AUTUNNO 1943
Un treno corre nella notte.
Un campo di concentramento tedesco
Germania centro settentrionale
- Quanti arrivi oggi?
- Tre convogli, signor capitano.
- Registrate solo i primi due. Sergente, perché discutono nell’ufficio B?
- Con il convoglio di ieri il comando Sud ha mandato cinque accusati di spionaggio. Quattro donne ed un uomo. Ad una di loro è stata trovata nelle tasche una ricevuta d’ingaggio del nostro ufficio di Milano. Il soldato Kurt vuole tatuarle sul braccio il numero progressivo benché non registrata. Il soldato Peter vuole l’ordine specifico.
- Non tatuatela. Che se lo cucia sulla giubba. Al lavoro coatto tra le ucraine giacché aveva un Anwerbebestaetigung. Regime del silenzio. Non perdete tempo. E’....solo un’italiana.
- Soldato Kurt: ordine del capitano: non tatuate…..l’italiana. Il numero metteteglielo sullespalle della giubba.
Peter esce dalla stanza. Kurt indugia un attimo. Prima di uscire colpisce con uno schiaffo la donna nella stanza.
QUALCHE TEMPO DOPO
- Italianerin, du bist gelblich. Linke Seite.  
No, no!....Non voglio! Cosa vuol dire? Perché? Mio Dio! Mi fanno segno alla faccia! Là c’è un pezzo di ferro. Se riesco a specchiarmi….Vediamo se riesco a capire qualcosa.
Ho la faccia gialla! Volevo solo lavorare, guadagnare un po’ di soldi per me, la mia famiglia e per……mangiare un po’, comprarmi del buon sapone. Che vada tutto e tutti all’inferno.
Se domani mi gasano, chi se n’importa! Chissà se riesco a dormire qualche ora. Speriamo non ci siano aerei che partono stanotte dal campo qui vicino. Fanno un tale rumore! Sono centinaia! Non fanno dormire!
La mia faccia gialla è una condanna. Ha messo il mio nome nella lista dei condannati. Chi se ne frega.
QUALCHE ORA DOPO
Un capannone all’estremità del campo. All’interno è scavata una fossa molto grande. Sul margine della fossa due file di prigioniere, completamente nude, aspettano. Molti soldati presidiano l’interno. Le donne si agitano, tentano di coprirsi. I soldati le legano per i polsi. Arriva un giovane graduato. Ha una pistola. Spara in testa alle prigioniere. I corpi cadono direttamente dentro la fossa. Alcune gridano. Nell’ultima fila, una prigioniera, nuda, non grida, non tenta di coprirsi. D’improvviso suona l’allarme. Tutti, vestiti o nudi, scappano. Solo i tedeschi hanno diritto ad un rifugio.
Il pensiero comune di chi scappa è: “ se sopravvivo è solo perché qualcuno muore al posto mio”.
Una donna pensa: “ è così che la giustizia divina si realizza?”
- Hinten heraus! Schnell!
Ci mancava anche il bombardamento. Non so dove scappare. I buchi se li tengono per loro, i tedeschi. Forse sono fortunati gli ebrei, quelli con il segno sulla camicia. Arrivano e poi crepano. Qui anche i topi sono cattivi.
MAGGIO 1945
I prigionieri si trascinano per il campo in modo casuale. Due soldati dall’uniforme nera escono di corsa dalla baracca comando. Incontrano due uomini. Li aggrediscono e strappano loro i vestiti. Gettano le loro divise nere e si vestono di stracci pieni di pulci. Raccolgono dei sassi e li scagliano contro le ombre che li stanno silenziosamente circondando. Uno dei due vede una sagoma femminile accovacciata sotto una pianta. La guarda con odio. Ha in braccio il figlio, coperto di stracci. Si avvicina e sputa sulla donna. Lei si china per proteggere il bambino. Si guardano intorno e poi corrono verso il cancello. La donna vede, ripensa a tutti i "verboten" che le sono stati urlati in faccia e finalmente può piangere. Piange anche con maggior dolore quando scoprirà che le compagne con le quali ha diviso tutto compresa la forza di sopravvivere, una nuova vita, sono corse via da quel luogo infernale, senza girarsi, senza un saluto.
 8 MAGGIO 1945
Un carro armato con un stella bianca sfonda la porta del campo. Segue un convoglio di mezzi con molti, molti soldati. Sono americani. Due autocarri hanno una croce rossa dipinta sulle fiancate. I prigionieri vengono divisi in due gruppi: maschi e femmine. Vengono spogliati e cosparsi di un antiparassitario. Un militare si accorge che una donna ha in braccio un bambino e le dà una coperta in più per proteggerlo. Vengono distribuiti panni puliti. La donna abbozza un sorriso.
UN PAIO DI MESI DOPO
Un treno corre verso sud. E’ pieno di gente. La guerra è finita. Una donna sola, con un fagotto in braccio è seduta. Non parla, non canta nenie, non recita filastrocche. Deve passare una frontiera e vorrebbe tornare a quella che una volta chiamava casa ma sa che quella strada è “ Verboten”. Cercherà un altro posto come casa. Vuole solo arrivare, poi non resta che improvvisare nella tragedia senza titolo di chi non può scegliere. 


