In quei tempi, ai tempi del Covid, tutti eravamo chiusi in casa oramai da anni - fuori regnava un silenzio tombale, interrotto a tratti da una voce metallica che dagli altoparlanti intimava alla popolazione di attenersi scrupolosamente alle restrizioni imposte da lockdown. Le camionette dell’esercito facevano la spola fra i grandi centri di distribuzione per rifornire le famiglie dei beni di prima necessità. Le vaccinazioni di massa si erano rivelate il più grande Flop della storia della Scienza, con effetti collaterali e controindicazioni devastanti.

Gli animali si riversavano per le strade, nelle le piazze, fin dentro le chiese. In ogni dove, anfratto e crepa, crescevano erbe, piante e cespugli – Presto le città si spopolarono, molti non sopravvissero, e tutti si rifugiarono sulle montagne, nelle valli, lungo le rive dei fiumi, per dare inizio a una nuova esistenza con la sola forza delle braccia e con una ritrovata forza di volontà è passione.

Nel frattempo l’aria si era fatta leggera e profumata… le acque sorridenti avevano ritrovato la loro primordiale purezza e fresche e pure scendevano dalle vette e dai monti fino al mare, intonando il canto della gioia - e mentre la terra cominciava a prendere fiato, tutti gli spiriti della terra uscirono dai loro rifugi e si misero a danzare in tondo, creando un vortice così potente da risucchiare tutte le scorie tossiche riversate dagli uomini sul pianeta terra, per dissolverle oltre i confini dell’universo.

Era l’alba di una nuova era… stava nascendo l’uomo nuovo, l’animale dell’origine, l’uomo senza mente, l’uomo senza ego.

 

Gianni Tirelli

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