Cipolla

 

 

Ricordo che ti chiamavo cosi
Ti piaceva molto
Ed anche a me
Ti ammiravo
Avevi la pelle come buccia
Bianca
E in estate diventava un rosso Tropea
Avrei ripetuto quel nome all’infinito
Ti giravo fra le mie mani, come si fa come un mappamondo
Cercando di scoprire le tue appartenenze
Ti facevo saltare in aria come una palla di bimbo
Ricadendo poi nelle mie mani grandi
Rotolavi sui tavoli, cercando di scappare a volte
Come giocare a prendersi
E io puntualmente ti prendevo
E tu ridevi alla tua maniera
Con un odore che giungeva alle narici
Molto forte
Che faceva capire chi eri
Non ho mai 
E dico mai
Avuto il coraggio di riservarti la sorte di alcune tue conoscenze
Che hanno sentito la lama che le tagliava
A più fette
Levandogli quella buccia cosi bianca
Ed infine, volerti completamente dimenticare 
Facendoti scottare in olio bollente, come nel Medioevo
Ho preferito altro
Ho voluto guardarti nel tempo dimagrire della tua polpa
Seccandoti pian piano
Come gli uomini fanno crescendo
E anche
Se giocavamo sempre meno
Ho sempre ricordato
Che ti chiamavo Cipolla
E che ti piaceva molto

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