Credo non ci sia più il tempo per darsi delle vere prospettive, quando si è raggiunta inevitabilmente la mia età. Proseguo a dare lezioni di pianoforte, certo, ma forse soltanto perché è l’unica cosa che so fare, anche se oramai anche questa, come tante altre piccole attività che costituiscono la mia giornata, è diventata pressappoco un’abitudine, mostrando quasi sempre soltanto una reazione, quasi un piccolo scatto di orgoglio, un desiderio recondito di riconoscimento, nell'attimo stesso in cui mi telefona qualche genitore di questo quartiere per chiedermi di perfezionare la tecnica di esecuzione e la conoscenza musicale del figlio o della figlia. Bofonchio sempre qualcosa in un primo momento, forse vorrei prendermi del tempo prima di rispondere, poi spesso sostengo di essere già molto impegnato, ed allora ecco che subito quelli iniziano ad insistere, mi corteggiano, tirano giù degli apprezzamenti su di me a cui non riesco mai a mostrare indifferenza, per cui alla fine inevitabilmente propongo loro un appuntamento preliminare avanti di decidere, anche se alla fine inserisco naturalmente il nuovo allievo o allieva tra gli altri quattro o cinque che già vengono da me, ognuno per un’ora un paio di volte o tre alla settimana, fissando anche per quest'ultimo arrivato un comodo orario pomeridiano, addossandomi perciò un ulteriore impegno che potrà durare almeno qualche mese, riflettendo in seguito che queste sono un tipo di incombenze a cui non potrò mai riuscire a rispondere negativamente. Purtroppo però non vedo mai una grande passione dietro a questi ragazzi che vengono a studiare a casa mia, perché forse sarà anche scontato dirlo, ma nessuno di loro intende raggiungere dei risultati tramite la strada lunga e faticosa dell'esercizio e dei sacrifici. Il talento non è in discussione: qui da me sono transitati allievi con un ottimo orecchio, spesso con dita agili e anche pronte al tocco, persino con la giusta sensibilità musicale certe volte, ma tutto ciò, senza la corretta applicazione e soprattutto la costanza più ferrea, sia chiaro a chiunque che non porta mai da alcuna parte.

Nel mio appartamento alleggia un vago odore di cavoli bolliti e legno vecchio, e forse anche di altro che adesso non so più neanche distinguere, ed è indubbiamente colpa mia perché tendo a non far aprire mai le finestre alla signora Clara, che puntualmente arriva ogni mattina a prendersi cura di me e delle mie cose. Però non mi piace lasciar spandere nell'aria della strada, tra tutte le persone che camminano e le macchine che transitano proprio da qua sotto, le note preziose del mio caro pianoforte a mezza coda, che mi accompagna da tanti di quegli anni che non si riesce più neanche a contarli; perché ne sono geloso, ecco il punto che riconosco senza alcun tentennamento, e forse lo ero già molti anni fa, forse fin da subito, quando ancora da ragazzo mi esercitavo su di uno sbattuto piano verticale noleggiato chissà dove. Fosse per me, sarei pronto a custodire tutti i suoni che si riescono a produrre da questo prezioso strumento di legno e ghisa, che adesso troneggia nel mezzo del mio studio, dentro una semplice valigia dalla tenuta ermetica, tutti riposti con grande precisione, per andare a spanderli, spalancandone semplicemente il suo coperchio per una volta o due ogni mese, in una zona di aperta campagna piena solo d'alberi, di verde e un po' di cielo. C'è la mia vita in quelle note, questo è ciò che penso, impalpabile come la polvere che si accumula sopra la credenza, inutile ed insignificante come una sciocchezza, se non continuassi ad insegnare a questi ragazzi testoni e indifferenti quel poco che ne ho saputo fare, quell’esperienza che ne ho saputo trarre, quell’amore che c’è dietro, quella passione, quella voglia, perché forse non si rendono minimamente conto neppure loro delle possibilità che gli vengono offerte in qualche modo. Ma anche tutto ciò in fondo non ha molta importanza in questo attimo.

Poi arriva la signorina Neri, di famiglia facoltosa, sofferente del suo stato di ragazza bene, e si vede subito che ha voglia di esprimere questo suo disagio, si sente anche da come affronta gli spartiti che dentro ci mette molto della sua stritolata personalità; e allora: <<venga>>, le dico subito; <<agiti pure l’aria attorno a sé, lasci vibrare con comodo le corde della sua minuta sofferenza; saranno quelle e non altre a rendere importanti gli accordi che ricerca adesso sopra la tastiera, e forse saranno ancora quelli che porteranno in alto tramite le sue sonore onde musicali che produce, persino gli aquiloni che qualche volta appaiono i più piccoli, quelli più difficili da far sostenere dall’aria aperta di questo immenso cielo sopra di noi; ed io, comunque sia, starò sempre dalla parte che adesso lei recrimina, perché sarà sempre proprio questo, adesso più che mai, proprio il mio compito, quello che sento come il più vero e più importante.

 

Bruno Magnolfi

Tutti i racconti

7
7
35

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
19

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
30

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
6
24

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
134

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
34

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
72

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

10
11
50

La preghiera

26 April 2025

La preghiera Non so, se ne sono capace Ed anche se verrò mai ascoltato In fondo, questa cosa non mi è mai appartenuta Lei era nascosta in una tasca Avvolta in un panno nero, stretta, stretta Come volerle impedire di esserne abbracciata Poi arrivano periodi della vita, dove invocare Dio, Buddha, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
25

Razza superiore

26 April 2025

Ghnog si fermò all’ingresso della caverna, poi, quando i suoi occhi si abituarono al buio, fece qualche passo all’interno. Dagga teneva il corpo del piccolo tra le braccia, dondolandosi e intonando una nenia in quella sua lingua incomprensibile. Ghnog si avvicinò. Il neonato aveva la pelle scura [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su