Entra Alessia in camicia bianca, tenendo una bambola nuda per un braccetto.

 

Forse non mi conoscete!

Sono Alessia, ho undici anni. E sarei una ragazza ormai.

Alcuni dicono che noi, bambini, ragazzi, siamo fortunati perché non facciamo niente.

E allora qualcuno pensa che anche noi dobbiamo lavorare.

È successo nel passato, quando tanti ragazzi scendevano nelle miniere di carbone o di zolfo perché i cunicoli erano stretti e noi, piccolini, potevamo intrufolarci più facilmente, rischiando la vita.

È successo di recente, quando si è scoperto che molti bambini lavorano per le grandi marche di scarpe da tennis per pochi spiccioli e cuciono con le loro manine… e lavorano per far arricchire le grosse lobby.

E calpestano i nostri diritti… a giocare, a crescere armoniosamente, a studiare, a vivere.

Dicono che ognuno di noi ha diritto a nascere. Ma quanti sono i bambini che non vengono fatti nascere?

Quante sono le voci che non hanno mai espresso parole, che non hanno conosciuto il dolce profumo della bellezza della vita?

A volte ci sono adulti che non capiscono la fragilità dei figli. Eppure sono stati anche loro figli: un giorno sono nati, sono stati fragili e bisognosi delle cure dei loro genitori, indifesi… e la loro mamma li ha difesi da tutto e da tutti.

Ma alcuni adulti non rispettano i loro figli.

Continuano a farli lavorare già da piccoli. E non garantiscono il loro diritto all’istruzione, stanno male e non li portano dal dottore. Non garantiscono il loro diritto alla salute. Vorrebbero giocare questi figli. E non li fanno giocare. O può succedere il contrario.

Alcune mamme sono ossessionanti! Pretendono dai loro figli tutto: che siano studiosi e nello stesso tempo pratichino sport che non vogliono praticare, vadano ai corsi di cucina, d’inglese, d’informatica, che ballino, che vadano a danza, alla palestra, che diventino qualcuno presto e subito.

Alcuni bambini non hanno il tempo di respirare.

Ma ora vi dico: lasciateli crescere i vostri figli, lasciateli maturare perché la vita è bella e bisogna sperimentarla ogni giorno, accettando anche i consigli dei genitori, di chi ci vuole bene. Ma senza pretendere mai che i loro figli siano i migliori.

Noi qui abbiamo tutto. Ma in altre realtà interne e in altri continenti molti bambini muoiono ancora, sì oggi, nostro 2019, di fame, di malattie, di denutrizione. Sono vittime della guerra degli adulti, dell’emigrazione, diventano ostaggio delle liti familiari di questi adulti.

(Cambiando tonalità ed assumendo un aspetto triste)

Ah, dimenticavo una cosa…

Non ho mai capito perché i miei genitori non mi hanno fatto nascere.

Chissà mai come sarei potuta diventare.  Forse una madre? Forse un'imprenditrice, una casalinga, un’insegnante, il presidente della Repubblica!

Chissà perché questi miei genitori non mi hanno fatto nascere! Chissà perché!

 

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