Quanto è difficile per me parlare d'amor per te!
Mi riesce più facile inc#@%!mi perchè hai lasciato il bagno sporco, e sinceramente a me del bagno non interessa proprio nulla!
Vorrei poter essere come uno di quei cavalieri dell'amor cortese, che hanno riempito la storia dei più bei versi d'amor per la propria, unica, amata dama.
Vorrei essere come quei poeti che sviscerarono la propria virilità per metterla su carta come dolci note, dedicate alla propria lei.
Io per te ho solo urli da stadio, che mi trasformano nel migliore degli ultras, che si incazza quando la squadra del cuore perde!
Per te ho solo critiche, del quanto ti puzzano i maledetti piedi e del perchè non te li lavi! Lo so che ti girano le scatole quando te lo dico! Ma alla fine quando metto le lenzuola pulite e profumate al letto, so che ne godrai anche tu dell'olezzo di mughetto che ha il nuovo detersivo, e ti assicuro, che a me, nella vita, non me ne è mai fregato un beneamato dei detersivi! Non è di certo l'aspirazione della mia vita farti profumare i panni amico mio....Amico mio…e si! Perchè noi si è diventati una coppia così, essendo amici! Facendo serata, bevendo insieme e cantando in musica a squarciagola, trovandoci negli stessi ideali, ribellandoci insieme, essendo complici, consolandoci per le le cazzate fatte e i torti ricevuti, e facendoci il tifo a vicenda. Ora siamo conviventi e coinquilini, abbiamo un bimbo meraviglioso per il quale non esistono parole in grado di descrivere quanto del meglio di noi ci abbiamo messo e quanto amore c'è! Siamo genitori, il mestiere più difficile del mondo, siamo cambiati, ci siamo evoluti e ci stiamo conoscendo di nuovo, io e te come persone diverse che ne io e ne tu sapevamo di essere. Quindi sii indulgente con me, e io devo esserlo con te. Se fino a pochi anni fa, facevamo casino insieme e mi buttavo al tuo collo sospirando amore, ora non ho le stesse forze emotive da dedicare a te, le ho trasformate per darle al nostro bimbo, con attenzione, come gioco, educazione, nutrizione, igiene e autorevolezza. Sto cambiando, e sei cambiato anche tu. Dedichi le tue giornate e le tue forze al lavoro, eppure, quando sei stanco, quelle che ti rimangono le dedichi a nuovi giochi da fare con nostro figlio. Non vai più come prima in bici, non hai più i tuoi appuntamenti regolari in sala prove per dedicarti al basso e alla musica, alla voce della quale io mi sono innamorata. Ma sei sempre il mio solito compagno, amico. Stai cambiando, sto cambiando io, stiamo cambiando insieme. Siamo un po più nervosi, ma non è detto che stiamo cambiando in peggio...Ti amo, conosciamoci di nuovo, ti va? Siamo una mamma ed un papà.

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

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La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

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Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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  • Rubrus: Malinconico e ben scritto passaggio di testimone tra le generazioni. Piaciuto.

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

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Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

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  • MichelaDS: "le rughette" <3 Ottimo anche questo racconto, Smoki, grazie! [...]

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

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Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

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Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

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  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

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In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

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Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

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  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

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Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

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La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

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  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

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Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

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Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo agli estimatori del racconto e come te sono appassionato di crime [...]

  • Maria Merlo: Grazie, L.D. AVA è davvero forte. Strana coincidenza: io avevo chiamato [...]

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