Perché la motivazione sembra sgretolarsi ogni volta che le circostanze chiedono lo sforzo di renderla più efficace? Perché non riesce a dare ai suoi desideri ali per liberarsi nel cielo delle possibilità?

 

Alice se lo chiede mentre il tram su cui viaggia la porta dal centro alla periferia; le case assumono via via contorni sempre più fatiscenti: intonaci scrostati, balconi pericolanti, muri imbrattati con scritte volgari. Il passaggio dal bello al brutto la stupisce sempre, provocandole una perdita generale del senso di giustizia, una sorta di estraneità a un mondo in cui fatica a mettere insieme le differenze. Davanti all’ennesimo esame andato male ha la testa piena di domande e nessuna risposta.

 

È molto più che triste, ha le lacrime agli occhi. Non si cura di nasconderle perchè in quel variegato marasma di umanità che spinge, preme, si accalca  per guadagnare un po’ di spazio, non si pratica la compassione. Il suo dolore è anche quello della tipa sbiondata  che fissa il cellulare, dell’ operaio tatuato che mostra una virilità svuotata dalla fatica , dell’anziana che tiene stretta al petto una borsetta logora.

 

«Mamma, VOGLIO andare al parco» dice una bambina indicando un minuscolo tappeto di verde che sparisce subito dopo. 

Alice sente un ronzio montarle all’orecchio; quel VOGLIO, le arriva in viso come uno schiaffo. I pensieri si mettono vorticosamente in moto afferrando un ricordo che sembrava perduto. 

Questa volta lo lascia esplodere, gli fa spazio, sceglie di guardarlo dritto in faccia.

 

Chiude gli occhi…

 

In classe era rimasta solo lei. A farle compagnia un silenzio gelido come la neve vista solo in televisione .Ogni tanto sbrirciva dalla finestra: I suoi compagni si riconcorrevano nel cortile, strillavano , si chiamavano facendo l’occhialino alla felicità in un modo che le risultava insopportabile. In lontananza, riusciva a riconoscere la voce della sua amica del cuore (perchè non era rimasta insieme a lei?) o quella più aspra della maestra (la odiava, con una furia quasi simile a quella che provava per suo padre). 

 

Nella orecchie rimbombavano ancora le sue parole:

«Oggi rimarrai in aula !Scriverai per 100 volte: l’erba voglio non esiste nemmeno nel giardino dei re»  aveva sentenziato dopo che Alice aveva usato impropriamente la parola VOGLIO per chiedere di poter fare la ricreazione in cortile. Nel volto contratto della maestra, non c’era stato nessun indizio di comprensione. La pupilla si era allargata oltre misura e le labbra avevano assunto una posizione sgraziata.  Alice avrebbe voluto risponderle; dirle che non sapeva perchè aveva usato quel verbo, che per lei era solo un maldestro tentativo di trasformare un desiderio in realtà. Avrebbe voluto spiegarle che correre, stare all’aria aperta dava una tregua al suo smarrimento. Che a volte l’urgenza delle piccole gioie rende sconsideratamente precipitosi. E invece rimase zitta, impacciata, sconfitta.

 

Tra tutte le punizioni che  poteva scegliere la maestra aveva indovinato la più umiliante, quella che prendeva in ostaggio gli ultimi scampoli di fiducia  strappati con fatica a un situazione familiare che invece di proteggerla la mortificava. La detestava per non averlo capito. Per essere improvvisamente passata da  alleata  immaginaria a carnefice. Per averle  negato la speranza di finali meravigliosi.

 

Appoggiò la penna sul banco: era solo alla trentesima frase. La mano si trascinava incerta ma era il cuore  il muscolo più stanco. A ogni vocale, consonante, sillaba che lasciava il segno sul foglio la sua mente era attraversata da una girandola di immagini dolorose: rumori, colpi, suppliche, pianti. E poi c’era lei, asserragliata nella sua stanzetta, che  rivolta all’immagine di un Cristo dal sorriso posticcio implorava : “ti prego, voglio che papà non faccia più del male a mamma”. E quel ”VOGLIO” conteneva in sé il seme della speranza ma anche  di un bisogno finalmente riconosciuto. Come poteva spiegare alla maestra tutto questo? 