 














 

Tutti i racconti

3
1
14

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
2
11

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
3
18

L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

4
7
23

Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Riccardo: grazie infinite a tutti 🙏

  • BrunoTraven: Interessante racconto che ha il sapore del passato, del lavoro dei nostri nonni [...]

5
4
22

L'allieva 1/2

13 November 2025

La slitta già preparata sovraccarica di doni, attendeva sulla pista di lancio circondata dalla neve. I folletti le giravano intorno per verificare la tenuta del carico, una corda ben stretta da una parte, un'altra sulla parte più alta dove era possibile un crollo dei regali… Babbo si era raccomandato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bella....attendo. Like

  • Teo Bo: La signora Natale? Non mi dire... chi l'avrebbe mai detto! Aspetto il 2, [...]

3
5
50

CENTRALE PARANOICA 7

INIZIA CON UNA SETE DI SANGUE

13 November 2025

Hi, qui è Centrale Paranoica 7, shhhhh… shhhhh… silenzio, chiedetevi perché manco da tanto tempo… Beh non mi hanno scoperto ancora, ma mi hanno fiutato. Per la verità pensano più a qualche presenza esoterica, il dottor Stella ha persino chiamato in causa il buon vecchio Dick immaginando un mondo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
2
26

Speranze di vita

12 November 2025

Di speranze ce ne vogliono almeno due: una per continuare a credere nella vita e l'altra per giustificare la sopravvivenza. Sì perché le delusioni continuate rischiano di farci male, a volte radicalizzano e ci trasformano in elaboratori d'ansia, in soggetti da psicologo nel migliore dei casi o [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    tenero di intenso.
    Accorato sguardo a un passato che non può [...]

  • Dax: La speranza, quando possibile,non devevrimanere fine a sé stessa: devevessere [...]

4
3
36

Nessuno è uguale a nessuno

12 November 2025

La catena di montaggio non conosce pause è un nastro che scorre veloce, moltiplicando gesti e abitudini. Smog e street food impregnano l'aria; vetrine mutano faccia, ma non voce; porte automatiche che salutano tutte allo stesso modo. I clacson e i suoni delle rotaie scandiscono un tempo incessante, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Azz....Like

  • Ecate: Nel treno che non conosce fermate, una donna che legge un racconto e gli piace, [...]

5
6
27

Lisy

11 November 2025

“Ehi, artista.” La voce, profonda, dolce e a lui ben nota, arrivò alle sue spalle. Lionel si girò appena, attento a non cadere dallo scoglio sul quale era seduto. Lì, in piedi dietro di lui, c'era la figura alta e fascinosa di una donna che pareva una vampira con tanto di collana con simbolo celtico [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • L. Carver: Se leggerete ancora di lei? Chissà, è un personaggio che vorrei [...]

  • Dax: Bel pezzo....Torneranno? Like

6
11
39

Il divano che non c'è

Esercizio di scrittura creativa - I 7 peccati capitali - L'accidia

11 November 2025

"Con la tivù accesa e le chiappe sprofondate tra i cuscini era una libidine stappare una birretta, affondare i polpastrelli per ravanare in un sacchetto di patatine e godersi un film appena scaricato." Sandra corrugò la fronte e interruppe il monologo di Adelina orfana di un divano appena portato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
3
18

Il Principe di Sansevero (2/2): Un Viaggio nei Misteri di un uomo avido di conoscenza seconda parte.

Funzione delle meravigliose macchine anatomiche

10 November 2025

Il Marchese Raimondo di Sangro, una figura eclettica dell’Illuminismo napoletano, è noto non solo per la sua nobiltà e le sue attività politiche, ma soprattutto, per le sue straordinarie invenzioni nel campo della anatomia e dell’ingegneria. Le macchine anatomiche da lui create, esposte nella Cappella [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    bravo e grazie Gennarino.
    Mi complimento con Rubrus...
    La [...]

  • Teo Bo: Come turista ho ammirato il Cristo velato e le macchine anatomiche. Mi ha fatto [...]

9
8
72

Blues

10 November 2025

Ho fatto uscire tutti dalla sala di registrazione. Nessuno sa di questa trentesima traccia, la mia canzone migliore e non sarà incisa. Solo Zimmerman l'ascolterà, apparirà a momenti. Fa parte del patto siglato quella notte al crocevia. «Eccomi Robert, suona per me». *** NdA: l'io narrante è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Sì, mi è piaciuto ma rispondo ora perchè nel frattempo [...]

  • Lawrence Dryvalley: Grazie Dax!
    Grazie Rubrus! Beh, il merito maggiore è dello sconosciuto [...]

Torna su