“Arriva el negro Zumbon, bailando alegro el bajon”
Attraverso tutta la sala la voce di Silvana Mangano.
Leda aspetta con la sua cagnetta che qualcuno si avvicini per ballare. Da quando suo marito è morto ha preso l'abitudine di venire qui ogni sabato sera visto che le permettono di tenere la cagnetta sul suo cuscino in un angolo mentre tutt’intorno si balla e si brinda.
Si guarda le mani: lo smalto rosso riflette le luci della sala e guarda gli anelli alle dita. È tutta roba di bigiotteria, ma di buona fattura, per nulla volgare. Ha ancora le dita lunghe e affusolate di quando era ragazza.
Si innamoravano gli studenti delle sue mani. Durante le interrogazioni le guardavano come in tranche, mentre ondeggiavano avanti e indietro rispondendo alle sue domande.
Era una donna ancora giovanile, seppure il volto fosse scavato da profondi solchi, più che di vecchiaia di dolore e dispiacere.
Era una donna alta, ancora ben tenuta nel fisico. Indossava dei pantaloni neri sopra scarpe dal tacco appena accennato, adatte al ballo. Sopra, una sobria camicetta nera, velata sulle spalle e intorno al collo. Era attraente, ma non appariscente a differenza di molte lì intorno, con le cosce discinte e grasse tanto da essere lucide e con i seni in bella mostra. Ridevano, sciocche, di ogni piccola sciocchezza e trascorrevano il tempo a parlare male di questo o di quella, di tresche vere o immaginate o di altre amenità senza importanza.
Leda ogni tanto si abbassava verso la sua cagnetta. Le passava la mano tra la testa e la schiena. Quella la guardava riconoscente e poi si metteva di nuovo quieta, con gli occhi semichiusi.

 

Ogni tanto Leda si alzava e accennava da sola qualche passo di danza; soprattutto quei balli di gruppo che sono proprio il contrario di quel che dovrebbe significare il loro nome. In realtà si balla da soli in mezzo ad un gruppo di persone. Lo faceva soprattutto per dimostrare a se stessa di avere ancora il pieno controllo del suo corpo; i movimenti erano coordinati, le mani e le braccia in sincrono, un piede avanti e l’altro dietro e poi con la punta del destro far da fulcro per la giravolta.
OPLA!


Quando suo marito si vide cadere dalle mani il bicchiere pieno di Porto bestemmiò. Non lo aveva mai sentito bestemmiare, ma quella volta sì, e per due ragioni: sprecava del Porto (e lo adorava…) e poi non riusciva a spiegarsi come fosse potuto cadere, visto che lo teneva ben saldo (così almeno gli pareva) tra le dita.
Poi cominciò a notare che lui si fermava nel mezzo del corridoio senza motivo. Come se si fosse trovato davanti ad un bivio. Come se gli avessero posto davanti di colpo un muro, sbarrandogli il passo. Lo vedeva tornare indietro pensoso, come se si stesse domandando dentro quello che voleva fare e che all’improvviso aveva dimenticato di fare.
“Io non lo so… a volte mi trovo qui in salone perché devo fare qualcosa e poi…”
“Ma succede anche a me… succede a tutti a una certa età”
“Dici?”
“Ma sì! Vattene in giardino che c’è il sole…”

Un uomo allunga una mano bianca e curata. Leda segue la mano con lo sguardo e non trova il marito. È un uomo sulla settantina, bassino. Le ricorda il bigliettaio del tram prima che andasse in pensione. Quello che sedeva sullo sgabellino del tram sul tragitto per il Liceo.
“No grazie, non ballo!”, l’ometto la guarda perplesso. Torna indietro un po' deluso, poi fa una mossetta con l’anca e comincia a ballare da solo, fino a raggiungere gli altri: quelli che ballano in gruppo ognuno per sé.

