L’uomo in frac sedeva sul corincione, le gambe penzoloni nel vuoto. Sotto, dieci piani di vetro e cemento precipitavano verso un cortile immerso nell’ombra. Sopra, in cielo, sfrecciavano alcuni rondoni.

L’altro uomo sul terrazzo, quello con gli occhialini rotondi, sospirò. Aveva l’aria di uno che ha capito di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Guardò gli uccelli. Volavano in ampi cerchi, stridendo disturbati da quegli intrusi che avevano invaso il loro regno. Si passò una mano sulla faccia, poi fece un passo verso quello in frac. Quest’ultimo gli fece cenno di stare lontano e Occhialini si fermò. Alzò le mani in segno di resa e si guardò intorno. «Non salgo mai quassù» disse.

L’uomo in frac non rispose.

Rimasero in silenzio. Dopo un po’ l’uomo in frac prese a scalciare nel vuoto come un bambino annoiato. I tacchi delle scarpe battevano ritmici contro il muro.

«Davvero, non salgo mai quassù» ripeté Occhialini. Si strinse nella giacca. «C’è un sacco di luce, ma fa freddo».

Frac smise di scalciare.

«È una bella giornata, dopo tutta la pioggia degli ultimi giorni, e mi è venuta voglia di farci un salto» proseguì Occhialini «Volevo godermi il panorama. Ho persino lasciato il cellulare di sotto. Niente distrazioni».

«Può andare a prenderlo» disse Frac.

«E lei si butta?».

Frac non rispose. Una folata di vento agitò le code dell’abito. Per un istante, sembrò anche lui un gigantesco rondone in procinto di spiccare il volo.

«Cosa pensa che si dovrebbe dire in questi casi?» domandò Occhialini.

Frac si girò verso di lui, mettendosi di sbieco. «Non saprei» rispose «È la prima volta che mi suicido».

Occhialini mise le mani in tasca. «Mi è venuto in mente quel film. Sa, quello in cui Clint Eastwood convince un tizio a non buttarsi dicendogli come sarà ridotto dopo essersi spiaccicato al suolo. Lo conosce?».

Frac tacque.

«Pensa che funzionerebbe?» insisté Occhialini.

Frac fece spallucce. «Lei non mi sembra Clint Eastwood».

Occhialini disse qualcosa, ma, nello stesso istante, il vento rinforzò, portandosi via le parole. 

«Cosa?» chiese Frac.

Occhialini andò verso Frac e parlò a voce più alta «Ho detto che faccio il restauratore. Libri antichi. Sono la mia specialità».

Frac si girò, vide che Occhialini si era avvicinato, ma non disse nulla e si voltò.

I rondoni continuavano a strillare, insistenti.

«Mi dispiace» disse Frac.

«Per cosa?».

«Di averle rovinato la giornata».

Il vento spazzò via le ultime nuvole e il sole strappò bagliori metallici alle grondaie e ai tetti in lamiera. Occhialini si schermò la faccia con una mano, proteggendosi dal riverbero. «È bello qui» disse.

«Adesso vuol propinarmi la storiella che, anche se non mi sembra, la vita è bella, che, anche se non la scorgo, c’è una soluzione ai miei problemi, quali che siano, che ci sono ancora un sacco di cose da vedere, sentire, provare...».

«Scemenze».

Frac si voltò di scatto verso Occhialini. 

«Sa cosa penso?» fece Occhialini andando verso Frac «Che uno lo sente quando ne ha avuto abbastanza. Penso che ognuno di noi nasca con una specie di serbatoio, dentro, dove va tutto quello che gli capita nella vita, bello o brutto che sia».

Frac guardò Occhialini. La luce era forte e dovette socchiudere gli occhi.

«Ciascuno» proseguì l’altro «ha il suo serbatoio personale e, checché ne dicano, nessuno può sapere un accidenti di niente di quanto è grande quello degli altri. Quando il serbatoio è pieno, be’, è il momento di fare fagotto».

«Per andare dove?».

Occhialini si strinse nelle spalle. Ormai era così vicino a Frac da poterlo toccare. «Non lo so». Alzò lo sguardo verso gli uccelli. Continuavano a volare in cerchio, ma non stridevano più, come se si fossero rassegnati. «Forse loro lo sanno».

Frac appoggiò le mani sull’orlo del corincione, puntellandosi. «Una strana metafora. Ma non so se vada bene per uno che pensa di suicidarsi» disse.

«Non sono Clint Eastwood» fece Occhialini. Poi, dopo un po’: «Ha detto “Pensa”».

«Cosa?».

