Non è raro che durante i momenti di relax, e come pensionato ne ho abbastanza, mi ritrovi a pensare, o meglio, ad analizzare le varie fasi della mia vita, che siano lavorativa, studentesca o  dei favolosi anni 60, e spesso mi ritrovi più che a sorridere, a ridere a trentadue denti ( sono esagerato, qualcuno l’ho perso per strada!). Fasi queste  sature di aneddoti per lo più allegri e simpatici che mi fanno riconciliare con  il buonumore nei momenti difficili. Come quella volta a Catania durante una  Convention di lavoro per il lancio di un nuovo farmaco. La sera prima di ripartire per Roma dopo aver fatto le ore piccole tra colleghi nella hall dell’hotel Sheraton parlando appunto  del nuovo farmaco e di altre cazzate in genere, ritornando nelle nostre camere io e un collega, Ivano, notammo una serie di foglietti appesi alle maniglie di molte camere, erano le ordinazioni delle colazioni per il mattino. Ci guardammo negli occhi e pensammo tutti e due la stessa cosa, rapidamente aggiungemmo a penna a tutti questi foglietti uova al bacon, omelette, wurstel, spremute di arance e quant’altro, e ce ne andammo celermente in camera. Il mattino seguente era prevista la partenza di buon’ora, e non oso immaginare cosa sia successo nel momento in cui i camerieri portarono le colazioni in camera ai clienti rimasti in albergo. Altro aneddoto fu quello quando per lavoro feci visita ad un medico di famiglia (il mio lavoro era l’informatore medico scientifico) rinomato tra la nostra categoria per essere un tipo senza scrupoli e soprattutto senza vergogna, aveva preso l’abitudine di chiedere di tutto, dai libri (raramente), alle palle da tennis (era un bravo tennista), addirittura agli stracci per lavare per terra (L) . Al momento di entrare  in sala visite lo salutai come mia abitudine ma questi non mi diede nemmeno il tempo di sedermi che mi disse: “Dottore, ho bisogno di un cellulare.” Ebbi subito la risposta pronta: “Non c’è problema, dottore, mi dica se preferisce il 112 o il 113 e glielo mando subito.” E me ne andai immediatamente. Questo ed altro era all’ordine del giorno durante  i miei momenti lavorativi.

 

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Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

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Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

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Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

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HARD STONED BOY

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Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

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Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

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