Odio la parola rifugiata. 

L’ombra di un essere umano, un guscio vuoto, in cui non poter mettere le cose lasciate. Niente soldi, niente casa, nessuna certezza. 

Tutto sostituito da quest’unica devastante parola. Rifugiata.

Che prima non ero.

Prima ero la scuola, i libri, i pomeriggi in piscina. Una ragazzina a Damasco, questo ero, assieme a mia sorella Sara. Compleanni festosi e uscite serali vestite all’occidentale. Fino a conoscere la paura, mentre torno dalla piscina a piedi evitando i posti di bloccole pallottole vaganti, gli scoppi in lontananza. 

Ma nel mio sogno di nuotare alle Olimpiadi io ero.

Ed eravamo ancora noi quando siamo partite in aereo per Istanbul, tra il dolore di lasciare la famiglia e la nostra Siria e la speranza di scoprire se c’è un altro modo di stare al mondo, in un’altra diversa luce dello stesso sole.

Tutti continuano a chiedermi se è vero che io e mia sorella abbiamo trascinato il gommone in panne nuotando per 3 chilometri fino alla spiaggia di Lesbo. Io rispondo che non è proprio così. Siamo rimaste in acqua 3 ore e mezza è vero, aggrappate alla fune che corre lungo i bordi del gommone perché avesse meno peso e non affondasse a causa dell’acqua che entrava. Ma non abbiamo quasi nuotato, se non per mantenere in rotta il gommone, sperando che da un momento all’altro il motore ripartisse. 

Pensavo: e se un pesce mi mangiasse le gambe? E se un’onda mi strappasse dal gommone? Ma poi mi dicevo: se annego ora non sarà servito a niente, non avrò tempo per vivere, non avrò tempo per vincere.

Dopo, una volta a terra, siamo diventate altro.

Bancomat per i trafficanti, cani randagi infreddoliti a nascondersi nel grano alto, nei fossi profondi ai lati della strada. Merce di scambio per tassisti, albergatori, guidatori di pullmini dalle gomme lisce. Polli stipati negli autobus dalla Grecia verso la Macedonia e poi su oltre la Serbia, gatti selvatici sparsi nell’attraversare a piedi il confine con l’Ungheria. 

Bestie.

In fila interminabile lungo la ferrovia in direzione Budapest. A cui nemmeno vendere una bottiglietta d’acqua, insetti da imprigionare sotto un bicchiere prima che possano prendere il volo sui treni per la Germania.

Alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo state accolte all’Olimpia Park di Berlino grazie a Sven, l’allenatore a cui eravamo state segnalate da due giornalisti, due angeli incontrati durante la fuga. Sven ci ha procurato un alloggio, il visto e così ho anche potuto ricominciare ad allenarmi. 

Perché anche se  adesso non sono più la speranza  del nuoto siriano, sono pur sempre una nuotatrice. 

E abbiamo ricominciato a ridere qualche volta, io e Sara, persino di quando aggrappata al gommone mi preoccupavo di aver perso gli occhiali, come se nel buio della notte avessero potuto aiutarmi a vedere il fondo di quel mare nero.

A volte sogno di essere di nuovo lì, nel mare buio. 

Nel sogno voci mi chiamano dall’acqua ma io faccio finta di non sentirle.

Qualche tempo dopo Sven salta fuori con questa storia della Nazionale dei Rifugiati per le Olimpiadi di Rio. Dice che la Federazione Tedesca mi supporterà. Ce lo dice mentre nella cucina del ristorante a qualcuno cade una pila di piatti che si rompono in mille pezzi. Tutti saltano in piedi per lo spavento, mentre io e Sara ci guardiamo ridendo di loro. 

Una volta, in Siria, a un chilometro da casa, è esploso un deposito d’armi: quello sì che è stato un bel botto.

Questa cosa della nazionale dei rifugiati non mi piace. Se devo andare alle Olimpiadi devo andarci da siriana e perché ho fatto il limite di ammissione. Sono una nuotatrice.

Mamma e papà che nel frattempo sono riusciti a raggiungerci in Germania, mi dicono però che non posso rifiutarmi di far conoscere al mondo cosa vuol dire scappare dalla guerra, diventare voce per chi non ha possibilità di parlare e speranza per chi non può partire.

Girerò allora ad incontrare Capi di Stato e i rappresentati delle varie Organizzazioni internazionali, per fare da portavoce per i rifugiati.

Sarò la Nuotatrice.   

E andrò alle Olimpiadi.

 

NOTA   Yusra Mardini è stata la portavoce della nazionale dei Rifugiati che ha partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016.

