Stavo seduto a questo bar dove si poteva anche mangiare, e portavano dei primi piatti favolosi. Io amavo il pasticcio con radicchio e gorgonzola.
Stavo seduto a questo bar, che poi non era propriamente un bar, ma era piuttosto una bettola, anche se decente nell’aspetto, e quindi in realtà non era proprio neppure una bettola.
Stavo seduto in questo posto che non era neppure una bettola, era il Can Can.
Il Can Can si trovava in una via laterale tutta cosce e gomiti di un quartiere sgangherato nella periferia della città vecchia, che era molto distante dall’ex-capitale, e ormai totalmente in declino. La zona dove si trovava il Can Can tuttavia non era affatto presa male: non era sporca tanto per cominciare, e le strade erano molto in ordine, e i negozi erano tutti belli luminosi e attraenti, e i profumi che uscivano dalle porte dei locali erano tutti ottimi, e la gente dentro cordiale, e ti metteva un imbarazzo scegliere, perché anche a lasciarti andare all’istinto vedevi un posto e dicevi Questo! Poi però ti guardavi indietro e dicevi: No quello! Ed era così per tutta la zona, che comunque nonostante l’elevato numero di locali e di negozi e di bancherelle e di quant’altro non era molto popolata. Forse era colpa dell’ora o del tempo. A volte non fa differenza il termine che usi. Ad un certo punto vedi in alto, all’angolo di una strada, un cartello fatto a forma di gamba con la giarrettiera e la punta della scarpa lucida col tacco che indica dentro una viuzza minore rispetto alla strada dove ti trovi, e sulla gamba non c’e scritto un bel niente, però decidi di seguire la direzione che ti viene gentilmente indicata. Ti ritrovi allora in quel vicolo tutto curve e cosce dove sta il Can Can, e non c’e nient’altro, e ti pare di essere in un'altra città, in un altro posto, in un altro tempo, in un'altra ora, e cammini un pezzo prima di arrivare al Can Can, e ti stanchi per arrivarci perché la stradina sembra non finire mai ed è tutta salitine e discesette, oltre che gomiti curve e giarrettiere, e tu prosegui per inerzia cercando qualcosa che non sai neppure tu cosa, e alla fine arrivi ad un punto alla fine di una discesa dove c’e un avvallamento in porfido prima di un'altra salita, che chissà perché, forse per la prospettiva, ti sembra molto più in pendenza e quindi ostica rispetto a tutte le altre che hai già passato, e a quel punto ti fermi là e dici: basta. Basta. E’ in quel momento che dici basta, che ti giri e vedi l’ingresso del Can Can, che di facciata è un locale illuminato e attraente identico a tutti gli altri, e nel momento che dici basta poi subito dopo dici anche entro qua, ed entri. A quel punto ti accorgi che il locale è praticamente una bettola, non sai neppure bene tu per quale motivo di preciso, che in realtà sembra tutto apposto e in ordine, eppure sembra una bettola, dà quest’idea, ma tant’è, anche se non cambia molto, perché sei stufo e in giro non c’è altro, e scegli di fermarti a mangiare là.
Stavo seduto lì a un tavolino del Can Can, e mi ero reso subito conto che c’era qualcosa di inquietante, ma il pasticcio radicchio e gorgonzola era davvero buonissimo. La cameriera che mi aveva servito era piuttosto carina, molto giovane. Girava con una maglia molto scollata che le lasciava scoperta la spalla sinistra, lasciando intravedere (intravedere è dir poco) la spallina del reggiseno, che anch’essa le scappava continuamente dalla spalla, e delle volte la maglia le scendeva tanto che si vedeva anche l’estremità esterna della coppa del reggiseno, e quando succedeva così la cameriera si rimetteva apposto la spallina del reggiseno e tirava la maglia dall’altro lato, in maniera che andasse su da quello. Come già detto, era molto carina, con i capelli tinti di un colore biondo, e una leggera ricrescita controllata, il tutto un po’ spettinato in un taglio vintage da ragazza ribelle anni ottanta. Dall’aspetto doveva essere parecchio giovane, una studentessa forse, che non arrivava ancora ai venti compiuti.
Ricordo di aver guardato l’orologio che stava appeso su una parete ma di non essere riuscito a leggere l’ora - non so perché ma non si capiva che ora indicava - e ricordo che poi avevo spostato lo sguardo sulla parete opposta e l’orologio di prima era appeso ora da quella parte, ma che in ogni caso non riuscivo a leggere l’ora, e così ci avevo rinunciato e mi ero concentrato a seguire i movimenti della bella cameriera del Can Can. Proprio seguendo il movimento ondulato dei suoi pantaloni neri stretti, tipo leggings, ma non proprio, mi ero accorto che in un angolo che prima non avevo notato, da quanto era buio, stavano dei bambini poveri, tutti sporchi, radunati attorno ad un tavolino di legno illuminato da una candela. I bambini dovevano essere tre o quattro. Se erano tre, uno era una bambina. Avevano comunque tutti un’espressione molto triste e un volto patito, sebbene fosse un giorno come tutti gli altri. Non era certo Natale. La giovane cameriera del Can Can gli aveva portato delle pietanze il cui aspetto non era tanto bello quanto quello della mia, e dopo che le aveva posate insieme ai cucchiai, ai coltelli e alle forchette sul tavolo, aveva fatto una carezza in testa a uno e aveva dato un bacio all’altro sulla guancia, poi aveva fatto il giro e aveva abbracciato gli altri due contemporaneamente stringendoseli al seno, che non era abbondantissimo, ma neppure tanto scarso, e sembrava ben fatto, e compiendo quel gesto la maglia e la spallina del reggiseno le erano scivolate di nuovo giù, e quando si era alzata per ricomporsi poi aveva guardato verso di me, mi aveva sorriso e mi era venuta incontro, portandomi il mio piatto di pasticcio melanzane e gorgonzola, mentre io ancora stavo lì a invidiare la fortuna di quei ragazzi poveri. Fu a quel punto, quando mi venne vicino, che mi accorsi del diamante all’anulare sinistro.