 

Alice guardava fuori , poi tornava a fissare il quaderno. Ogni frase finita la metteva davanti all’inutilità di quella parola. 

Fu in quel momento che nella sua testa avvenne un cambiamento rapido e radicale: di colpo smise di desiderare , di crederci….Di volere!

 

Alice riapre gli occhi; quel ricordo, ricomparso da un luogo remotissimo dell’infanzia  era  solo un puntino della sua storia personale. Qualcosa che aveva rimosso come le macerie lasciate da un terremoto. Eppure , lo capiva solo adesso, proprio quella minuscola traccia del passato aveva lasciato un segno, condizionando in modo inconsapevole le sue  scelte, obbligandola a rinunciare alla parte di sè più tenace. 

 

Qualcuno prenota la prossima fermata; il tram fa una brusca frenata. Alice deve far forza sulle gambe per non cadere. La bambina scende , la mano chiusa in quella di sua mamma. Decide di seguirla, aprendo a spinte un varco tra la calca. La intenerisce  la cura un po’ distratta con cui la madre, nonostante la stanchezza, cerca di accontentare la figlia.

 

Dopo qualche minuto si ritrova nello stesso parco di dieci anni fa; non c’è più la scuola ma un edificio dai balconi a forma di oblò. La bambina corre già verso lo scivolo Alice, invece, raggiunge l’altalena. Inizia a dondolarsi , prima piano poi sempre più veloce. Socchiude gli occhi ad una luce che non le è mai sembrata più pura . Si sente leggera, intera. Ride in un modo così spropositato da sembrare quasi folle. Si ripete che  oggi è un buon momento per  riappropriarsi di tutte quello che  le è stato tolto . Pensa che adesso è un’adulta : può riprendersi i  propri sogni, senza più paura di volere qualcosa per sè.

 

…Il prossimo esame, un altro amore, un nuovo cambiamento….

 

 

Tutti i racconti

3
2
7

Sorriso Di Luna

16 June 2025

Si schiarisce il cielo della notte dopo la tempesta d'estate che si arrende ai raggi di luna, abbandonati sul tuo attraente sorriso di luna crescente, somiglia alla nostra passione, prima come fresco torrente d'impeto, poi estasi del riflesso della pace che mostri con orgoglio scintillante, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
5
36

Obsession

16 June 2025

"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.” "Quando?” "Non mi ricordo. Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola. Fu allora che incrociai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bello il finale...quasi quasi mi fa pena lo stalker, quasi quanto mi fa rabbia. [...]

  • Maria Merlo: Bravo. Bel racconto con un finale imprevedibile e originale.

5
6
23

La luce e l'oscurità

15 June 2025

La luce e l'oscurità Ci sono mani che pregano e mani tese in avanti per non sbattere Ci sono occhi che ammirano una nascita e occhi chiusi per un addio Ci sono piedi che attraversano nuvole e piedi che scottano Ci sono pensieri che danno libertà ed altri che rinchiudono per sempre Ci sono vite [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La poesia arriva diretta...like

  • Oggetti Smarriti: Una poesia sentita, limpida e sincera, che riesce a comunicare un messaggio [...]

7
6
27

Stazione

15 June 2025

Cammini con passo incerto questa mia vita, in bilico su un binario morto. Passeggiare annoiato di un viaggiatore sbadigliante che attende in una stazione vuota, qualcosa che non sa. Mi hai giurato amore, perfetto come una circonferenza, incantevole illusione, consunta da brevi lacune di felicità. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La fine fi un amore, vissuto con malinconia, senza rancore ma ringraziando [...]

  • Oggetti Smarriti: Stazione” è una poesia intensa e malinconica, con immagini originali [...]

