“ DON GAETANO “

 

 

La farmacia De Santis poteva vantare la più antica data di nascita, fra le attività commerciali della zona, era considerata un’istituzione. Si poteva affermare che fosse lì da sempre. Il suo fondatore fu un oriundo calabrese, un certo Gerolamo De Santis che era al seguito della spedizione dei Mille. Unificata l' Italia, decise ristabilirsi a Napoli e, mettendo in pratica le sue conoscenze e le capacità aprì una bottega di speziale. Quell’iniziativa incontrò il favore del pubblico e ben presto conquistò stima e rispetto della gente. Alla sua morte, il figlio Giovanni, laureatosi in farmacia rimodernò i locali, perfezionò le ricette del padre e con un’accorta conduzione, portò la farmacia al suo massimo splendore. Davanti le vetrine si soffermava la gente bene della città, venivano da tutte le parti, per vedere e farsi vedere. Era diventato un punto d’incontro, una tappa obbligata fra i luoghi mondani della città. Il bancone alto e tirato a lucido di puro mogano occupava quasi interamente la parete frontale. Dal soffitto pendeva un grosso lampadario di cristallo che rifletteva la sua luce sul pavimento di mattoni rossi passati a cera. Alle pareti laterali, graziose vetrinette a muro abbellivano il locale con il loro contenuto di vasi in porcellana, cristallo e deliziose boccette d'opaline di tutte le misure. Giovanni impeccabile nel suo camice bianco, odoroso di lavanda intratteneva i clienti con affabilità, alle signore e ai bambini offriva delle caramelline alla menta di sua produzione, per gli uomini, invece, aveva dei morbidi e aromatici sigari che riusciva a procurarsi chissà dove. Giovanni fu una persona stupenda, capace anche d'atti di coraggio durante la guerra, si sposò ed ebbe un matrimonio felice, non lo fu invece con i figli, le prime due figlie, nonostante le sue amorose cure rimasero gracili e delicate, non riuscirono a trovare marito e restarono due zitelle acide e bigotte. Il tanto desiderato figlio maschio, Gaetano dimostrò fin da piccolo la sua avversione per quel mestiere, non aveva la capacità di proseguire il lavoro del padre. Era di carattere pigro e lascivo, non si curava della sua persona più di quanto non si occupasse del negozio. La sua occupazione preferita era andare a caccia di donne, cercava sempre, di palpare le lavoranti del laboratorio della farmacia. Molte volte il padre lo aveva sorpreso nel retro con il viso arrossato e gli occhi stravolti. Alla morte di Giovanni, suo malgrado, dovette assumersi la responsabilità di portare avanti la farmacia. Quello fu l’inizio del declino della farmacia De Santis - i clienti anche i più affezionati cominciarono a diradare le visite, provavano repulsione per quell’individuo dai modi sgradevoli e dall’aspetto ambiguo. Aveva un qualcosa di viscido che dava fastidio a tutti. Abbandonati a se stessi i locali acquistarono una patina di polvere e di sporco, l’intonaco dei muri cominciò a sfaldarsi, i mattoni del pavimento non più passati a cera si sgretolarono. Don Gaetano non aveva mai goduto buona fama nel quartiere, né da ragazzo e nemmeno adesso che era arrivato alle soglie dei cinquanta anni. In tutti questi anni, sul suo conto, erano nate molte dicerie, gli anziani raccontavano di strane storie di donne, episodi piccanti che avevano come protagonista sempre e solo lui, il farmacista. Anni prima era stato anche coinvolto in una brutta storia con una ragazzina di tredici anni, fu scagionato, ma i dubbi restarono sempre su di lui come un ombra.

