Il comandante Hugo Fletcher sedeva comodamente davanti a un whisky & sour, il sigaro appoggiato nel posacenere e i quotidiani del giorno e qualcuno vecchio di qualche settimana imbrattati da una stilografica Parker appena ricaricata. 
Il sole alto e maestoso, si ergeva tra la caligine arancione sulle cose e in lontananza,
i raggi battendo sul selciato già reso bollente dal caldo, facevano l'effetto ottico del bagnato.
Non c'era nessuno in strada, era deserto a metà pomeriggio.
Il comandante ne aveva già contati tre e un quarto che ora si avvicinava e che vedeva dapprima da lontano, con la forza del vento che si sollevava assieme a uno strato di polvere e altre cose che formavano un miscuglio, infine il gran frastuono del motore e il carrello d'atterraggio che si liberava leggero, sospeso a metà aria per raggiungere il sostentamento  di velocità e la forza di attrito necessaria per bloccare la potenza del motore.
Aveva annotato il numero "4" sul taccuino e si era rimesso a scrivere; quattro pensava era un buon numero.
Un'ora dopo era andato via a piedi fino a sparire sotto il tetto degli oleandri dall'altra parte del marciapiede.
Aveva scritto poesie tutta la giornata e contato gli aerei passare; ora si sentiva maledettamente solo e stanco; non era stanchezza fisica e questo lo sapeva, sapeva anche un altra quantità di cose a cui finì per non badare. 
Aveva incrociato molti occhi, occhi che lo avevano fatto tremare senza dubbio, al punto che aveva dovuto guardarsi le scarpe e vedere i piedi squarciare l'ombra sotto ai suoi passi; altri qualche volta teneri e affamati, o pieni di vita, altre volte sguardi indifferenti senza nessuna convinzione.
Alcuni occhi non era stato capace a dimenticarli e mai avrebbe voluto; occhi pieni di mistero, di donna oppure innamorati che poteva vedere alle prime luci con Cuba che si svegliava, col fresco delle lenzuola e la stanza ancora calda.
Il mattino seguente aveva avuto la nausea, per stanchezza forse o ubriachezza, la notte non era stata breve e il pomeriggio era andato al solito posto.
Gli stessi rumori e gli stessi colori dipingevano il cielo, non c'era alcuna ombra perché era ancora presto, più presto del giorno prima e la gente non si era ancora fermata a mangiare.
Erano arrivati tre aerei, riconosceva il suono del motore e dai colori delle divise dei piloti era riuscito a indovinare la tratta che facevano.
L'ultimo aveva sbandato due o tre volte durante l'atterraggio.
Ne venivano molti dalla Spagna, sei almeno dall'Inghilterra, qualcuno dalla Russia e dalla Cina.
Il cielo era ancora limpido all'orizzonte e ben assordito e caldo, non c'era mezza nuvola e poteva ora scrivere bene le sensazioni che provava; certe volte non riusciva bene in questo perché cercava di evitarle ma poi arrivava comunque il momento in cui non
avrebbe potuto fare a meno, e quando quel momento arrivava era in grado di riconoscerlo e determinarlo con certezza assoluta o quasi, ma si trattava di suggestione forse, o buon umore forse per principio, certe volte non si è in grado di stabilirlo perché si commette l'errore di confondere la testa con la pancia.
"Se una poesia su un fiore è buona e una su un cavallo no, resta a te deciderlo, anche se si tratta di un cavallo robusto e forte, che aveva vinto troppe gare, ma ora che quel momento era finito e gli era stata amputata una zampa non piaceva più a nessuno.
Ed è a parità di fatto vero che certe poesie ci vuole coraggio a rileggerle; se si è buoni scrittori o scrittori completamente incapaci, e a prescindere dalla bravura se si vuol continuare o tagliare definitivamente, resta comunque un dato di fatto o profonda incertezza."
Aveva preso un sorso dalla borraccia e ne aveva avuto voglia di un altro se fosse stata più fresca.
Aveva alzato gli occhi per salutare alcuni capitani di linea che aveva in precedenza conosciuto, e con loro s'era fermato una volta a bere caffè corretto col rhum.
"Non c'è molta vita tra la vita se si pensa alla quantità di gente che scende e sale dai treni, o dagli aerei, quando sei la sopra, seduto affianco a uno sconosciuto con la cintura di sicurezza ben allacciata e non pensi agli attimi che scorrono ma pensi solo alla prossima destinazione ed è cosa normale pensarci perché quello che c'è davanti è sempre migliore di quello che si lascia indietro in certi casi.
Se si vuol lasciare indietro qualcosa allora è anche meglio, se si è ben disposti con se stessi."
Aveva impiegato sette secondi per rispondere e altri sette per pentirsene ma poi la conversazione era filata liscia e per bene, e mai banale, in alcuni casi temeraria.
Non si erano più detti cose per alcuni minuti e anche questo era favorevole, ma poi aveva avuto voglia di chiederle qualcosa e non disse niente per almeno un altro minuto.
Aveva visto Cuba bruciare e i suoi occhi gli ricordavano quelle fiamme, se due occhi normali potessero prendere quel colore.
Aveva smesso di approcciare al Times e ai fatti che riguardavano gli Inglesi da un pezzo ormai quando disse: "Ti ho aspettato a lungo, al solito posto"

"Sarei tornata prima o poi".
Ora la conversazione era diventata tenera.
"Lo vedi quel percorso, dove sorgono gli oleandri?
L'ho fatto a piedi ad andare e venire per tutto il tempo che sei stata via.
Il sole in inverno sorgeva dapprima a est, poi in senso orario qualche passo in avanti.
Ognuno di quei passi mi ha portato a te, e io immobile qui, dove mi vedi, e infondo anche tu lo sapevi.

Non volevo perdermi nessuno di quegli aerei, e vederti scendere col sole alle spalle,

Cuba è rimasta la stessa, ma meno bella."
"Pensavo mi avessi dimenticata".
Silenzio.
Il comandante Hugo Fletcher attendeva l'arrivo dell'ultimo aereo già in ritardo di qualche minuto.

Aveva immaginato quella conversazione ogni giorno e tutte le volte che si era recato al solito posto, e ognuno di quei giorni gli aveva dato la sensazione di avvicinarsi di un passo alla morte.

Egli stesso aveva visto raggrinzirsi la pelle di vecchiaia forse, o di gin, forse.

Aveva smesso di contare gli anni, e di dare una misura al tempo, avrebbe preferito morire piuttosto che sapere con certezza assoluta che non sarebbe tornata, ma il dilemma nella sua forma peggiore, quella del dubbio era anche lo stesso che lo teneva in vita.

L'ultima poesia non scritta era sempre la migliore, e quella successiva ancora migliore della precedente perché più vicina alla perfezione, e quella perfezione stessa che egli sottintendeva con l'amata lo rendeva come avvolto da uno spirito sacro, un fuoco ardito, quello stesso che gli dava la forza e il coraggio per attenderla e aspettare. 

Lasciò le poesie sul tavolo e si recò all'imbocco degli oleandri. Si voltò a guardarle sparire nel vento, mentre prendevano quota. Le parole possono volare  pensò. Fu l'ultimo tentativo per raggiungerla, nessuno lo rivide più. Il cielo prese lo stesso colore del fuoco.

Tutti i racconti

2
4
25

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
12

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
16

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su