Era rimasto senza notizie. Le agenzie diramavano solo bollettini inutili, senza alcun interesse per l'opinione pubblica. Facevano parte solo della quotidianità comune. Sempre le stesse noie, ormai trite e ritrite. Ma chi le avrebbe ancora lette queste notizie del dejà vu?  E che commento mai si poteva fare per poter incuriosire la gente? Tutti avevano le tasche piene di queste corbellerie. Non avrebbero commosso nessuno, non avrebbero attirato l'attenzione  neanche del più nostalgico lettore della parola scritta. E poi, anche se avesse voluto condurre un telegiornale con tutte quelle immagini di morte, di guerra, di fame nel mondo, a chi mai avrebbe più interessato il combattimento fra nazionalisti ed imperialisti, fra indigeni e colonizzatori? Abituati a mangiare con la televisione accesa sulle news,  eravamo ormai diventati insensibili alle storie e pensavamo ormai di assistere ad una grande telenovelas quotidiana con l'ordinario raccontato simile al nostro vivere tra emozioni e routine, tra piaceri e dispiaceri del nostro modus vivendi. E poi i giornali che si erano tramutati in "virtual comunication" erano ormai anche nel nostro telefonino, nell'Ipad, nel tablet ed era finita la romantica consultazione del quotidiano sopra la sedia a dondolo al sapore di pipa e nella penombra della pennichella post prandiale. Ed il giornalista era lì, a cercare di creare articoli con i drammi umani, attento a divulgare parole che potessero incuriosire, fare ascoltare e gratificare il suo sforzo vocale o gestuale dell'atto dello scrivere. I lettori erano ormai intenti a collegarsi con i loro dispositivi e le edicole si erano a poco a poco trasformate in rivendite di gadget per i turisti, in distributori di caramelle, in rivendite di tabacco e simili. Era come se l'informazione tradizionale fosse andata in fumo e sostituita dal blitz quotidiano di notizie gridate e archiviate subito dopo. Come se la gente non avesse avuto bisogno di leggere la notizia, di commentarla, di farsi una propria opinione ma avesse ormai ceduto al grido di veline lanciate nella quotidianità e ascoltate solo per spezzare il tran tran metropolitano. Il giornalista era rimasto solo. E meditava di ritirarsi dalla scena per dare posto ad un elaboratore elettronico che lanciasse notizie a richiesta, magari a pagamento in quelle infernali macchinette che un tempo distribuivano pacchetti di sigarette di varie marche ma che ora avrebbero potuto offrire notizie di varia specie a scelta del consumatore. Il giornalista si stava spegnendo come finisce in cenere una sigaretta accesa e dimenticata nel portacenere di marmo. Ma ad un tratto arrivò  dall'agenzia una notizia sbalorditiva. Era scoppiata la pace nel mondo e poi ...era stata debellata la fame nel mondo....ed ancora...era stato sconfitto l'inquinamento nel mondo... I ricchi avevano donato ai poveri ed era stata sconfitta la diseguaglianza sociale, il rispetto della dignità umana era stato eletto a condizione quotidiana a tutte le latitudini. Il giornalista capì che si era ad una nuova svolta del giornalismo mondiale. Non più notizie negative, non più cronache nere o di morte ma notizie che potessero dare felicitá  a chi le legge, notizie di vita e di sogni, notizie che devono e possono  colorare il nostro quotidiano di rosa, di tutti colori della luce. Il giornalista diventò luminoso e cominciò a scrivere nel quotidiano, lanciò news dai telegiornali, pubblicò i suoi articoli nei vari dispositivi elettronici. E la capacità di sognare fu ripristinata. Si accese il cielo della sua anima. E fece arrivare una realtà mai raccontata, di solidarietà, di spirito di sacrificio, di un pizzico di speranza. Ed il giornalismo rifiorì come in una nuova primavera. Le edicole si riempirono di acquirenti ed i giornali, tutti colorati, fecero bella mostra nelle scaffalature. Il mondo era stato salvato e raccontato in tutta la sua bellezza. Ed il lettore sconfisse pure le sue malattie leggendo la speranza tra le righe della carta stampata, vedendo il sorriso di chi riportava le notizie in video, di chi lanciava luce e calore come i raggi del sole sulla nostra vita.

Tutti i racconti

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Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

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La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

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L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

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Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

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  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

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L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

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Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

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  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

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In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

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  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

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Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

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La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

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  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like .
    Quanti noi esistono?
    per meglio dire quante maschere diverse [...]

  • Dax: urka, una bella storia di malattia mentale. Povero.😭.Like

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Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

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  • FuoriFuoco: Concordo! 🙂

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L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

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  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

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Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

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