industriale Pio IX all’Aventino, una delle migliori scuole di Roma dell’epoca, gestita dai preti della congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Grande Mario, come grande era l’emozione di tutti noi quando arrivammo davanti all’ingresso della scuola. Eravamo un gruppo abbastanza numeroso, anche perché molti di noi avevano portato le rispettive consorti. Già da quel momento si sono cominciati a rievocare i ricordi di quei tempi indimenticabile, quando finivamo di fare i compiti sulla scalinata della chiesa adiacente, copiandoli prima di varcare il cancello della scuola, con un occhio sul quaderno e l’altro a controllare che non ci vedesse alcun professore. Alle 9 in punto il cancello si è aperto e ci è venuto incontro il Direttore dell’Istituto. Saliti i primi gradini sono salite anche le prime emozioni nel ritrovarci di fronte a quel giardino che ci aveva visti protagonisti per tanti anni, disposti educatamente in fila ogni mattina. C’è stato un momento di solenne silenzio, probabilmente abbiamo pensato tutti alla stessa cosa, vale a dire al momento in cui l’ispettore Fratel Natalino, scomparso da poco,  faceva sibilare il suo inesorabile fischietto che doveva sancire l’assoluto silenzio per tutti gli studenti prima di spedirci, classe dopo classe, nelle rispettive aule per l’inizio delle lezioni. Il Direttore ci ha invitato poi ad entrare all’interno dell’istituto, e come se fossimo tutti d’accordo, ci siamo disposti goliardicamente in fila per due come ai vecchi tempi e abbiamo varcato il grande portone principale. Entrati nel grande atrio l’abbiamo girato in tutto il suo perimetro per rivedere, cosa che avevamo fatto centinaia di volte negli anni di scuola, i quadri con le foto degli alunni degli anni passati, naturalmente c’eravamo anche noi. Non poteva mancare, essendo una scuola di preti e per di più domenica, la partecipazione alla Santa Messa, cosa che nel periodo scolastico si faceva rigorosamente ogni primo venerdì del mese. Alcuni di noi hanno ricevuto il Sacramento della Comunione. Usciti dalla piccola cappella siamo poi saliti ai piani superiori per rivedere le nostre classi. Io personalmente, come sicuramente tutti gli altri, ho avuto una sensazione strana, quasi nostalgia, nel rivedere la mia aula. Aveva gli stessi banchi dell’epoca, ancora in ottimo stato ed in piena efficienza. Ho rivisto il mio banco e mi sono immaginato ancora seduto lì nel pieno di una lezione di chimica. In quell’aula avevo trascorso gli ultimi tre anni delle superiori. Di lì ci siamo spostati in un altro corridoio per rivedere l’aula dove frequentammo le scuole medie, e anche qui feci il pieno di cari e intramontabili ricordi. Rivedendo quell’aula non ho potuto fare a meno di gettare per qualche minuto lo sguardo al primo banco, quello occupato da Francesco Zampi, un nostro compagno di scuola prematuramente scomparso alla fine del secondo anno di scuola media per un incidente stradale. Non poteva mancare una capatina al secondo piano, nella grande aula di disegno, regno incontrastato di Fratel Liborio, quell’aula che ci ha visti per l’ultima volta il giorno degli esami di maturità, congedandoci di fatto dalla scuola. Terminata la visita ci siamo riuniti tutti, mogli comprese, per la classica foto ricordo, all’angolo del grande cortile dove un tempo era sistemata una statua della Madonna, dietro la quale si andava a fumare cercando, inutilmente, di nasconderci alla vista di Fratel Natalino. Abbiamo poi lasciato la scuola, ringraziando il direttore per la magnifica occasione che ci ha concesso facendoci tornare ragazzi per qualche ora.

Tutti i racconti

1
1
6

Il figlio

03 July 2025

Sono terrorizzata. Ho freddo. Lo sento. Non riesco a muovermi, non posso muovermi. Sono paralizzata. Vorrei urlare, voglio urlare. Non riesco. -------- Non sono pentita. Ho deciso. Non lo voglio, non ti voglio. Ti rifiuto perché sei un rifiuto. Solo a pensarti mi viene il voltastomaco. E questi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
1
4

Rothmans Demi

03 July 2025

Ci piaceva scambiarci gli odori, i sapori e i respiri. Ci piaceva mischiarci l'anima fino alle ossa come a consumarci, a disarmarci, ogni volta. Ci piaceva fonderci in un unico focolare al centro della stanza, con le finestre chiuse e le luci spente. Eravamo noi a dare colore alle pareti. Ci spalmavamo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
12
38

Sono uno scrittore povero

(Un povero scrittore?)

