Mattutino 
Dario Mazzolini

 

Dormo poco, pochissimo. 

Tre o quattro ore per notte. 

Anche stamattina ho aperto gli occhi alle 3.35, un leggero mal di testa mi obbliga ad alzarmi. Completamente al buio e scalzo, per non svegliare mia moglie, scendo i 18 gradini in marmo rosa del Portogallo; a metà scala avverto le fusa catarrose del mio vecchio gatto geriatrico.
Appena mi vede, inizia la danza sul divano del salone dove passa la notte. Insieme facciamo colazione, lui i croccantini io il primo caffè della giornata. Mi siedo e il micio si accomoda sulle mie gambe per le coccole. Io invece guardo attraverso la vetrata i campi di frumento e gli alberi. Momento di beatitudine impagabile. Passa qualche ora, mia moglie si sveglia, si stiracchia la pelle e canta! Mi saluta rapida con la voce carica di gioia. Sento l'acqua della doccia e ancora la sua voce cantare. Scende in accappatoio bianco e ciabattine per la colazione che le ho preparato col gatto sulla spalla: yogurt di capra biologico, bevanda di avena, fette integrali e composta di frutta anch'essa biologica.
Il tg di Sky ci tiene compagnia mentre lei è già impegnata a rispondere alle ultime email del giorno precedente. 
Risale rapida verso la cabina armadio dove avviene la vestizione. Cammina nuda, peccaminoso contrasto tra il candore del suo corpo e il legno scuro del parquet.
Il suo abbigliamento è come il barometro: colorato quando la giornata lavorativa volge al bello, tailleur nero (colore che detesta) quando volge alla burrasca. Un caffè di corsa, un bacio di corsa, l'amore di corsa.
Una vita di corsa.

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