E’ notte, su questa strada che sembra portare in nessun luogo.

L’acciottolato è lucido e scivoloso sotto i cerchi luminosi dei pochi lampioni, la recente pioggia ha steso un velo di specchio sulle pietre grigie e antiche.

 

Pioggia d’estate, pioggia calda, effimero refrigerio, desiderio non sopito.

 

Cammino da solo, le mie scarpe dalla suola dura fanno il verso ai pensieri che si alternano: prima uno, poi l’altro, poi ancora, e ancora… Lo scricchiolio del cuoio contro il porfido della strada, con la complicità irridente dell’umido strato di acqua, che sta già fuggendo in vapore.

 

C’è ritmo ma non c’è armonia nei miei pensieri, essi seguono uno spartito che nessuno si sognerebbe mai di scrivere. Ritmo tamburellante e insieme trascinato e stanco.

 

Mi fermo, ho camminato tanto, senza arrivare da nessuna parte. Sorrido, a me stesso, alla notte.

Ho l’impressione di sentire un suono in lontananza, ne seguo l’onda, incuriosito.

 

Dietro un angolo nascosto, una minuscola piazza e una piccola orchestrina di uomini anziani quanto i loro strumenti. Suonano in sordina, pizzicando delicatamente corde, premendo tasti con l’ombra delle dita, soffiando negli ottoni come a dar loro una flebile vita. La musica si spande, e contemporaneamente rimane lì, non volendo abbandonare quell’angolo di strada, questo spicchio di notte.

 

C’è una donna, pochi metri più in là. Osserva e ascolta, come sto facendo io. E’ piccola ma slanciata nella sua eleganza, ondeggia lievemente sulle note. Veste di scuro, porta al collo una sciarpa morbida color arancio-fiamma, o forse albicocca matura. La sciarpa è annodata sul davanti, come una femminile cravatta.

 

Si volta e mi sorride leggermente, appena uno stirare della sua bella bocca, e io mi avvicino.

 

“Suonano bene, vero?”, mi fa notare.

 

“Si, benissimo”, rispondo. “Che musica è?”

 

“Che musica pensi che sia?”

 

“Musica…da ballo?”

 

Ci pensa un attimo, poi: “E’ vero, è musica da ballo!”

 

E d’improvviso mi chiede: “Vuoi ballare?”

 

“Io…non sono capace. Non lo sono mai stato.”

 

“No?”

 Si è voltata verso di me, inclinando leggermente la testa. I suoi tanti e morbidi capelli seguono come un’onda di rame scuro questo aggraziato movimento. Nei suoi occhi c’è una curiosità ironica, irriverente e contagiosa che sembra solleticarmi l’anima.

“Ti posso insegnare”, mi dice.

 

Mi prende le braccia e le sistema nella giusta posizione, uno intorno a lei, una mano a tenere la sua.

“Lezione numero uno: lasciarsi andare. Ti stai lasciando andare?

 

E’ una frase che ho già sentito, forse in un vecchio film, ma suona nuova e deliziosa, pronunciata da lei. Sempre quel sorriso aperto e insieme nascosto, sembra scherzare con me, con se stessa, con la musica, con la notte, con il mondo.

 

La musica. La musica che era rimasta in attesa si allunga verso di noi con fili invisibili e forti, ci circonda, ci lega lasciandoci entrambi liberi. Sento la tensione di quei fili sulla pelle, sento i muscoli guizzanti della schiena di lei, muscoli vitali; sento la morbidezza delle sue mani, il suo odore naturale, più avvolgente di un sensuale profumo; sento la sua voce che segue la musica, canticchiando a bocca chiusa.

E sento anche i suoi pensieri, la sua vitalità, la sua storia, il suo essere.

 

Tutto insieme, come un turbine che rapisce e ti porta nel luogo dove, da sempre, avresti voluto trovarti senza saperlo. Chiudo gli occhi, e mi accorgo che sto lasciandomi andare come mai avevo fatto.

 

Ho imparato la lezione numero uno, la più importante, forse l’unica.

 

Questo ballo infinito, il primo e l’ultimo, il solo. La mia vita che sembra essere iniziata così, nel momento in cui ho cominciato a muovermi insieme a lei su queste note, mentre nello stesso tempo tutto quel che ero prima, che ha fatto di me quel che sono, continua.

