La chiamano sindrome da rientro, quella che ti prende dopo le vacanze. Si diceva Corinna mentre aspettava il 14. Per me no. Non me ne frega niente delle vacanze, pensava. Quelle, il giro delle isole greche, niente da dire per carità, la cultura classica, Olimpia e la mussaka e leì se l’era già scordate da un pezzo. Invece le mancano i suoi. I suoi posti. Anche quest’anno niente vendemmia, niente raccolta delle ciliegie, niente conserve, niente marmellate, neanche un piatto di mosto. Quello dell’uva moscato o dell’albana.
Suo marito non sopportava le mosche, i moscerini, l’odore dell’uva, quello della conigliera poi non ne parliamo!
Neppure la cagnara che c’era sempre sull’aia, a casa sua.
Neppure quelle tavolate che quando arrivava lei venivano le cugine, i cugini, le mogli, i figli, gli zii e perfino i confinanti, quelli del fondo del Crostrolo. Quella era festa: tagliatelle, pastasciutta in brodo, gallina e manzo bollito, coniglio in salmì, salame, parmigiano, torta di riso, torta di amaretti...
Sorrideva.
E uva, fichi, pere susine “balle d’asino.” Figuriamoci.
A Carlo ci volevano dieci ore di palestra solo per averlo sentito dire un menù così. E stava zitto o quasi mentre tutti vociavano e ridevano e il Bill correva di qua e di là sotto il tavolo per chieder gli ossi.
“Gli ossi ai cani fanno male, non lo sanno i tuoi?”
No che non lo sanno. I nostri cani sgranocchiano gli ossi di manza da sempre sotto i tavoli, mica i croccantini…  Lui ci guardava come si guarderebbero degli alieni. O forse dei Neanderthal…
Poverino, era a disagio lontano un miglio. Non aveva niente da dire allo zio Beniamino o alla zia Cesarina. Di che cosa potevano parlare? Della banca, dei soci, della finanza? Figurarsi: la zia Cesarina aveva ammesso che non aveva mai avuto neppure un conto corrente, lei. E aveva aggiunto che “avendo investito in cinque figli… c’era rimasto ben poco…” e per lei quel poco stava “dove doveva stare…”. E giù una risata da trenta decibel.
E io qui, pensava ancora mentre il tram si riempiva sempre di più, suonavano i cellulari e la gente parlava parlava, io qui cosa ci sono venuta a fare? Io sono della campagna, io non chiudevo neppure la porta da ragazza. Io… voglio tornare a casa…
 

Tutti i racconti

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L'uovo 2/2

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Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

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18 November 2025

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L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

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Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

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In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

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16 November 2025

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15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

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Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

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CENTRALE PARANOICA 7

INIZIA CON UNA SETE DI SANGUE

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Hi, qui è Centrale Paranoica 7, shhhhh… shhhhh… silenzio, chiedetevi perché manco da tanto tempo… Beh non mi hanno scoperto ancora, ma mi hanno fiutato. Per la verità pensano più a qualche presenza esoterica, il dottor Stella ha persino chiamato in causa il buon vecchio Dick immaginando un mondo [...]

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