Pochi giorni fa sono stato invitato, da alcuni amici, ad un “vernissage”. La prima mostra di un amico comune, pittore esordiente e, anche se malvolentieri, sono andato. Ho trovato un clima da grande occasione, gente elegante oltre i miei gusti, molte signore dall’aria annoiata e saccente. Sono stato presentato a diverse persone e, come c’era da aspettarsi, la domanda è arrivata, precisa, da parte di una signora ingioiellata e truccata da vamp. “Di cosa si occupa lei, per vivere?” domanda di una banalità scoraggiante. 
Stavo per rispondere in modo istintivo, poi pensandoci mi sono detto divertiamoci un po':
"Sono un collezionista!"
Mai parola fu più stupefacente. Guardare le facce degli astanti fu un vero spettacolo. Le donne, dandomi una occhiata scrutatrice, si resero conto subito che non potevo essere un magnate maniaco disposto a tutto pur di assicurarsi l’ultimo Rembrandt. Sorseggiando champagne dal loro flûte, voltarono le spalle fluttuando verso altre prede. Gli uomini espressero il loro quasi disgusto per una affermazione del genere, non ricopriva infatti alcun interesse per loro, abituati a discutere di affari e politica. 
La signora che mi aveva posto la domanda mi guardò con un misto d'incredulità e dovendo pur rispondere, avendo lei posta la domanda, non trovò niente di meglio che chiedere: 
"Capisco, e cosa colleziona?"
Stavo per risponderle “le sorpresine kinder”, ma non mi sembrò in linea con l’ambiente in cui mi trovavo, non perché temessi di sfigurare, ma per evitare ulteriori manifestazioni di snobismo inutile, e risposi:
"Mia cara signora, io raccolgo avatar”.
Questa volta il suo stupore fu autentico e rimase con il bicchiere a mezz’aria, non sapendo cosa dire, né cosa fare. Di tutto si aspettava meno che di una risposta di questo genere.
"Avatar? Mi scusi, ma gli avatar non sono quelle piccole icone che si usano nei computer per identificarsi nei blog?
"Certo, signora - continuai imperterrito - vedo che lei conosce bene il mondo della rete, ma, come certamente saprà, la parola è di origine indiana. In India vige una religione politeista, vale a dire, con più Dei. Bene. Quando uno di questi Dei decide di mostrarsi agli umani, deve scegliere un corpo per assumere un aspetto umano. Quella rappresentazione visiva tridimensionale è chiamata avatar. Un po' come le nostre statue dei santi, solo che, da noi, sono solo statue, da loro gli avatar sono persone vere e proprie."
La signora mi guardava stranita, potevo quasi sentire il lavorio del suo cervello, questo deve essere tutto matto.
"Capisco - fece lei -  ma non vedo come lei possa collezionare questi avatar."
"Ha ragione, non posso collezionare quelli, come giustamente ha detto lei prima, anche le piccole icone sono state chiamate con lo stesso nome, posso confermare che esistono anche altri esempi. Però, modestamente, io colleziono altro."
"Volevo ben dire!" sorrise lei, certa di avermi colto in fallo; di rimando io continuai nella mia spiegazione: 
"Ha presente i bambini? Ebbene, nel loro immaginario collettivo, cara signora, i bambini hanno la tendenza a personalizzare la loro fantasia, identificano tutta una serie di personaggi immaginari, invisibili amici compagni di giochi, sotto forma di bambole, peluche e una miriade di pupazzi di ogni tipo. Complici i cartoni animati, la televisione, il cinema, le industrie che sommergono il mondo di illusioni infantili. Bene! Questi oggetti possono, a buon diritto, essere considerati degli avatar, rappresentano la realizzazione materiale dei sogni infantili.
Io sono un collezionista di questi avatar." 
"Non vorrà dirmi - esclamò la donna sbigottita - che lei colleziona bambole e pupazzi?" 
"Non proprio, mi limito a quelli più piccoli. Ha presente i pupazzetti tridimensionali che escono sotto forma di sorprese?"
"Quelle degli ovetti?"
La signora non capiva ancora se la stavo prendendo in giro o facevo sul serio, mi guardava con una certa ansia, quasi allarmata che lei, la moglie del prefetto locale, stesse perdendo tempo con un tizio fuori di testa che si occupava di pupazzetti dei bambini. 
Fui ben lieto di toglierla dall’impaccio annuendo vigorosamente alla sua domanda.
"Esatto signora! Proprio loro: io colleziono sorpresine di ogni tipo. Se permette ora dovrei andare, ho perso già abbastanza tempo in questo posto, non c’è niente di interessante. L’artista è un amico, ma deve farsi ancora le ossa. Mi piacerebbe discutere con lei di arte moderna, ma i miei “avatar” reclamano la mia presenza."
La lasciai lì, impalata, con il suo flûte di champagne in mano; era rimasta basita! Quando mi capita cerco sempre di far scendere dai loro piedistalli artificiali quel genere di persone che hanno la pretesa di aver diritto a emanare giudizi in lungo e in largo. Da dove derivi quest'arroganza non è dato sapere.  
Tornando al discorso collezionismo, io reputo questo una necessità, un bisogno mentale a volte anche perverso, un meccanismo che scatta in molti soggetti, per dare forma, rendere tangibile e concreta la propria fantasia, non importa qual è l’oggetto prescelto, l’importante che dia, come risultato, l’appagamento del proprio ego, che gratifichi quella parte segreta, insita in ogni essere umano, che spinge a ricercare, a volte in oggetti futili e insignificanti, risposte alle domande più recondite. Domande che non hanno risposte nella vita reale.
La trovata degli Avatar, pensandoci bene, non è poi tanto lontana dalla verità: il collezionista tende a identificare la sua idea di divinità in se stesso e quando è solo con gli oggetti del suo desiderio tende ad esprimere la sua sicurezza, la sua illusione di onnipotenza. Il poter disporre a suo piacimento di oggetti che rappresentano ai suoi occhi la personificazione delle sue visioni, lo fa diventare artefice del suo destino, è lui che ricerca, trova e stabilisce la sorte degli oggetti che rappresentano le sue illusioni, le sue utopie, le sue speranze. Li cura, li preserva, li custodisce e li esibisce con evidente orgoglio. 
Queste persone si rifugiano nell’illusorio mondo della fantasia per non crescere, per non dover affrontare le insidie del vivere quotidiano dove a decidere la vita non sono gli avatar ma solo gli Dei.

Tutti i racconti

0
0
2

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
1
3

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
8
28

Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Riletto tutto senza soste, come già espresso in altri commenti il ritmo [...]

  • Rubrus: DM / LD: Coliandro era apprezzato anche dai poliziotti veri che si riconoscevano [...]

3
5
22

Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Davvero bello. Mi sono divertito a leggerlo.Like a 1000...bro!

  • Dario Mazzolini: bello. molto bello. piaciute le descrizioni dei personaggi, mi sono anche divertito [...]

4
4
26

Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: azz.....Like

  • Rubrus: Temo sempre che le mie scene di azione non siano sufficientemente dinamiche. [...]

5
10
22

Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • CarloAnti: Grazie Rubrus annoto il tuo suggerimento:) Purtroppo Dax al momento non ho [...]

  • Lawrence Dryvalley: il finale, secondo me, è illusoriamente positivo. le premesse portano [...]

4
3
22

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
7
22

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
22

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
31

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
12
49

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

8
11
50

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

Torna su