"Aspetta un momento, guarda che bravo questo giocoliere", disse Clarisse a Nicolette,  che era diventata la sua amica del cuore da quando Clarisse viveva a Parigi.

"Certo, Clarisse, però ricordati che dobbiamo ancora pranzare e fra mezz'ora inizia la lezione"

 Era felice Clarisse, si sentiva rinata da quando aveva lasciato Boulogne. Parigi l'aveva sempre affascinata, pur non essendoci mai stata prima.

Clarisse e Nicolette si erano incontrate alla Sorbona al primo giorno di lezione,  si erano ritrovate sedute vicine nella grande aula ad anfiteatro dove il prof. Louis Billet , nonostante gli ottant'anni suonati riusciva ancora a far innamorare gli studenti della sua disciplina, la storia dell'arte.

"Ciao, io sono Nicolette, e tu?", era stata simpatia a prima vista e quando Nicolette aveva proposto a Clarisse di condividere il piccolo appartamento che aveva preso in affitto, Clarisse accettò con grande gioia.

"Mamma, ho trovato una bella casa assieme ad una bravissima collega", così cominciava la lettera che la mamma di Clarisse stava leggendo con trepidazione. "Ma guarda un po'", pensò Celine,  "ho fatto tanto per trovarle un posto dalle suore e adesso fa di testa sua", e rivolgendosi al marito disse: "hai capito tua figlia? Lascia le suore per vivere più liberamente, ma vedrà, vedrà che cosa significa non trovare più un pasto caldo!"

"Lasciala fare" disse il marito, "Clarisse è in gamba!"

Il trimestre era passato velocemente, lezioni, studio e solo alla domenica pomeriggio una passeggiata a Montmartre. Che bel periodo che fu quello trascorso a studiare a Parigi! 

Il giorno della laurea arrivò velocemente, Clarisse e Nicolette erano diventate amiche per la pelle ma nell'ultimo periodo era successo qualcosa di strano!

Nicolette filava con Pier, giovane professore di anatomia e Clarisse era corteggiata da Conrad, studente fuori corso da qualche anno.

Però... Clarisse non ricambiava, non  sentiva niente per Conrad, invece… qualcosa sentiva per Pier.

Qualche sguardo più intenso, un semplice sfiorarsi delle mani, un tono di voce più mieloso. Nicolette non si accorgeva di nulla, ma Pier sì!

Fu un turbinio quell'ultimo periodo, di sensazioni, di emozioni, di paure, di felicità.

i rapporti  fra Clarisse e Nicolette erano rimasti intatti, anzi si erano rafforzati, Clarisse però sentiva un peso nel cuore.

Era giunto il momento di separarsi, Clarisse salì sul treno per la Provenza, Nicolette e Pier su quello della Bretagna. 

"Ci sentiamo presto" disse Nicolette, e nel dirlo diede un grosso abbraccio a Clarisse che ricambiò intensamente, "certo che ci sentiamo, auguri per il vostro matrimonio".

E tra il fischio del treno e nuvole di fumo si chiuse un capitolo importante della vita di Clarisse e Nicoletta

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