«Ha detto che “pensa” di buttarsi. Prima aveva detto che voleva farlo».

Rimasero in silenzio. Soffiò una folata. Alcuni panni, stesi su un balcone, schioccarono al vento.

Frac guardò davanti a sé «Essere o non essere. E che cosa ci trattiene se non il terrore della morte, l’oscuro paese dal quale nessuno, mai, ha fatto ritorno?».

«Attore?».

«Dilettante. Se c’è un al di là, non sono del tutto sicuro di volerci trovare William Shakespeare».

Occhialini rise «Sempre meglio di Dirty Harry Callaghan».

Tacquero. Verso nord, il bianco delle montagne splendeva vivido.

«Vedovo?» chiese Occhialini.

Frac annuì.

«L’avevo intuito. Il frac. È l’abito di nozze, vero?».

Frac annuì ancora. 

Occhialini squadrò Frac, si allontanò di un passo, si mise da un lato, poi dall’altro, si chinò, si rialzò, si sedette accanto a lui. «Le sta ancora bene» disse.

«Sembrava una cosa esagerata, lo so. Chi usa più il frac, al giorno d’oggi? Ma noi volevamo fare le cose in grande».

«Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria» disse Occhialini.

«Dante Alighieri?» domandò Frac. 

Occhialini sbuffò «I libri! Ci ho passato sopra una vita e ci ho guadagnato tre operazioni agli occhi e due alle mani, ma non i soldi per un viaggio decente. Posso solo salire quassù e godermi il panorama».

Tacquero di nuovo. I rondoni erano volati via e si sentiva solo il vento.

«Non è male» fece Frac. «Vedi le cose da un punto di vista diverso, e alcune che non avevi visto affatto. Cose da mettere nel serbatoio». Riprese a scalciare. Tic tac, tic tac contro il muro sotto il cornicione. Indicò le persone sotto di loro. «Come sembrano piccoli».

Occhialini annuì. «Insignificanti».

Frac si voltò verso di lui. «Non ne vale la pena. È questo il senso di tutto, no? Non ne vale la pena. Buttarsi, dico». Alzò lo sguardo verso gli uccelli, ma non si vedevano più.

Occhialini indicò un punto in ombra sotto il tetto del palazzo di fronte. «Hanno un nido laggiù. Ce n’era uno anche qui, ma i temporali degli ultimi giorni devono averlo spazzato via».

Frac sorrise. «Aveva detto che era la prima volta che saliva qui».

Occhialini scosse la testa. «La solitudine è una brutta bestia» disse «Ma qui si sente di meno. Non svanisce, anzi, quando scendi è peggio, però… be’, l’ho già detto: la senti di meno».

Il vento diminuì. Solo un sibilo, e solo perché c’era silenzio.

«Vedovo anche tu?» chiese Frac.

Occhialini non disse niente. 

«Divorziato, separato?».

Frac appoggiò un braccio sulle spalle di Occhialini. «Sono venuto quassù un sacco di volte. Qui, sull’orlo del baratro» disse Occhialini. «Cercavo, cercavo... boh... ». Circondò a propria volta con un braccio le spalle di Frac. «Ma adesso l’ho trovato».

Frac gli rivolse uno sguardo interrogativo.

«Qualcuno con cui fare il salto» disse Occhialini prima di spingere.

Tutti i racconti

2
4
34

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
4
20

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

3
4
28

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

4
6
32

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Ecco. Ora mi tocca coscrivere gli amici per giocare ad Arkham Horror o alle [...]

  • AliDiNotte: Grazie a tutti per i commenti. Smoki è proprio l'effetto che voglio [...]

3
4
34

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

  • Dax: bello, triste.Like

12
17
71

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
13
35

Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: A scanso di eqiuvoci: in questo testo, la IA non ci ha messo becco.

  • Aaron: Molto interessante Rubrus... Che ne dici di ricavarne un articolo per il nostro [...]

6
9
32

Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • An Old Luca: Veramente uno dei lavori più benfatti che ho letto qui su LDM per i [...]

  • Smoki: AMO. TUTTO. SMODATAMENTE.
    Amo le storie di nonni e nipoti.
    Amo la differenza [...]

4
4
27

Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: azz.....Like

  • Rubrus: Temo sempre che le mie scene di azione non siano sufficientemente dinamiche. [...]

5
10
26

Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • CarloAnti: Grazie Rubrus annoto il tuo suggerimento:) Purtroppo Dax al momento non ho [...]

  • Lawrence Dryvalley: il finale, secondo me, è illusoriamente positivo. le premesse portano [...]

4
3
23

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
7
24

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

Torna su