02 July 2025

Sono uno scrittore, ma non voglio spaventare nessuno, a parte i bambini sotto il metro e mezzo. Sono uno scrittore inclusivo, ma non esagero perché non è mai bello, soprattutto in pubblico. A proposito, sono uno scrittore in cerca di personaggi pubblici possibilmente ricchi che sanno cosa significa [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lord Silvius: Io sono fortunato. Sono in pensione e quindi posso scrivere senza dovermi preoccupare [...]

  • Ondine: Io credo che anche gli scrittori che scrivono per sei mesi nei boschi prima [...]

7
8
28

Parto Lunedì

se non c’è sciopero dei treni.

02 July 2025

Ho sempre detto che sarei partita un lunedì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi. Ti avrei fatto una sorpresa al tuo bar preferito, dove scribacchi, mangiucchi, prendi il caffè e ti guardi intorno. Ma non sai quando e neppure io sapevo quando. Ora lo so. Perché oggi ho [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: caspita ondine che bel racconto. spero a breve di leggere il seguito. Brava. [...]

  • Miu: Questo racconto è un treno che parte piano, poi accelera e ti lascia [...]

12
18
65

Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
8
29

Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e... pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Teo Bo: Ringrazio di cuore chi ha commentato, qualcuno con parole toccanti, questo [...]

  • zeroassoluto: Senza parole... ma:
    👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏...

10
9
37

Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lord Silvius: Mai titolo fu più ben azzeccato per un racconto. Cerrto che correre [...]

  • Adribel: Racconto carino, riesce ad incuriosire e a trascinare fino alla fine.

3
8
25

Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie ragazzi!
    Chiarisco:
    Se mi avesso preso in testa, probabilmente [...]

  • zeroassoluto: P.S.
    Avevo dimenticato di aver già scritto la storia dell'incidente, [...]

3
2
19

Techetechetè

29 June 2025

Il ticchettio triangolare tetragono ad ogni tentativo tortuoso, traccia, tragicamente, un tragitto tormentato tipicamente tratto da una terminologia trappista tutta terra terra, totalmente tendente ad una trasfigurazione teatrale tutta tarallucci e trippa! E questo è veramente troppo! Ma, se tanto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
23

Il caricatore di elio liquido

29 June 2025

Il furgoncino bianco con le scritte blu procedeva lento nel traffico, diretto verso l'ospedale. Enrico guardò l'orologio sul cruscotto. Lo stavano già aspettando. Era infatti un'emergenza e non un rabbocco programmato. "Si vede che ci sono stati dei problemi” pensò, qualche perdita magari. La [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Prendersela con un fratello che ti ha LIBERATO della moglie, invece di abbracciarlo, [...]

  • Teo Bo: Ciao CD. Secondo il mio più che opinabile parere, l'espediente narrativo [...]

3
5
31

Destabilizzazione (3/3)

28 June 2025

Nei mesi successivi Giulia affrontò la situazione. Era tornata a vivere dai suoi genitori. Fece prendere alla madre i vestiti e qualche oggetto utile dalla casa coniugale ma non volle niente che potesse ricordare la vita precedente. Tramite il suo legale procedette per la separazione dal marito [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
27

UNA STORIELLA CON LA SINDROME DELLA STRAMBERIA.

di Chiara Mazzavillani Vasi

28 June 2025

Era la normalità: dormire, mangiare, dormire, mangiare, dormire, dormire, e ancora dormire. Giorno e notte i sogni di mozzarella e pomodoro volavano da un universo all'altro, lasciando un profumino che faceva svegliare i terrestri. Era pazzia, pura pazzia. Follia… Non si può nemmeno immaginare [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Scrivere è... volare, svolazzare tra sostantivi e verbi, anche immaginari [...]

  • Dax: ho fatto fatica a seguire la storia, lo confesso. like a prescindere

Torna su