 

E continua la danza, continuerà anche quando gli orchestrali, stanchi e assonnati, avranno smesso di suonare.

Continuerà anche se lei dovesse andar via.

 

E’ musica che non si ferma, che nessuno può più fermare.

 

Tutti i racconti

3
6
116

Boris

31 December 2025

La solitudine in quella buia cantina, abbellita per così dire dalla sporcizia tipica di un luogo trascurato, sarebbe stata insopportabile se non fosse stato per la presenza di quei simpatici amici. Essi erano: tre topi, a cui diedi il nome di Hubert, Marjory e Jeremy, un carismatico scarafaggio [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
5
39

La maga Malvina

Una maga strampalata che cura i malanni dei bambini insieme ai suoi fedeli amici Giulia la gatta e Carletto il folletto.

31 December 2025

In un luogo assai lontano c'era una volta, moltissimo tempo fa, un villaggio su una collina un po' bislacca, ma assai carina con un imponente castello, decisamente strano e un po' mattarello. Il maniero, infatti, era solito cambiare colore a seconda del proprio umore... Ieri rosso, oggi verde [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

8
11
48

Il gatto e il topo 2/2

30 December 2025

In un altro sogno ero nel giardino della villa e Luca era lì, ancora una volta. Il suo sguardo mi diceva di stare attenta. Vedevo poi Marco comportarsi come se stesse pianificando qualcosa di terribile. Luca lo bloccava per proteggermi, era più reale di qualsiasi cosa intorno a me. Al risveglio [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta! Onestamente anch'io alla fine della prima parte non avevo capito [...]

  • La Gigia: @Lawrence credo fosse proprio intenzione dell'autore non essere troppo [...]

6
4
39

Il lampo di Natale

30 December 2025

Erano giorni che fervevano i preparativi. Tutti o quasi, sembrava fossero alle prese con acquisti spasmodici come se non ci fosse un domani. Strade affollate, bancarelle prese d'assalto per non perdersi l'occasione migliore, buste stracolme di alimenti e chissà quanti di questi sarebbero finiti [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: Non c'entra se non in parte, ma mi è venuto in mente un film in [...]

  • Dax: Scritto bene... purtroppo gli "invisibili" esistono e il protagonista [...]

6
4
54

Il gatto e il topo 1/2

29 December 2025

“Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo.” Da “Il gatto e il topo”, Elias Canetti, 1973 Non avrei mai immaginato che la mia vita potesse cambiare così in fretta. Fino a pochi mesi fa vivevo in un piccolo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
65

Manuale di Zoologia Urbana

Sopravvivere tra Broensis e Ironicus

Miu
29 December 2025

PROLOGO Prima di leggere questo estratto del mio Manuale di Zoologia Urbana serve una piccola prefazione. I nomi latineggianti non sono lì per darmi un tono, ma per catalogare due tipi umani molto reali che mi capita spesso di osservare. L’Homo Broensis, per esempio, è il giovane moderno che vive [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
60
177

Il paese dei piccoli 2/2

28 December 2025

Il cambiamento avvenne in modo quasi impercettibile, come tutte le rivoluzioni profonde. Arrivò il compleanno di Orlan. Secondo la Legge della Statura, il giovane avrebbe dovuto iniziare a rimpicciolire a partire da quella data: un millimetro alla volta, quasi impercettibile, ma abbastanza per [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: WF l'unico istinto bellicoso che mi suscita la TV è quando vedo [...]

  • zeroassoluto: Ragazzi... quanto scrivete!
    Starvi dietro, diventa veramente impegnativo!
    È [...]

4
10
57

Nuovi Orizzonti - La consegna

Dax
28 December 2025

Max era affondato sulla poltroncina della cabina di pilotaggio, lo sguardo perso nel vuoto interstellare. La sigaretta elettronica sbuffava vapore viola che gli velava il volto. Doveva trovare un modo per salvare la creatura nella cassa… e sé stesso dalla Space Force. Non era affar suo, eppure [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo ai complimenti e ai fan di "nuovi Orizzonti"... We want [...]

  • Dax: @MarcoFanta.Grazie, errori di battitura sfuggiti. "trasalì" [...]

4
6
53

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

  • zeroassoluto: Non sono un bambino, ma, come tutti, lo sono stato in un tempo lontano...
    Come [...]

4
2
227

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
41

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
36

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

Torna su