IO E IL PROFESSORE

 

GLI DEI 3

 

 

 

- Strano, stamattina il professore è venuto in camera e non mi ha nemmeno salutato, ha semplicemente preso il mio trespolo e lo ha portato fuori il balcone. Lo vedo pensieroso e svogliato, spero non si senta male, io non potrei essere d’aiuto, in fondo sono solo un uccello. Mi dispiacerebbe molto perché in fin dei conti è una brava persona, un po’ strambo con la sua filosofia, ma senza di lui, mi troverei in gran difficoltà, non so proprio che fine farei. L’unico erede che conosco io è un insulso nipote che non capisce niente di niente, un emerito imbecille che di sicuro non sarà in grado di comprendere le mie necessità. Devo cercare di tirar su il morale al vecchio, altrimenti oggi sarà una giornata nera, devo stimolarlo e farlo parlare, ormai lo conosco bene.

 

- Ciao professore,come va oggi, vi vedo un po’ giù, tutto bene?

- Scusami Edy, oggi sono un pò demoralizzato, ieri sera tardi ho ricevuto una brutta notizia dai parenti che mi ha scosso, non ho dormito tutta la notte. un altro componente della mia famiglia ci ha lasciato, era anziana ma ciò non toglie che un altro pezzo è andato e io resto sempre più solo, uno dei prossimi sarò io, francamente ti dico, non ho paura della morte, rientra nell’ordine delle cose, tutto sommato mi va anche bene, che ci faccio ancora qui! Sono preoccupato anche per te, che fine farai? chi si prenderà cura di te. Sei un buon amico, un ascoltatore attento e sei di buona compagnia.

- Su professore non facciamoci venire le malinconie, non sembra, ma anche io ho i miei bravi anni sulle piume, c’è ancora tempo per queste cose, piuttosto perché non mi parla ancora della faccenda degli Dei o se preferisce del Dio unico e solo. Io credo che un popolo debba avere una religione da seguire, così come ci deve essere un governo alla guida, altrimenti ci sarebbe una completa anarchia, molto pericolosa per la sua stessa sopravvivenza.

- Hai ragione Edy, vedo che cominci a pensare come me, forse non è un bene per un pappagallo, ma sono contento lo stesso di sentirti ragionare. Il problema se così vogliamo dire è che, purtroppo, la nostra religione si è trasformata nel tempo, nonostante sia quella che influisce di più nel mondo sta diventando sempre di più umana che divina.

- Questa non l’ho capita professore, se è una religione che significa che sta diventando umana.

- Voglio solo dire che da quando è nata con gli insegnamenti del Maestro ad oggi, sono cambiate molte cose e sono stati gli uomini a cambiare non certo la divinità. I dettami della divinità dovrebbero essere seguiti così come stabiliti, allora perché alcuni uomini hanno la sfrontatezza di sostituirsi agli Dei e adattare la dottrina che meglio gli fa comodo. Ognuno ritiene di essere il custode della verità, ma qual è la verità, quale potrebbe essere la dottrina giusta.

- Secondo il mio pensiero, forse, questi Dei sono troppi, credo che in fondo, non ne esista nessuno se non nella nostra mente. Gli Dei sono una invenzione o, per meglio dire, una convenzione dell’uomo stesso. Per quanto mi riguarda ho le mie idee e seguo quelle senza farmi influenzare da altro, giuste o sbagliate, sono le mie e a me stanno bene. Non ho nessun bisogno reale di credere in qualcuno o qualcosa. Avere o meno una fede non mi cambia la vita, mi basta essere una persona retta e conoscere le cose essenziali.

- Le guerre, ad esempio, non rientrano nei miei pensieri. Com'è stato ampiamente dimostrato, in tutte quelle che l’umanità ha provocato, non hanno risolto mai nulla, solo sterminio di esseri umani e immensi sacrifici per i superstiti.

- Chi segue ancora le vecchie leggi, religiose di un tempo, sono gli ebrei, che pur adorando lo stesso Dio non riconoscono la figura del messia per le ragioni che abbiamo gia detto. Il loro credo giustifica la guerra continua con tutti i loro vicini, è Dio che lo vuole, dicono le sacre scritture "occhio per occhio, dente per dente" con questo insegnamento la loro guerra non finirà mai, “tu uccidi un israeliano e loro ne uccidono due, in nome di una religione e di una divinità che approva e pretende. Tanto per darti un’idea, lo sai che alcuni studiosi della Bibbia, il libro sacro agli ebrei e ai cattolici hanno riscontrato che la parola vendetta viene nominata almeno tre volte di più della parola perdono, viceversa le dottrine orientali sono più pacifiste, prediligono la parte ascetica e filosofica che riesce ad elevarsi al di sopra delle umane vicende.

- Vista la situazione del loro modello di vita era prevedibile che la religione seguisse quella strada.

