Fammi splendere!

Te lo chiedo così, d'istinto, da quando ho scoperto che le zone d'ombra fanno deprimere. Allora ti confesso che ho bisogno di luce, non una qualunque, ma una che lasci tracce, che sia indelebile come un'impronta sull'asfalto.

Fammi splendere quando avverto la malinconia salire a fior di labbra e cancellarmi le parole, quelle giuste o ingiuste, quelle un po' strappate, quelle che dovrebbero essere pronunciate, perchè la vita è fatta di verità confessate, non di silenzi subiti e aggrovigliati.

Fammi splendere quando ho paura, quando mi sento fragile e piccola, quando maneggio il mondo solevando gli occhi al cielo, quando libero fantasie che dipingono perfettamente i sogni.

Sì, so che i sogni sono tele di domani da rifinire e che spesso restano appoggiati sui comodini della speranza per non decollare.

So anche che all'improvviso cominciano a raccontare la vita vissuta e allora sembrano d'un colpo più maturi, quasi indelebili.

Fammi splendere quando dietro il vetro di una finestra il paesaggio è nebbioso e giunge alle orecchie con una musica strana, in cui ti ci potresti tuffare come fra onde scompigliate.

Te l'ho ripetuto più volte che il mare assomiglia a uno specchio in cui riflettersi come pesci che, coraggiosi, esplorano i fondali scansando i pericoli.

Hai sempre risposto che le parole non si stringono, devono essere lasciate in libertà perchè fioriscano.

Forse hai ragione, con gli spigoli non si va in nessun luogo, ci si ferma e ci si sente sbagliati.

Fammi splendere, fammi ballare, fammi sentire che il tempo non è fatto di stanze vuote, ma di vasi comunicanti da condividere.

"Abbastanza" è una parola che mi commuove perchè risveglia il senso delle ore.

Fammi spendere abbastanza, dunque, fammi scorrere all'altezza del cuore e tirami fuori dalle emergenze perchè l'amore non è fatto di calcoli ma di gradi d'intimità che legano.

Tutti i racconti

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I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

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La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

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  • Lawrence Dryvalley: Cari Paolo e Rubrus, gracias per la lettura e commento e per l'apprezzamento [...]

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Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

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  • Rubrus: DM / LD: Coliandro era apprezzato anche dai poliziotti veri che si riconoscevano [...]

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Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

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Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

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  • Rubrus: Temo sempre che le mie scene di azione non siano sufficientemente dinamiche. [...]

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Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

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08 December 2025

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08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

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07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

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07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

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Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

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La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

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