Ciao ragazzo mio

 

 

 

 

 

Lo so, tu e la mamma, state attraversando un momento di sbandamento e di difficoltà, in questo periodo di annientamento della ragione. La mia assenza si sta prolungando oltre il previsto e di questo sono dispiaciuto, non sai quanto vorrei tornare presto da voi per affrontare insieme questo destino avverso. Mi chiedo se siete rimasti nella casa in città o siete andati dai nonni in campagna, io vi avrei portato là, almeno da quelle parti c’è una calma relativa ed è più facile sopravvivere. Ti ricordi figliolo, quando ci andavamo la domenica, la nonna ci preparava sempre la pasta fresca e le verdure dell’orto riempivano gli occhi e la pancia. Immagino che, a parte qualche ristrettezza, non deve essere cambiato molto a casa loro, in città immagino, invece i problemi sono enormi. Dove mi trovo io, non è poi tanto male, siamo in tanti, forse troppi, ammassati nello stesso spazio, l’igiene è scarsa, non possiamo lavarci molto, ma nonostante tutto non abbiamo malattie, credo che sia proprio lo sporco che ci protegge, abbiamo tutti una patina di sudiciume addosso che ci preserva da tante malattie, se si muore non è per questo motivo. L’abbigliamento è uguale per tutti; un bel pigiama a righe che era stretto, quando ce lo hanno dato, ma che adesso va largo a tutti. Non parliamo di me, io tiro avanti sorretto dalla speranza di rivedervi, le notizie qui sono scarse e non sappiamo gli sviluppi degli eventi. Ti ho lasciato solo un anno fa, mi ricordo che eri un ragazzino vivace, sveglio e capace di capire al volo, gli eventi nefasti che stavano per investirci. Ora dovresti essere cresciuto e non solo in età, ma anche più maturo, nella mente e nel comportamento. La vita ti ha costretto a crescere troppo in fretta, adesso sei tu il responsabile della famiglia in mia assenza, bada a tua madre, so che lei è forte, ma è sempre una donna e, alla lunga, potrebbe cedere, tocca a te sorreggerla e rincuorarla, che non si dia pena per me, io tengo duro, non sono solo, con me ci sono molti amici, ho trovato anche dei paesani, siamo uniti e come sai l’unione fa la forza. Ben presto tutto questo finirà, dovrà finire! allora ci rivedremo, sono sicuro che al mio ritorno non troverò più un bambino, ma un uomo e sarò fiero di te.

Devi dire alla mamma che qui il cibo non è abbondante, ma è sufficiente per tenerci in forze, ci impegnano in lavori di scavo, lei sa che a questa attività sono abituato, ho sempre fatto questo nella mia vita da contadino, ho scavato buche per alberi, ho zappato per togliere le pietre che impedivano la coltivazione, ho scavato per creare canali d’irrigazione e ho scavato fosse per seppellire i miei cari, adesso scavare buche nei cortili non mi da nessun problema. Quello che manca è disporre di più libertà, ma del resto non si può chiedere troppo, sai che i militari sono obbligati ad obbedire agli ordini dei superiori ed io sono sempre stato uno ligio al proprio dovere. Noi povera gente siamo nati per obbedire, poco importa chi comanda, per noi non cambia nulla.

Figlio mio, la lontananza è l’unica cosa che mi fa star male, passi la mancanza di libertà, il cibo, il filo spinato, la rete metallica che circonda il campo e tutto il resto, quello che mi da dolore è sapervi lontani e in balia d'eventi più grossi di voi. Non possiamo ricevere posta, altrimenti avrei voluto sapere di voi, tutti i giorni, avrei ricevuto ulteriore forza dalle vostre parole, per andare avanti, niente e nessuno avrebbe fermato la volontà di sopravvivere a tutto questo. Questi che ci tengono qui, in questo recinto come polli in un pollaio sanno cosa fa male all’uomo, non la fatica, non le sevizie, non la paura, ma la mancanza di notizie dei propri cari. Questa privazione influisce sullo stato d’animo, così hanno buon gioco sulla volontà, l’uomo è capace di resistere a tutte le angherie possibili, ma non alla lontananza degli affetti familiari. Io cerco di rimanere sereno, affidando alla carta i miei pensieri, anche se penso che questi non arriveranno mai nelle tue mani. Vorrei essere capace di collegarmi con te telepaticamente, per farti sapere di me e per conoscere le vostre pene.