 

Poi venne la volta delle mani sulle ginocchia. Tutti e due se ne accorsero. Per quanto si impegnasse, le mani non riuscivano a star ferme. Lui le teneva poggiate sulle cosce ma le dita vibravano. E più si impegnava a tenerle ferme e più tremavano. A volte fermava le dita di una mano con l’altra mano e si accorgeva che tremavano entrambe e con tremore diverso l’una dall’altra.
E allora bestemmiava! Era la bestemmia dell’uomo credente (un credente all’acqua di rose) che si sente tradito dal suo Dio e lo maledice.
È il solito discorso di quelli che si credono protetti dai colpi del destino solo perché dicono un'Ave Maria e un Salve Regina la sera prima di coricarsi.
“Proprio a me doveva toccare?”

È una domanda lecita nei confronti di un destino intollerabile.
Ma anche lì c’è una risposta: “Dio mette alla prova chi ama!”
Allora trascorse un anno praticamente immobile, seduto sulla sua sedia a dondolo di vimini, incapace di dondolare. Fino a che non cominciò a dondolare perché la sua testa si muoveva per conto suo, come anche le mani e a tratti le gambe, scattando in avanti.
Nemmeno le medicine riuscivano a calmare quel tremore, benché ad un certo punto sia lei che lui ne versassero nel piattino il doppio della dose consentita. Tutt’al più poteva dormire ore e ore, e quel poco tempo trascorso vigile passarlo a zompare con le gambe, ondeggiare con il collo, tremare con le dita.

Per questo Leda ogni tanto si alza e balla, controllando che le braccia siano in sincrono con le spalle e le gambe seguano esattamente il ritmo. Che la giravolta avvenga esattamente quando girano gli altri. Quando le porgono le mani offrendosi come cavalieri, seguendo la linea che va dalla mano al braccio e poi alla spalla e al viso, lei non vede mai il viso del marito. Perciò rifiuta l’offerta con ferma gentilezza, si siede e accarezza piano la groppa della sua cagnolina che la guarda e si acquieta.
“Sei di nuovo qui. Va bene. Così non avrò paura”, le dice con lo sguardo.

Tutti i racconti

2
1
12

Hark I Love Kurt

24 October 2025

Hark I Love Kurt “Henry, dove si va?” “Non è il paradiso, no.” “Certo che no, stiamo viaggiando nel buio, nero davanti, sopra, sotto… non abbiamo nemmeno l’asfalto sotto la macchina!” “Senti Henry...” “Sììì?” “E’ tutto buio!” “Già.” “Ma ci stiamo muovendo?” “Sì.” “Ah...” “Eh già...” “E cosa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
1
10

Rosa Gotica

Rosa Gotica

24 October 2025

Era un bocciolo tra mille altri fiori, timido e discreto, ma la sua aura emanava mistero e curiosità. Quando sbocciò, il profumo inebriante pervase l'aria, penetrando senza preavviso nell'anima. Il suo color rosso rubino, catturava lo sguardo: impossibile non restarne ammaliati. Quel rosso attraeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
1
15

Corona Di Volontà

23 October 2025

Corona Nel giaciglio d’ombre delle lacrime, la mia pena vegliava insonne, e il corpo emaciato sbucava, tremula candela bianca, sul punto di spegnersi al fato. Ma dal caldo fuoco del cuore, più duro d’una rocca antica, s’innalzò favilla di brama in speme, che vinse la tenebra al [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
13

Mamma

23 October 2025

Mamma La sera scende, e il cuore si fa stanco, nel vetro il giorno spegne il suo colore, la casa tace, e il vuoto è così franco che pare voce muta del dolore. È spenta ormai la luce in cucina, là dove il tuo sorriso mi attendeva; l’ombra si posa, umile e bambina, sul tavolo che il tempo non solleva. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
6
34

La Scrittrice Professionista (Autocertificata)

Il miei raccontini prendono spunto da ciò che mi circonda. I miei personaggi sono tutti reali...debitamente camuffati.

