Non posso ricordare quale fu il primo paio che indossai.
Come prima reminiscenza ho un paio di sandaletti blu con la fibbia, con le due aperture laterali per far traspirare i piedini.
E i calzini bianchi di cotone.
Alla tedesca.
O meglio, alla fanciullesca.
E i passi incerti di un bambino che imparava a camminare.

Scarpe.
Quante ne avrò consumate?
E quanto potrebbero raccontare, loro, di me?
Quanto avranno sofferto tutt'intorno ai miei piedi di adolescente quando con lo stesso paio, sempre quello, andavo a scuola, a messa, a giocare a pallone, in montagna, nelle pozzanghere, nel fango e in qualsiasi altro ameno luogo...
Quanto ne sanno di me e dei discorsi che faccio a me e a me stesso nelle lunghe corse solitarie, nelle mie interminabili escursioni, nelle mie mattinate alla guida.
Parole al vento, parole a modo mio.

Sono le mie compagne di viaggio ideali.
Inseparabili amiche.
È ovvio, come in ogni relazione che si rispetti ci sono dei momenti di crisi, in cui le maledico e le insulto, e lo stesso fanno loro con me, però ci sono anche tanti momenti in cui capisco che senza di loro sarei perduto.
Le devo ringraziare per tutte le volte che a un bivio mi indicano la strada da seguire.
Alla fine scopro che mi suggeriscono sempre la più tortuosa, la più lunga, la più ripida e la più pericolosa.
Ma io ne sono felice, ché senza un po' di adrenalina e fatica che vita sarebbe?
Molte volte mi portano in posti in cui lo sguardo può spaziare a 360 gradi e lo fanno per farmi fare pace, una volta tanto, con il  mio mondo e con quello degli uomini.
In tante altre occasioni mi accompagnano su sentieri amici, dove il loro unico scopo è quello di proteggermi e di ascoltare il mio fiato spezzato dalla fatica.
E io ascolto il loro incessante calpestìo.
Sulle foglie, sull'erba, sulle pietre, sulla neve, sull'asfalto.
Qualche volta mi parlano, mi raccontano storie, mi prendono anche in giro, mi fanno scherzi.
E quando arriva il momento dell'addio: ci guardiamo, le ringrazio e le chiudo nella loro scatola, consapevole della loro gratitudine e a mia volta grato per ciò che mi hanno permesso di condividere.

Tutti i racconti

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Di stagista in stagista

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02 December 2025

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La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

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Non leggerai il mio nome

01 December 2025

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Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

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Il libro magico (2/2)

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30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

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Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

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Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

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Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

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Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

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