Eppure era una bella idea, anzi era bellissima!
Quella sì che era l’estate! Le migliori della mia vita, senza il minimo dubbio!
Mai più ne sono capitate, di estati così. Ma come si fa a non capire a non ricordarsene. Romagna. Riccione 1965.  
Casa in via Gramsci, bagni Manola raggiungibili in massimo 10 minuti di bici. Una fila di bici: mio fratello maggiore Martino, mio fratello di mezzo Ermete, mia sorella Nella, io, mia sorellina Ada e a chiudere mamma. Seguivano mia cugina Sara, i gemelli Carlo e Angelo, l’ultimo nato, Lucio nella cesta, legato sulla bici della zia Cesarina, che chiudeva la fila. Quando uscivamo dal portico e salivamo sulle nostre bianchi di terza, quarta e quinta mano, tutti in canottiera e calzoncini la gente si fermava a guardarci. Noi cantavamo o urlavamo ed eravamo una cosa meravigliosa, una cosa sola, la famiglia Baroli.
Papà e zio Beniamino ci caricavano sul treno a Reggio Emilia, verso il 20 giugno, con quattro valigie che portavano la mamma, Ermete e la Nella. Io tenevo una borsa da una parte e la mano sudata di Ada dall’altra. Cappello di paglia, vestito di piquet bianchi, sandaletti a tre buchi e calze bianche corte, fatte nell’inverno dalla mamma con i quattro ferri da calza. Zia Cesarina, i gemelli e il piccolo, altre quattro valige, più cesti e cestini. La Ada aveva il vestito mio dell’anno prima, io quello di mia cugina Sara, Sara quello modificato di mamma. Zia Cesarina, si consumava il suo, anno dopo anno, perché era grassa.  Le stava sempre benissimo, perché la zia Cesarina era tanta, bella e colorata: rossa di capelli e di lentiggini, occhi verdi e rossetto ciclamino. Rideva sempre, e i denti, bianchi come il suo vestito, brillavano, anche quando parlava, sempre  a voce alta, con la erre rotonda, come tutto di lei, del resto.
La sistemazione richiedeva sempre un paio di giorni, e io e l’Ada dovevamo aiutare a tirar fuori la roba dalle ceste e a metterla nei cassetti, poi si andava ad affittare le bici dal Pedivella, che si chiamava così per via dei piedi che calzavano un numero 46 o giù di lì. Non ho mai saputo quale fosse il suo nome di battesimo e dubito quasi che ne avesse uno. Per tutti era il Pedivella e basta. Intanto che il lavoro della sistemazione procedeva però si stava anche sotto il portico e le piccole tiravano fuori le bambole e i pentolini e per tutto il pomeriggio si invitavano a prendere il tè attorno alla botte che faceva da tavolino, i maschi facevano una gran cagnara con le figurine che erano sempre le stesse, che si vincevano e riperdevano l’uno con l’altro. Il Lucio dal seggiolone dirigeva il traffico battendo con qualche giocattolo sul bordo di legno . L’anno dopo invece strillava che voleva scendere e quello dopo ancora andava anche lui in bicicletta, con le rotelline. A me e la Nella ci mandavano a comperare la trita per il ragù, un chilo buon peso, diceva il Rovello, il macellaio e certe volte la zia Cesarina impastava le tagliatelle, un chilo di farina e dieci uova.  
Il sabato arrivavano il babbo e lo zio, il primo anno in treno, poi con la macchina: l’alfa bianca, che a noi sembrava infinita e per un po’ di anni, non so come, ma ci stavamo dentro tutti. Stretti, ma ci stavamo. Allora era una meraviglia, andavamo al ristorante Sogni d’estate a mangiare pesce fritto, tutti pettinati e in ordine, almeno per dieci minuti. Quando i padri come dicevano la mamma e la zia Cesarina, arrivavano, non so perché, per prima cosa ci davano una sculacciata ciascuno e poi ci baciavano. Un anno poi io e la Nella ci siamo accorte che a noi due la sberla non ci spettava più. Era lo stesso anno che la Sara ogni tanto per quattro cinque giorni non poteva fare il bagno. L’anno dopo è capitato anche a me, e poi Martino ha cominciato a farsi la barba, poi anche Ermete e l’anno dopo a Riccione non ci siamo più andati.
Ora io non capisco. La Sara ha due bambini di due e tre anni, io ho i gemelli; di famiglia, ha detto il ginecologo, e va bene. Abbiamo detto alla mamma e alla zia Cesarina che ci era sembrata così una bella idea affittare per quest’estate una casa a Riccione. Sono scappate urlando tutte e due. Per me era una bellissima idea anche la Sara era d’accordo.  Chissà che gli è preso a loro. Forse non si ricordano bene. Eppure erano vacanze fantastiche…


 

Tutti i racconti

0
0
2

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
4

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
6
20

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
6
26

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Curioso che sembri drammatica. Voglio dire, non più della vita reale: [...]

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
39

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
56

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
30

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
2
30

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like .
    Quanti noi esistono?
    per meglio dire quante maschere diverse [...]

  • Dax: urka, una bella storia di malattia mentale. Povero.😭.Like

2
6
27

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: Pigrizia,il dolce far niente e,forse, la pace interiore sono tentatrici. like

  • FuoriFuoco: Concordo! 🙂

3
3
22

L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

4
9
27

Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su