La notte si era diffusa come una macchia d’olio sulla super­ficie appena increspata del mare, quando l’ultimo raggio di sole era scomparso nei flutti all’orizzonte protetto da poche nuvole scure. Sparute stelle, apparse per magia, si erano disposte alla rinfusa come una manciata di coriandoli a una festa di carnevale.

L’aria leggera e salmastra sferzava il viso del timoniere del­l’Alcion, un dodici metri che, a piena velatura, veleggiava in direzione della costa non lontana. Erano partiti da meno di un’ora e stavano dirigendosi verso Capri seguendo la rotta che di solito, lui vecchio marinaio esperto, seguiva da anni. Costantino, mentre manteneva   barca con mani ferme alla ruota del timone, ricordava i tempi in cui, ancora giovane, percorreva la stessa rotta, con una imbarcazione molto più piccola. Un gozzo in legno di scuola sorrentina che suo padre, esperto maestro d’ascia, aveva costruito per la famiglia. Prima dell’estate con i genitori e i fratelli andava in una piccola insenatura dell’isola. Non c’era nessuna possibilità di andarci a piedi; solo con la barca. Un posto scono­sciuto al turismo ma non ai capresi. Nativo dell’isola era cresciuto nell’odore di salsedine e pece catramata. Il padre posse­deva un piccolo cantiere dove costruiva, e riparava barche con lui sempre fra i piedi per imparare il mestiere. Un’attività che sembrava non dovesse finire mai, invece nel giro di pochi anni, con l’avvento della resina in campo navale, il cantiere dovette chiudere. Nessuno ordinava più barche in legno, erano troppo costose e poco pratiche. Andare per mare a remi con un gozzo di legno voleva dire rompersi la schiena, per non parlare dei costi di manutenzione. Ogni anno una revisione e una messa a punto. Appena diciottenne, per alleggerire le spese della famiglia riuscì a imbarcarsi su un mercantile e cominciò a girare il mondo fino all’età adulta. Fino a quando, purtroppo, per un banale incidente dovette essere messo a terra. La società per la quale lavorava non poté più imbarcarlo. Risul­tando invalido, non era idoneo a lavori pesanti su una nave mercantile. Dopo un lungo periodo di scoramento, durante il quale restò vittima di un’apatia tale che sembrava non finisse mai, riuscì a trovare lavoro in ambito privato sfruttando le sua capacità di marinaio esperto. Lo ingaggiavano come nocchiero a bordo di grosse barche i cui proprietari, uomini ricchi ma incapaci di governare battelli di grossa stazza, richiedevano sempre più spesso il supporto di gente del mestiere. Quello sul quale stava viaggiando adesso era un magnifico dodici metri datato, costruito interamente in legno e fornito di una adeguata e moderna velatura. 

Aveva i suoi anni, ma in mare era ancora in grado di espri­mersi ad alti livelli. Solido, veloce e sicuro, sotto le sue abili mani era docile e maneggevole. Si lasciava guidare senza opporre resistenza, scivolava che era una meraviglia e lui si sentiva felice di governarlo. Non gli sembrava vero di essere al timone di un gioiello simile. Questo impegno lo aveva visto percorrere molte delle rotte del Mediterraneo. La penisola Iberica con le sue isole, le coste dell’Africa settentrionale con una sosta di tre giorni sul Mar Rosso e la Grecia. Ora, di ritorno, stavano veleggiando verso Capri dove l’attendeva un meritato riposo di una settimana, prima di riprendere il largo.

Il buio improvviso della notte non lo preoccupava minimamente. Il tempo si manteneva stabile e il bollettino nautico aveva confermato che non ci sarebbero stati cambiamenti meteo. La notte tersa favoriva la visione delle due coste, quella caprese davanti e quella della terraferma dietro. La traversata finora era proseguita tranquilla e, se tutto fosse andato come previsto, contava di raggiungere l’isola per ora di cena. Una volta arrivati il suo compito sarebbe finito, almeno per quel giorno. Era in programma una sosta, sapeva che il signor Larson aveva inten­zione di fermarsi circa una settimana. Fare la sosta lunga proprio nel suo paese era quanto di meglio potesse desiderare. Il viaggio sarebbe ripreso in seguito verso la Costiera dove era prevista un’altra breve tappa prima di intraprendere il tratto finale. Dovevano scendere verso sud, attraverso lo stretto di Messina per poi risalire l’Adriatico fino a Spalato dove terminava il suo ingaggio. 

Una volta sbarcato, lui e il suo aiutante dovevano tornarsene a casa con mezzi propri. 

                                       

 

Tutti i racconti

0
0
5

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
3

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
31

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
4
18

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

6
9
35

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
29

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

7
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

9
24
35

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Oh, nice! Un bel drama teso! Ho sperato che si soffocasse col formaggino, ma [...]

  • Maria Merlo: Grazie, Smoki, mi hai regalato un commento bellissimo.

3
3
28

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

3
11
66

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

3
3
31

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
40

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su