Mi suona strano ricordare la prima volta che ti ho incontrata; è come chiedermi quando mi sono  accorta di avere due mani , due gambe, un volto. 
Non é perché ci sei sempre stata ma forse è semplicemente perché se penso al mio passato tu ne fai parte, anche quando non c'eri è come se ne avvertissi ugualmente la tua presenza. Forse é questo il modo migliore per descrivere l'amicizia, quella vera però, quella che non ha bisogno di grandi frasi, di spazi temporali, di gesti eclatanti: quando la trovi c'è sempre stata per te, non riesci a immaginare un tempo, un luogo senza che la tua migliore amica ne facesse parte. 
E quindi diventa davvero difficile ricordare il nostro primo incontro, forse non mi sei neanche stata tanto simpatica; anzi, quasi sicuramente da principio non ci siamo proprio piaciute, tutte e due alle prese con i nostri due bei caratterini, io spigolosa, tu diffidente. Ma poi sicuramente qualcosa è cambiato e, come avviene per i grandi amori, é scattata anche per noi la scintilla, una linea sottile che accomuna due persone che si sono trovate, pur nelle loro differenze, in perfetta sintonia. 
Ti ho avuto vicina nei momenti più importanti della mia vita: leggermente euforica al mio matrimonio,  zia affettuosa e complice dei miei ragazzi, collega per ben due volte a vent'anni di distanza, sorella nei tanti momenti di smarrimento e di  solitudine. E poi sono arrivati gli anni duri, quelli in cui hai dimostrato una forza inimmaginabile per chiunque. Non per me, che conosco la durezza esteriore del tuo carattere e l'immensa fragilità e dolcezza che hai dentro di te, nascoste agli occhi frettolosi di chi non ti conosce veramente. È stato ed è tuttora un immenso cammino in salita che ti ha dato tanto dolore ma che ti ha anche permesso di conoscere persone fantastiche. Mi sono sentita forte con te quando anche tu lo eri e ho cercato di arginare i tuoi cedimenti quando non sei riuscita a nasconderli. Ancora oggi, dopo tanti anni, facciamo fatica a mostrarci completamente le nostre debolezze, quasi a non volerci dare reciprocamente delle preoccupazioni; a seconda dei momenti ci tramutiamo in madri o figlie l'una per l'altra. E come madre cerco di proteggerti e come figlia mi appoggio a te. E tu fai lo stesso con me.
Non ricordo proprio la prima volta che ti ho visto ma so con certezza che sei parte della mia vita da sempre. E che per sempre lo resterai. 


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Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

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Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

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Road to H.P.L. 1/2

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Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

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Il mistero dei gelati molli

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Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

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Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

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CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

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Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

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Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

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Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

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Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

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Mio nonno

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