Il commento più frequente fra la gente del posto era che era “malato”. Il suo aspetto contribuiva ad alimentare le voci su di lui. Indossava perennemente un camice nero dove le chiazze di sporco era lucide in più punti, specie ai bordi delle tasche dove portava dei fazzoletti che gli servivano per asciugarsi il sudore, cosa che faceva di continuo in tutte le stagioni. Nelle stesse tasche portava caramelle alla menta di cui faceva uso frequente. Per coprire la sua calvizie indossava una specie di papalina nera che non riusciva ad evitare che due ciuffi di capelli grigiastri gli uscissero dietro le orecchie dandogli un aspetto alquanto ridicolo. Alla presenza di una donna i suoi occhietti grigi e cisposi si animavano e si mettevano in movimento percorrendo da capo a piedi la malcapitata. Il suo viso grasso e flaccido cominciava a sudare e allora i fazzoletti entravano in azione, viceversa se l’avventore era un uomo, non lo degnava di uno sguardo e se ne liberava il più presto possibile. La scarsa clientela che ormai entrava nel suo negozio era limitata a quella più povera, qualche padre di famiglia in difficoltà, disoccupati e extracomunitari. Erano in pochi a credere ancora nei preparati artigianali, la maggior parte preferiva, le farmacie moderne con vere medicine. Gaetano sembrava non dare importanza a queste cose, continuava la sua vita di sempre, fino a, quando proveniente dalla strada principale, una carrozza venne avanti lentamente. Giunta davanti alla farmacia si fermò per far scendere due anziane signore, piccole e minute, vestite in maniera di altri tempi; sembravano uscite da una stampa di fine ottocento. Con passo deciso entrarono nel negozio e chiusero la porta. L’evento non mancò di suscitare curiosità nel quartiere, era raro vedere una carrozza e, ancora più raro, vedere due signore anziane vestite in quel modo. La gente si poneva domande, chi erano quelle due anziane donne, cosa potevano volere da Gaetano il farmacista. A por fine alla curiosità pensarono le due vecchiette che dopo più di un’ora uscirono e se n'andarono come erano venute, in quella carrozza che le aveva aspettate. Dopo pochi minuti uscì anche Gaetano in uno stato pietoso, rosso in viso senza il suo abituale berretto, sudato oltre ogni limite che cercava di arginare il copioso sudore, nonostante l’orario chiuse in fretta la farmacia e si avviò verso casa. Da quel momento la farmacia fu transennata per lavori e restò chiusa per oltre un mese. Una mattina una squadra d'operai la circondò e tolse le tavole che la nascondevano agli occhi curiosi della gente. Al posto della vecchia insegna e del fatiscente negozio che era diventato, una nuovissima insegna bianca e verde annunciava l’apertura del “COVO DELLE STREGHE “ Erboristeria De Santis “. Tutto era nuovo fiammante, pavimenti, vetrine, il banco, tutto nelle sfumature di colore verde e bianco, tutto molto chic e accogliente. A ricevere i clienti due simpatiche e ossute vecchiette, adorne di trine e merletti.

Di Gaetano nessuna traccia, non faceva più parte del locale. Si venne a sapere col tempo che le sorelle, stanche del suo operato avevano deciso di toglierli la conduzione della farmacia prima che andasse completamente in rovina e lo avevano relegato in laboratorio a preparare le misture di erbe. Purtroppo anche lì dava fastidio, le ragazze si lamentavano della sua presenza, allora le due vecchiette decisero di rispedirlo al paese natale con una lettera d'accompagnamento per il parroco locale che si prendesse cura della salvezza dell’anima del loro congiunto “malato” .

 

Tutti i racconti

0
0
5

Senza Titolo

21 March 2025

Proprio quella mattina aveva preso di mira tutti i suoi social e li aveva bloccati, uno per uno, con meticolosa soddisfazione. Non avrebbe più visto quello stupido faccino da volpe che arriva sempre all'uva che aveva tanto amato, e lo avrebbe gettato nel più lontano e profondo girone infernale [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
4

Due cuori e un filmaccio

21 March 2025

L'atmosfera dell'appartamento di Sharon non differiva molto da quella dell'abitazione di una single come del resto era lei. Il che era strano, visto che si trattava di una donna straordinariamente bella ma dalla personalità, per così dire, alquanto peculiare. Per non parlare della nota capacità [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
4
21

I ricordi del becchino. Addio Poeta.

20 March 2025

Qualche giorno fa ho celebrato il funerale di un poeta. Non lo conoscevo fisicamente. Ho letto le sue poesie, non su un libro ma tra i paesaggi della sua terra. Il carro avvolto da una fitta nebbia arranca lungo la salita. Molti anni fa, in una calda giornata estiva pure io ho arrancato lungo quella [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
7
24

Terrore nella notte

20 March 2025

Fuori, il bosco era immerso in un'oscurità senza fine, gli alberi ondeggiavano violentemente, i loro rami artigliavano il cielo turbolento, mentre lampi illuminavano il paesaggio, il vento ululava la sua melodia ossessionante, portando sussurri di terrore. Dentro, Lucia si rannicchiò più profondamente [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
4
23

Ri-conosciamoci!