- Scusami Edy, credo di aver parlato troppo, non sono nemmeno sicuro che tu abbia capito più di tanto dalle mie parole

- Caro professore, sapete bene cosa sono io, un povero pappagallo prigioniero, un deportato, condannato a vivere su questo trespolo senza poter usare quelle che sono la mia ragione di vita, le ali. A che vale averle se poi non le posso usare, tanto varrebbe tagliarle, almeno avrei la giustificazione di non poter volare perché non le ho. Così invece! Avete detto che non avete fede e che vivete secondo una logica tutta vostra che non prevede, come avete appena detto, atti ostili verso gli altri esseri, invece verso un pennuto, si può fare vero?

- Lasciamo stare questi discorsi, tanto non vanno da nessuna parte, ci sono e ci resto, al vostro fianco. Di tutto quello che avete detto, ho capito che non siete credente, non amate particolarmente il clero e i suoi componenti! La mia domanda è: allora?

- Credete che questo fa di voi un cattivo essere umano? Non credo!

- Continuate la vostra vita e non vi preoccupate più di tanto, dovete essere solo coerente con voi stesso.

- Hai ragione Edy, posso solo aggiungere che certamente non ho la pretesa di essere il custode della pura verità. Come non posso dire che la ragione sia dalla mia parte. Questi miei pensieri sono solo delle riflessioni personali. Qualcuno le potrà trovare interessanti ed altri magari avranno molto da ridire solo nell'ascoltarle. Per quanto mi riguarda la cosa finisce lì. Non offendo nessuno e non è certo mia intenzione farlo. Io mi pongo solo delle domande alle quali forse non c’è risposta. La questione importante per me, è che non m'interessa tanto, una risposta, ma la possibilità di fare le domande, la libertà di pensare con la mia testa, con le mie idee e non dovermi accodare su dei percorsi già stabiliti da altri. Ti sembra una richiesta illogica o impossibile, se mi negano questo, vuol dire che sono messo peggio di te, amico mio, anche io faccio il pappagallo su un trespolo.

- Mi rendo conto che parlare di religione non è mai facile. Il mondo è pieno di gente che non crede eppure, per convenzione e per necessità, si adegua. Accennare ad un'obiezione o a una domanda scomoda, comporta il rischio di essere etichettato come un sovversivo, additato come un nemico pubblico. Mi chiedo perché non se ne può parlare, perché è vietato chiedere chiarimenti, spiegazioni. dobbiamo per forza essere come delle pecore. A me risulta che il Messia era disponibile verso tutti quelli che andavano da lui a chiedere di essere illuminati e Lui spiegava, esortava, raccontava parabole. Lui ha imposto la sua dottrina proprio con il dialogo. Oggi il dialogo, con la chiesa e i suoi rappresentanti, in pratica non esiste, c’è solo una gestione unilaterale. Non appena la discussione diventa complicata e non sanno come uscirne risolvono con poche parole e con la tracotanza che li distingue.

- “ è questione di fede, o l’hai o no!” “non devi chiedere, devi solo credere e obbedire” il problema sta tutto in quelle parole. “devo credere”

- Bene! Sono pronto a farlo, sono disponibile, quale linea devo seguire? A quali parole devo credere, al verbo del Messia, o alle leggi della chiesa? la maggior parte delle volte, credimi, non sono la stessa cosa. Nel corso dei secoli la chiesa si è presa il disturbo di modificare e adattare ai tempi correnti, tutti i crismi del Verbo originario. Alla fine cosa è rimasto dell’antica dottrina, poco o niente, solo una blanda esortazione a comportarsi bene con una vita regolare e subordinata alle leggi della chiesa che, per inciso, sono quanto di più umano possibile.

- La mia riflessione non finisce qui, ci sono cose che mi lasciano dubbioso. Mi spingono a fare qualche domanda, anche se, so bene che nessuno mi risponderà. L’applicazione di alcuni dogmi, mi stupisce ancora oggi. Sappiamo o almeno così dicono, che il Vangelo sia la Parola di Dio.

- Se così fosse, perché allora sono quattro e non uno. Sappiamo che sono stati scritti da alcuni dei discepoli, una sorta di diario con le cronache del periodo, interpretate secondo l’ottica di chi le ha scritte. Tanto è vero che ci sono molti punti di disaccordo fra i quattro, persino sulle date della nascita e della morte del Maestro, senza dimenticare che, questi famosi vangeli, in origine non erano quattro, ma molti, molti di più. Un bel giorno un papa, decise che erano troppi, erano dispersivi, e in molti c’erano scritte cose che non si dovevano rivelare. Fu stabilito che tutti gli altri dovevano essere distrutti e lasciati solo questi quattro, perchè più consoni all’uso che erano destinati, allora mi domando, in tutta questa manfrina cosa c’è di Divino, se non le solite manovre di uomini, per rendere il potere inattaccabile da obiezioni o domande scomode. Come si fa spacciare per < parola di Dio> un qualcosa scritto da uomini diversi, con differenti capacità d'interpretazione dei fatti. Tutti gli altri scritti, che fine hanno fatto! Con quale criterio li hanno distrutti! Lasciamo perdere, caro Edy, lasciamo perdere, è meglio per tutti noi, forse hanno ragione quelli che ci chiamano infedeli!

 

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