Miu
22 October 2025

Letto su Facebook, oggi: Sto cercando una casa editrice interessata a pubblicare un racconto breve che, volendo, potrebbe anche diventare un podcast. Per me è fondamentale che l'editore pubblicizzi e distribuisca bene ciò che sto scrivendo, perché quella a cui sto facendo riferimento, sarebbe la [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Miu: Vi ringrazio! Vi assicuro che nessun autore è stato maltrattato nella [...]

  • Davide Cibic: Mi piace l’idea di andare oltre l’oltre: chissà cosa c’è. [...]

2
0
11

La Letteratura Fantastica - il Fantasy

Un'analisi del macro-genere scritta dall'utente di LdM Rubrus

22 October 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Il nostro utente Rubrus esamina le ragioni e le peculiarità della Letteratura del Fantastico nelle sue tre principali espressioni: l'Horror, la Fantascienza e il Fantasy. In questo quarto capitolo ci parla del Fantasy. Invitiamo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
6
19

The Dancing Ghost (2/2)

22 October 2025

«Dici che la sua donna l’ha mollato?» domandò il vecchietto che era andato al bagno. Il barista finì di pulire il bicchiere. «Moglie – precisò – si vede il segno della fede sul dito. Roba fresca. È l’unica parte della mano non abbronzata». «E poi beve, ma non è abituato – aggiunse l’ex gestore [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Davide Cibic: Racconto sapiente, dal ritmo adeguato ad un lettore che pretende il finale. [...]

  • Rubrus: To All. Scusate il ritardo e grazie a tutti (piede malconcio e pure il pc per [...]

1
0
23

IL PALPARE 3/3

Schemi di collaborazione tra nonsense e umorismo

21 October 2025

Non meno importante infine è il toccare per non atterrirsi, quindi per cacciare, cacciar le proprie paure intendo. E più uno scacciare in realtà, depurato cioè dalla valenza belluina della caccia. E’ quello che fa lo scaccino, che congeda sì fedeli e disturbatori ben sapendo però che il giorno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
22

The Dancing Ghost (1/2)

21 October 2025

«Posso usare il gabinetto?». Il barista porse all’uomo un paio di chiavi di vecchio tipo, con una lama sola su un’asta cilindrica e un anello in fondo. «Passi nel disimpegno, salga le scale e arrivi al pianerottolo del primo piano, poi attraversi il corridoio e apra la porta a sinistra, quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
1
18

IL PALPARE 2/3

Schemi di collaborazione tra nonsense e umorismo

20 October 2025

Carezze e carinerie invero sono tutt’altro che gradite a colui che soverchiarci gradisce. Il che, se ci pensate bene, un po’ stona, anche solo di un diesis: quale modo migliore infatti per dominare se non ricorrendo a lusinghe, moine e adulazioni di diabolica memoria? In tal caso il toccare, il [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
3
22

Vi racconto in sintesi il mio Quartiere Sanità tra Cultura e Arte

Storia e Spiritualità tra Due Chiese Storiche

20 October 2025

Sin da ragazzo abito, vivo, in uno dei quartieri più belli e storici di Napoli: il quartiere Sanità, il quartiere che ha dato i natali al grande principe Antonio De Curtis, in arte Totò. La celebre Via dei Vergini - il toponimo nasce dai seguaci del Dio Eunosto al quale offrivano la loro verginità. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Quante cose interessanti ed emozionanti. Soprattutto legate a una città [...]

  • Ondine: Sempre interessante leggerti Gennarino. Grazie

3
4
36

IL PALPARE 1/3

Schemi di collaborazione tra nonsense e umorismo

19 October 2025

Lo so, vi aspettate da me una qualche cruciale rivelazione sul tema del palpare. Direi che da parte vostra vi è una sorta di palpabile curiosità su quanto di papabile potrei pronunciare. Ebbene io non tratterei un tema così ardimentoso se non fosse per una fidata deduzione su un dato di fatto, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Miu: “Il Palpare” è un testo che si legge con un sorriso in tasca [...]

  • Davide Cibic: Sì, il tocco quale gesto di amore, anche solo di solidarietà, [...]

Torna su