In un periodo stagnante di cinema comico, si venne a sapere che alla gente mancava molto una figura come quella di Totò, come se fosse una cosa strana. Così qualche esponente delle teste d'uovo nazionali pensò bene di inventarsi un fantomatico figlio segreto del famoso principe della risata e di lanciarlo sul mercato cinematografico come Titò, l'erede della risata.

Non fu facile. E nemmeno quando ne trovarono uno che parve adatto.

Tanto per cominciare, tale Titò non è che fosse, per così dire, un asso. Innanzitutto aveva una faccia da coglione come pochi – trovare uno che assomigliasse davvero a Totò era dura – ed era totalmente incapace di recitare. Espressivo quanto un radiatore e con una conoscenza del ritmo tale da annoiare un santone.

Quando poi provava a imitare in tutto e per tutto il celebre principe era un disastro conclamato. Una volta, su di un palco davanti a un centinaio di persone durante uno spettacolo per farlo conoscere al pubblico, provarono a fargli fare il classico numero della marionetta: va detto che lui in effetti ci si mise d'impegno, ma prima di tutto iniziò con versi da clown che non solo non c'entravano nulla, ma sembravano pure quelli di un pinguino ingolfato; poi, al primo movimento con la testa, gli si spostò una vertebra e finì lì. Il numero, intendo.

Un'altra volta invece fu pesantemente umiliato da un gruppo di bambini che non solo non rideva alle sue battute e alla sua inesistente comicità, ma faceva anche meglio di lui; il risultato fu che il pubblico adulto rideva di gusto alla performance dei bambini stessi mentre lui reagiva con sguardi persi. Quando poi provò a ripiegare sulla mimica fu anche peggio: i bambini inferociti lo gonfiarono e conclusero l'opera scrivendogli sulla faccia PIPPA, con una delle P inserita dopo causa giovane età.

Durò poco, come si poteva facilmente immaginare. Sparì nel nulla dopo appena un mese scarso dall'esordio in pompa magna. Non so che ne sia stato di lui, ma so che c'è chi dice di averlo visto lavorare come manichino umano di intimo maschile in un grande centro commerciale. Con ottimi risultati, peraltro.

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