20 March 2025

Quanto è difficile per me parlare d'amor per te! Mi riesce più facile inc#@%!mi perchè hai lasciato il bagno sporco, e sinceramente a me del bagno non interessa proprio nulla! Vorrei poter essere come uno di quei cavalieri dell'amor cortese, che hanno riempito la storia dei più bei versi d'amor [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Sono le sei della sera e vedo un solo commento, ragazzi sparpagliati, suvvia [...]

  • zeroassoluto: Brava!
    I cambiamenti si dipanano con l'età, anno dopo anno e... [...]

10
13
35

Semplicemente amore

19 March 2025

Abbracciò la mamma senza dire una parola, ma già quel gesto era un magico, silenzioso dialogo d'amore. Rinacque e per un attimo tornò bambina nella casa dei nonni, rivide il fienile, l'altalena dalla quale scivolava felice. I tramonti tra gli alberi, il suono del vento, il frinire delle cicale, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
11
24

L'animale strano

19 March 2025

Sono un animale strano. Un innocuo ramarro, un camaleonte sincero, un polpo intelligente, un serpente striato. Non sono bello, nemmeno grazioso, forse ho un mio fascino ma io non lo vedo. Vivo protetto da un vetro in una giungla di plastica, con altri animali strani come me. Le persone passano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
7
33

Esame di maturità

A proposito di ucronie

18 March 2025

Gaio Quintilio osservò l’oggetto che l’ausiliario sarmata gli aveva appena portato: era un anello di ferro, piuttosto spesso e grande abbastanza perché potesse passarci il pugno di un uomo. Attaccato c’era una spessa cinghia di cuoio, la cui estremità era stata spezzata. «Ce ne sono due» spiegò [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Zio Rubone: L'ucronia è sempre stata una mia passione e anche questa di Rubrus [...]

  • Rubrus: Esiste un sottogenere, che qualcuno chiama "sandalpunk" all'interno [...]

10
16
64

Akum

18 March 2025

Tre titani biomeccanici sono diretti qui al Centro Difesa. Alle loro spalle solo morte e devastazione. Vogliono me, l’ultimo mietitore vivente. Indosso la tuta neurale e vado ad affrontarli ai comandi di Akum. Non avranno anche questo mondo, non dopo la Terra. [pubblicato originariamente sull'account [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Ondine: Di certo tu hai il dono della sintesi; sono io che non la possiedo e sono lenta [...]

  • Lawrence Dryvalley: Grazie Ondine, troppo buona! Ciao

6
5
36

Nel "Regno di Luca"

17 March 2025

Eccola lì, per aria, con la pancia scura ben in vista e le ruote dietro inclinate all’ingiù. Certo è una bella cinquantenne la mia 500, ben tenuta ma, si sa, dopo una certa età qualche controllino è necessario… E questa bella signora ha avuto accesso al “Regno di Luca”. Il posto è piccolo, ci [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mister Nose: Non amo particolarmente le automobili, ma la descrizione di questo vecchio [...]

  • Lo Scrittore: per quanto io possa essere negato nel modo più assoluto nel mondo delle [...]

5
4
16

Senti l'Estate che torna?

17 March 2025

“Ciao Marvesa”. “Ciao Linton, dove vai di bello?” “Vado al mare, che mi fa paura. Ma toccherò le onde soltanto con gli occhi. Mi immergerò in pensieri atlantici e lontani.” Marvesa lo guardò curiosa, e nel contempo accavallò le gambe sedendosi sul muretto. Aveva mutandine rosse piuttosto provocanti. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: Ben scritto, tanto da tenere a distanza quella combinazione di diaristica e [...]

  • Zio Rubone: Mi è molto piaciuta l'atmosfera onirica e poetica di questo racconto. [...]

6
6
45

Marina, Marina...

Tratto da una storia vera

16 March 2025

Conoscete Marina Abramovic? Beh! Io, parlando artisticamente la odio ma adesso non sto qui a spiegarvi il perché e il per come, mo' vi racconto un fatto. Eravamo un po' di amici al bar e tra un tanto pour parler, una bevuta e smangiucchiando cosette varie, si discuteva di questa famosa artista [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su