Nei quartieri dove siamo alloggiati, le persone vanno e vengono, c’è un continuo alternarsi di uomini, vengono ogni giorno dei nuovi e vanno via dei vecchi, non si riesce a fare amicizia per più di due tre giorni che già vanno via. Per non creare disagio a chi va fuori, prima di farli uscire li portano a lavare, perché la puzza che abbiamo addosso si sente anche da lontano. Li vedo, quando si avviano verso le docce, una costruzione robusta di mattoni, un vero lusso in questa fetta di terra deserta dove, ad occhio, l’orizzonte non offre che cielo e una lunga distesa d'erba. Dopo le docce non tornano certo indietro per sporcarsi di nuovo, penso li facciano uscire dall’altra parte, perché quelli che entrano non si vedono più. Sono davvero fortunati quelli destinati alle docce che rispondono all’appello la mattina. Io non sono stato chiamato ancora, chissà, quando sarà il mio turno, spero presto anche perché la puzza mi si è attaccata addosso e comincia a darmi molto fastidio.

Caro ragazzo, se mai un giorno dovessi leggere questa lettera, ricorda che solo l’amore per te e per la mamma, mi ha tenuto in vita, non sono un eroe che non ha paura di nulla, sono soltanto un uomo che si è trovato suo malgrado, invischiato in qualcosa che anche adesso, dopo anni, ancora non ha capito nulla. Sono un uomo che è stato strappato all’amore della sua donna e all’affetto del figlio, in nome di un’assurda concezione di potere da esercitare su interi popoli. Sono sicuro che, quando tutto sarà finito, si ritornerà a come stavamo prima, come se niente fosse accaduto. Sì, si ricorderanno i giorni tristi che stiamo vivendo e le vittime di questa follia, ma dovranno essere gli stessi popoli, che dovranno unirsi e promettere reciprocamente, di non ricadere nello stesso errore.

Abbi cura di te figlio mio e non lasciarti prendere da pensieri di vendetta o di rivalsa, lascia perdere chi grida e incita a prese di posizione. Come sempre succede, l’acqua del fiume scorrerà eterna, anche quando incontrerà ostacoli sul suo cammino, troverà sempre il modo di passare e continuare la sua corsa verso la libertà del mare infinito. Addio e possa, chi ha il potere di farlo, benedire il tuo cammino e salvaguardare la tua vita.

 

Dachau 22 Aprile 1943

 

Tutti i racconti

1
22
44

Il paese dei piccoli 2/2

28 December 2025

Il cambiamento avvenne in modo quasi impercettibile, come tutte le rivoluzioni profonde. Arrivò il compleanno di Orlan. Secondo la Legge della Statura, il giovane avrebbe dovuto iniziare a rimpicciolire a partire da quella data: un millimetro alla volta, quasi impercettibile, ma abbastanza per [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Cara Giulia, il tuo racconto mi dà la possibilità di spaziare [...]

  • AliDiNotte: Ovviamente parlo da lettore e non ho certo io la chiave indiscussa del racconto, [...]

1
2
22

Nuovi Orizzonti - La consegna

Dax
28 December 2025

Max era affondato sulla poltroncina della cabina di pilotaggio, lo sguardo perso nel vuoto interstellare. La sigaretta elettronica sbuffava vapore viola che gli velava il volto. Doveva trovare un modo per salvare la creatura nella cassa… e sé stesso dalla Space Force. Non era affar suo, eppure [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    Bravo come sempre.
    È un piacere leggerti.
    Cosa ne [...]

  • Dax: @Paolo. È un racconto che crea discussione... può essere lo scopo [...]

2
5
36

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una prima parte davvero accattivante. Brava.

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

2
1
121

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
3
31

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • VittorinaPerbo: La lotta tra bene e male di ascendenza romantica trova una sua pur difficile [...]

  • Dax: bella.Like

2
2
31

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

5
4
36

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
10
184

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Letto e riletto volentieri. Una favola degna di Gianni Rodari. Simpatica, dolce, [...]

  • Dax: Moolto carino.Like allo smeraldo 😊

8
6
44

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
7
184

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello Bello.Like

  • GianlucaEgo: Bello l inizio di questa fiaba con l aiutante che è una figura della [...]

7
6
50

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
27

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

Torna su