5
9
33

La finestra verde

14 June 2025

“Mamma, mamma, corri, c’è qualcuno che mi spia dalla finestra!” La giovane donna salì di corsa la lunga scalinata. Fu aggredita da un’improvvisa tachicardia che l’accompagnò per tutto il tragitto fino alla camera del figlio. È vero, i bambini sono molto creativi e fantasiosi, ma il suo grido d’aiuto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
9
30

Ascia Nera

Dax
14 June 2025

Trom posò il guanto corazzato sulla porta di legno della taverna. Le lanterne ardevano già, e il tramonto aveva lasciato dietro di sé un alone rosato su nuvole color latte. Quando i cardini gemettero, l’odore di fumo e maiale arrosto lo accolse come un vecchio amico. Varcò la soglia. Si fermò. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Scure nera è carino, magari di può modificare il titolo....

  • Lo Scrittore: ben scritto, descrizione perfetta e divagazione sul tema Nani - Gimli della [...]

5
3
20

Baobab

13 June 2025

Baobab Ballonzolando beatamente come un babbuino sopra un baobab nell'isola di Bora Bora, durante la festa della befana, mi balenò per la testa che a Bologna c'era la sagra del bombolone e del budino alla banana con bacche di betulla. Così invitai la badante bielorussa di mia nonna Brenda che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
12
22

Lei e Pasquale

13 June 2025

Aveva litigato con Serena. Donato lo ascoltava in silenzio, seduto allo stesso tavolo del dopolavoro. "… Dopo dieci anni di matrimonio Martina ancora si comporta come una bambina. Non mi rivolge la parola. Se faccio io il primo passo mi ignora, esce di casa senza dire dove va, salta il pasto e..." [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Scorrevole, divertente e ben scritto.

  • Lo Scrittore: prima del web gli appuntamenti al buio era di tutt'altro tipo. c'era [...]

8
16
64

Forme e colori a Boccadasse

Storie colorate

12 June 2025

L'Italia è un paese fantastico, un paese unico, un paese che se qualcuno avesse voluto inventarlo mai avrebbe potuto farlo così bello e perciò amici lettori eccoci di fronte a una visione spettacolare, vengo a parlarvi di una storia che ha come protagonista un sassofonista di Boccadasse, antico [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
70

INSONNIA

12 June 2025

Buonasera Notte, mi farai dormire? Buonasera a Te, che mi vieni a cercare, a me ora ti volgi chè ti porti alle stelle? Che miele, sei antica! ma dimmi: stanotte mi farai riposare? Sai bene chi è prima causa di sé, nemmeno rispondo… ti svelo però che dentro tu trovi chi rallentare la sua imprimitura, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Domenico Caricasulo: Mimmo ok, grazie a tutti per i like, per questa volta e l'altra... La realtà [...]

  • Riccardo: shakespeariano pensiero...piu in profondità
    amletico nelle numerevoli [...]

7
10
34

Lanterna...

Da leggere dopo il racconto "Seconda stella a destra"

11 June 2025

Ho freddo… Qui, fuori, è tutto buio. Sopra, lontano lontano, si intravedono minacciose nuvole nere che viaggiano spostate dal vento e innumerevoli puntini luminosi, che sembrano irraggiungibili. Siamo in dieci, tutte sorelle e tutte ancora trattenute al suolo da una cordicella. Alberto aveva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
12
31

La curva dell'imprevisto (3/3)

Un imprevisto non avvisa. Entra in scena, e riscrive tutto

11 June 2025

Tremava, ma sapeva esattamente perché era lì. James, intanto, stava parlando sottovoce con il suo manager. Poi si voltò verso la sala. I suoi occhi incrociarono quelli di Amanda. E si fermò, sgranando gli occhi. Amanda sentì un brivido lungo la schiena. Lui la stava guardando. E le stava sorridendo. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Intanto benvenuta. Ho letto tutti e tre le parti, si legge con piacere, forse [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette tutte le parti. Ok, il romance non è nelle mie corde (anche se [...]

Torna su