Tutti i racconti

0
0
1

Sedoka 6

16 May 2024

Su calda sabbia vuote conchiglie bianche dopo l'alta marea dolce stupore del barbaglio nel mare tra pesci si confonde Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
1

Lupin III

Ciclo dei miei ricordi di infanzia

16 May 2024

Ormai entrato di diritto nell’immaginario collettivo e nella cultura pop moderna, Arsenio Lupin ha segnato più di una generazione con le sue avventure da ladro gentiluomo. Sorrisi gengivali. Gambe secche, bianco latte e con peli al naturale. Giacca rossa, ma che cambia colore a seconda delle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
1

sas Janas

16 May 2024

sas Janas nel cuore della terra esse vivono e nella millenaria roccia scavata risiedono piccole, poco più che un palmo di mano ma l’occhio che le cerca lavora invano il loro mantello è un diaspro rosso e per quanto possa sembrare un paradosso la loro pelle, narrano le leggende, è di luna [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
1
10

Scelte Di Vita

15 May 2024

Nel tumultuoso crogiolo dell'adolescenza, emergeva un trittico di personalità, un trio di giovani anime che si affacciavano al precipizio dell'ignoto. Le loro vite erano intrecciate in un quadro di esistenza variegato e vivido, ognuno incarnando un unico tassello nel mosaico delle giovinezze. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
2
15

ADDIO

solitudine

15 May 2024

Datemi un bicchiere di vino rosso asciutto e forte come il sangue della terra. Un bicchiere di vino per togliere dalla bocca quel sapore dolciastro delle parole d’amore pronunciate in una notte senza luna nel silenzio di due anime che si stavano allontanando su strade diverse. Parole appena [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Al tuo addio rumoroso, mi è molto gradito questo verso. La struttura [...]

  • Patapump: il vino, meditazione di vita 🍷

1
2
10

il tempo cercato.

Aspettando il momento giusto...

15 May 2024

La sera, come al solito mi sorprende mentre scorre il flash-back della mia giornata....incontri, lavoro, affanni, problemi e poi discorsi, progetti per il giorno dopo e sorrisi...giovani sorrisi. In questo contesto mi accorgo che sto pensando... A qualcosa?....a qualcuno! E aspetto!? ... Ti aspetto.....! [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: Riflessione amara, trasmette una malinconia e la paura di aver lasciato perdere. [...]

  • Patapump: 🙏👌🚃

1
3
13

Pigro!

15 May 2024

Sono tornato sul luogo del misfatto. Tutti tornano sulla scena del crimine, si sa. Io però pensavo di essere diverso. Ho superato senza patemi gli anni di scuola, avvantaggiato da una faccia che non incuteva timore e spingeva il prossimo a un’istintiva fiducia nei miei confronti. Scoprii molto [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Adribel: Racconto molto carino

  • stapelia: Solo l'intera lettura del testo lo ha reso sorprendente. Mi sarei fermata [...]

0
2
13

Haiku

14 May 2024

haiku wagasa aperto sul yukata fiorato - lieve sospiro Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Laura, non limitarti a pubblicare il tuo testo, approfitta dello spazio dei [...]

  • stapelia: Restrittivo. Solo per gli appassionati! Del resto anticipato nella didascalia. [...]

13
17
100

Zombie

14 May 2024

Orde di famelici zombie spuntano da ogni dove. Le armi e le trappole riescono a malapena a contenerli, oltretutto risultano sorprendentemente veloci e imprevedibili. «Li mortacci loro e di chi nun li ammazza!» diceva spesso Walter, fino a quando non è diventato un non morto. Ciò che è rimasto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: Il faro per cui ho un debole. Mi ricordo ancora l'atmosfera, tutta scilipotiana, [...]

  • Giuseppe Scilipoti: x Walter: ma come? Non ti è bastata la granata?🧟🔴 Amico mio, lasciatelo [...]

3
10
27

Hanno abbassato il cielo

14 May 2024

Hanno abbassato il cielo ma s’è tutto sporcato e non vale più come prima. Il fumo che gli mandiamo addosso con le bestemmie e le cattive idee vola basso. Gli angeli di seconda mano costano meno, pretendono niente ma hanno le vertigini e di più non si alzano. Come le nostre preghiere. Antiquate [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Piccola stella: Molto mi hai passato AOL in questo scritto al di là delle parole e [...]

  • An Old Luca: Piccola Stella, mi da un immenso piacere aver potuto restituire una parte [...]

3
6
15

Haiku

13 May 2024

al semaforo frenesia di adulti - manca la pace Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

21
27
165

Il Giuse, un ragazzo di provincia

Romanzo autobiografico in sei parole quanto il titolo stesso

13 May 2024

Salite, discese, arrampicate e tantissimi ruzzoloni. --- Nota dell'autore: si racconta che Ernest Hemingway prese un tovagliolo del bar, scrisse un romanzo in sei parole, lo fece passare tra i commensali e raccolse le vincite di una scommessa di dieci dollari. Mentre Giuseppe Scilipoti, cioè [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Dai retta a Stapelia e poi facciamoci in futuro quello che tu sai....

  • Giuseppe Scilipoti: x stapelia: nel prendere in esame molti miei testi di natura autobiografica [...]

Torna su