Sono uno sciocco se credo ancora alla possibilità per un vecchio strimpellatore di pianoforte come me di tirar su un giovane allievo, oppure anche un’allieva, che nel prosieguo della propria attività riesca davvero a fare strada come concertista. I ragazzi oggi non amano sacrificarsi, e l’interpretazione delle partiture praticamente non richiede altro, se non la propria completa immedesimazione nel puro sfoggio della tecnica capace di rendere esattamente le note come sono intese dal compositore, lasciando a sé soltanto una piccola sfumatura di personalità creativa, che spesso è troppo poco per chi vive la logica frettolosa e poco sensibile della realtà contemporanea. Certo, capisco bene come la musica attuale si sia allontanata sempre di più dai propri principi fondativi cari ai classici, ma la comunicazione attraverso i segni di un qualsiasi documento storico musicale passa ancora da lì, non c’è alcun dubbio. <<Maestro Bottai>>, mi dice la cara governante quando trascorre una delle tre mattinate settimanali a casa mia per svolgere sostanzialmente alcune faccende domestiche ed occuparsi della mia persona; <<non so proprio come riesca ad avere ancora voglia dopo tanti anni di correggere e indirizzare le mani e la testa di questi ragazzi strafottenti che vengono da lei per suonare qualche brano>>. Non rispondo niente, è vero che sono un vecchio e che dovrei occuparmi soltanto dei miei acciacchi, però sorrido, è la mia vita, penso, semplicemente ciò che ho scelto una volta per tutte tanto tempo addietro.

                Comunque in questa ragazza, questa Franca Neri colma di buona volontà e dallo sguardo sempre attento e spesso pungente, oltre naturalmente ad un buon orecchio, fino ad appoggiare sulla tastiera, qualche volta, proprio mentre scalda le mani prima della lezione vera e propria, certi accordi di tredicesima che certamente non le ho insegnato io, e che dentro al proprio incedere si sentono capaci di cercare una soluzione sospesa anche se non del tutto inconcludente, ecco, in lei vedo qualcosa ogni volta, che anche non riuscendo a stabilire cosa sia, sento comunque che pur non facendone assolutamente una interprete in senso stretto, può portarla però verso un altrove che in questo momento a me sembra sfuggire, e che sicuramente sfugge anche a lei stessa. Non dico niente, non so dove abbia trovato quelle note di cui adesso quasi fa sfoggio, però c’è una ricerca dentro di lei che resta difficile avvertire con indifferenza. Sicuramente è riuscita a mettere gli occhi dentro qualche manuale di armonia dove si analizza la rottura tonale avvenuta a seguito del Tristano e Isotta, penso; però probabilmente c’è anche di più nel suo desiderio inequivocabile di spingersi in avanti. Forse c’è della musica di ricerca tra i suoi desideri, magari alcune strutture armoniche tipiche dei pianisti jazz più colti e arditi, in ogni caso Franca ha compreso bene che niente di ciò che desidera suonare può reggersi in piedi se non poggia su delle solide basi di tecnica tradizionale.

                Lei viene da me soltanto per due pomeriggi a settimana, ed il nostro tempo lo spendiamo tutto nella ricerca della giusta esecuzione di brani che diventano naturalmente ogni volta più complessi da suonare. Franca si impegna, mi accorgo che i passaggi più difficili li studia a fondo quando si trova a casa propria, e che non si dà mai per vinta quando cerca dentro le sue mani quel senso che ogni volta mi perdo ad indicarle. Non abbiamo mai parlato d’altro, forse anche perché io sono un vecchio arnese che non può minimamente comprendere cosa passi nella mente di una ragazzina come lei; ma forse anche perché mentre scorro gli spartiti che oramai conosco a menadito, provo il fondato timore che nei suoi pensieri ci siano dei concetti sulla musica che in tutta la mia vita non mi sono mai trovato a dover analizzare. C’è del buio che mi terrorizza dietro al suo sguardo, qualcosa che nasconde la possibile improvvisa certezza che le cose adesso stiano cambiando più di quello che ho creduto mai di immaginare, e così quello che sono stato e che con grande impegno ho portato a compimento per molti di questi decenni, si evidenzi improvvisamente come qualcosa di assolutamente poco importante, magari una sciocchezza, forse un trastullo, una maniera come un’altra per trascorrere in qualche modo tutto questo tempo.       

 

Bruno Magnolfi

Tutti i racconti

1
1
7

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
6

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
8
33

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
8
18

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: ah si certo capito... quindi in un seguito continuare su questa strada di fantamedicina [...]

  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

4
6
34

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
4
20

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

6
9
36

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
30

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

8
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

10
26
38

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo agli estimatori del racconto e come te sono appassionato di crime [...]

  • Maria Merlo: Grazie, L.D. AVA è davvero forte. Strana coincidenza: io avevo chiamato [...]

4
4
29

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti... Piacevola fiaba dark dal sapore classico. Like. Ciao

3
11
66

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

Torna su