Tutti i racconti

0
0
5

Il dono della vita

08 November 2025

I Non penna o man convien per farne canto, ché basta il vol di rondinella lieve, che in marzo reca un segno dolce e santo. Tra gronde e tetti fa sua stanza breve, cercando nido in ferro e pietra dura, e al cor rivela un lume che solieve. Così la vita, dono che ci assicura, pur ne’ dolor si mostra [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
4

L'Altro 2/2

08 November 2025

La natura è la mia stessa carne, il mio sogno e la mia realtà. Le colline sono i fianchi di una dea, i venti il respiro caldo che scuote i pensieri. Le donne che ho conosciuto non erano diverse dai fiori dei campi: quasi sfrontate nella loro bellezza, offerte al sole come pesche mature, sature [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
4

Il ritorno

08 November 2025

Agata, dopo tanto, ritornava. Percorse il vialetto alla cieca, quel luogo le scatenava ansia. Aprendo, lo stridore del cancello le risuonò familiare. Sul ballatoio, il portone massiccio era completamente aperto, niente sembrava variato. Dentro, la luce del finestrone, travolgente come i ricordi, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
2
24

Senza confini 4/4

07 November 2025

"Potrebbe essere" rispose Marco non sapendo dove Elena volesse arrivare, ma fidandosi. "Quindi? Dimmi cosa dovrei fare?" "Forse... è un'idea che ho... io non scrivo... però... dai, vieni con me!" disse Elena prendendolo per mano. Marco la seguiva con fiducia dubbiosa. Uscirono nel mercato, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
6
25

L'Altro 1/2

07 November 2025

All’alba, quando la Senna dorme ancora sotto un velo di nebbia leggera, scendo piano verso la riva. La barca mi attende, inclinata sulla riva del fiume come un animale spiaggiato. A volte penso che la mia anima assomigli a questa barca: fragile, irrequieta e arenata allo stesso modo. Così sono. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Benvenuto su LDM.

  • Dax: Bello. Sarebbe una fortuna avere sensazioni così intense abbracciando [...]

7
20
112

Nel campo

Racconto a proposito di un quadro.

06 November 2025

«Qui.» Lo disse in un modo che poteva significare solo una cosa: “Fermati!” E io mi fermai. Scesi dall’auto, chiusi la portiera, mi accesi una sigaretta e mi appoggiai al cofano caldo. Era piacevole, nell’aria fresca della sera d’ottobre. Tirai una boccata. Allo stesso tempo, Claudia era scesa [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • BrunoTraven: Rubrus ho fatti un disegno ispiratomi da questo tuo racconto peccato non poterlo [...]

  • BrunoTraven: Se qualcuno interessa il mio disegno ispirato dal racconto eccolo:
    https://www.instagram.com/reel/DQwS_jPDW3T/?igsh=bThqbWV3NnQ0bWQ0

3
2
17

Senza confini 3/4

06 November 2025

Lui la guardò con curiosità divertita, era compiaciuto da quella affermazione, ma allo stesso tempo era preoccupato perché non riusciva a capire le intenzioni di Elena: "Cosa vorresti dire? Vuoi che venga a vivere qui con te? Magari dividiamo le spese… per la corrente… l'acqua… l'affitto… i mobili…" [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
3
27

Senza confini 2/4

05 November 2025

Certo, il ragazzo si accorse di lei, e come non avrebbe potuto farlo : unica ragazza bionda in mezzo a una piazza di marocchini. Il biondo dei suoi capelli risaltava come una moneta d'oro su un panno nero. Smisero di ballare. Si ritrovarono ad ordinare contemporaneamente un bicchiere di Mahia, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: povero Marcus....lei ha cambiato un Marcus con un Marco, non ha fatto fatica😂😂😂

  • Paolo Romano: @Dax: non so perchè ma, mi è venuto cosi.... e così ho [...]

3
3
65

Yoni e Lingam

05 November 2025

Le luci dei locali del quartiere e le ombre dei passanti vorticavano sull'asfalto. Entrati nell'alcova ci spogliammo in un lento rito. Tra i tappeti rossi e il materasso blu la sua yoni spumeggiante accolse il mio lingam fremente.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • AriannaL: Il microracconto profuma di Tantrismo della Mano Sinistra: l'intreccio [...]

  • Dax: Carino. Like

3
2
35

Senza confini 1/4

04 November 2025

"Dovrei tornare." pensò, mentre armeggiava con la sua macchina fotografica. Era ancora un'analogica, e col tempo aveva imparato a conoscerla, a comprenderla, quasi a darle un'anima. Credeva che questa intesa segreta le permettesse di scattare le fotografie che l'avevano fatta vivere fino a quel [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
14
33

La signora dei Topi 2/2

04 November 2025

Una sera Nico si recò sull’argine. La luna era alta nel cielo e il fiume una striscia argentata. Una voce lo chiamò. «Ti aspettavo» Lei era là, sulla riva, giovane, luminosa, bella: la pelle bianca come latte, i capelli che riflettevano la luna, gli occhi scuri e dolci. Nico non parlò, la seguì. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Certo.... così mi pare una storia...tronca.Merita un continuo

  • thecarnival: interessante perché ti pare tronca? e come ti piacerebbe continuasse? [...]

3
5
45

Lui e Lei 2\2

03 November 2025

Passarono settimane, mesi, Lui cominciava a sentire la sua mancanza ed era dispiaciuto di non esserle stato accanto. Di tanto in tanto si sentivano su WA ma s’inviavano messaggi vuoti e sterili. Un giorno però Lei gli disse di essere incinta del nuovo compagno. Lui rimase attonito, non era trascorso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Donatella: triste per lei credo, vivere una situazione con uomo che evidentemente non [...]

  • Damien: Non sono d'accordo con la scelta della ragazza, vigliaccheria? paura di [...]

Torna su