Casa sua distava 15 minuti di cammino. Dopo un centinaio di metri, Evan fu colpito da un tremendo mal di testa, accompagnato da forti brividi di freddo. La fronte cominciò a sudare copiosamente, mentre le gambe cominciarono a cedergli. Si accasciò su di una panchina dei giardini poco distanti. Lo spazio ampio e le ricche fronde degli alberi creavano un ambiente a sé, isolato da tutto il resto della città. L'oscurità che circondava il ragazzo rendeva l'ambiente tetro e misterioso. Già dalla panchina su cui era seduto, Evan riusciva a distinguere difficilmente la strada principale da dove era venuto. Il freddo si fece più forte ed insistente, facendo tremare Evan in modo ancora più vistoso. " Voglio andare a casa, voglio andare a casa, voglio andare a casa ", si ripetè numerose volte.
- Tu... sei stato tu...- disse una voce roca e grottesca alle sue spalle. Privo di forze, Evan si voltò con il cuore in gola. Dai suoi occhi semichiusi potè riconoscere i contorni di una ragazza vestita di bianco. Della ragazza vestita di bianco. Quella che aveva infestato il suo sogno sulla scogliera e che gli era apparsa nel bagno del locale.
- Io... io cosa? - disse con un filo di voce Evan. Si sentiva molto debole, incapace di reagire in modo adeguato, con il solo desiderio di concludere al più presto quella situazione terribile e straziante.
- E' stata colpa tua se io... se io adesso sono così! - La bocca della ragazza si spalancò oltre l'inverosimile, lanciando un urlo acuto, mostruoso ed assordante.
- Ma chi... chi sei? Che cosa... cosa ti ho fatto io? - Mentre parlava, Evan poteva vedere il suo fiato condensarsi. Sentiva che la febbre stava salendo, il mal di testa si faceva più intenso e che gli occhi si stavano chiudendo sempre più.
- L'incidente Evan, l'incidente! Dovevi solo riportarmi a casa! Non sei stato neanche capace di quello! -
" Ma di quale incidente sta parlando? ". Non riusciva a capire cosa gli volesse dire quella presenza.
- Io... io non ho avuto mai nessun incidente...-
- Bugiardo! L'anno scorso! Aaron si era ubriacato e non poteva riportarmi a casa, così ti sei offerto tu! E a quell'incrocio, quel maledetto incrocio, tu... tu! Non sei stato attento! - Il fantasma della ragazza urlò ancora, emettendo dalla bocca un misto di suoni acuti e stridenti.
- L'incidente? Un anno fa..? Ma quale... -
Evan capì.

Nella sua mente si accese come una piccola lampadina che fece luce sulle ombre del passato. Adesso ricordava perfettamente quella sera. Erano andati ad una festa di laurea di un amico in comune: c'erano lui, Aaron, la sua ragazza Melanie, Evelyne ed il suo ragazzo Brad. Evan era in quel periodo triste e depresso che seguì la rottura con la sua ex ragazza. Si stavano divertendo tutti insieme, gli amici facevano di tutto per tirargli su il morale. Alla festa c'erano due dj, la piscina con montata una rete da volley nel mezzo, le luci ruotanti e colorate. Persino una jacuzzi con l'acqua riscaldata. E numerose bottiglie di alcol ovviamente. Aaron aveva alzato un po' troppo il gomito quella sera, in quanto stava festeggiando l'ultimo esame del suo corso superato proprio quel pomeriggio. La sua ragazza, Melanie, sarebbe dovuta tornare a casa presto perché l'indomani aveva la sveglia alle 5:00 per via del lavoro. L'unico sobrio era Evan. " Dai, ti prego, mi riporti a casa e poi torni subito qui! Loro tanto hanno bisogno ancora di un paio d'ore per riprendersi, io devo andare subito! "
Così i due presero la macchina, diretti verso casa di Melanie. Ad un incrocio, nonostante Evan avesse la precedenza, una macchina a tutta velocità bucò lo stop e colpì in pieno il lato della macchina di Evan dove sedeva Melanie. L'unica cosa che Evan ricordava fu il cappottamento e le lamiere che si contorcevano su di lui e Melanie, prima di vedere fiotti di sangue sgorgare dalla ragazza. Ci fu il coma per una settimana. Al suo risveglio venne a sapere che Melanie era morta. Il senso di colpa durò a lungo, nonostante l'aiuto di una psicologa e soprattutto di Aaron. Un giorno la sua mente, in preda ad un'ennesima crisi di panico, rimosse l'accaduto dai suoi ricordi, forse per meccanismo di autodifesa. Ed Evan non ebbe più alcuna memoria dell'accaduto. Sino a quella sera.

- Melanie... oddio, io...-
- Tu, sì, proprio tu! Io sono morta mentre tu sei qui, ancora vivo! - La ragazza prese Evan per le braccia. Dove lo toccava, il ragazzo sentiva un bruciore intenso, seguito da un freddo profondo.
- Melanie, mi dispiace tanto, non ho potuto fare niente... -
- Sì che potevi! Potevi stare più attento! Potevi andare più piano! Invece no, egoista! Adesso tu sei vivo mentre io sono morta! - proseguì la ragazza, scuotendo Evan con vigore.
Il giovane, febbricitante ed quasi incosciente, era in completa balia dello spirito. Sentiva la propria coscienza affievolirsi piano piano. Aveva quasi deciso di gettare la spugna, quando sentì un'altra voce, una voce conosciuta, la voce di un ragazzo: - Evan, Evan! Credo di capire cosa ti sta succedendo... è colpa di Melanie vero? E' capitato anche a me dopo che c'è stato l'incidente. So che è difficile, ma cerca di concentrarti. Non è stata colpa tua. Non potevi evitare lo scontro. Era troppo tardi per sterzare o per frenare, la macchina ha preso in pieno la tua fiancata, andava troppo veloce. Se continui a darti colpe che non hai, Melanie ti prosciugherà come ha fatto con me -
C'era Aaron a pochi metri di distanza. Gli occhi di Evan, quasi completamente chiusi, ne riuscivano a cogliere i lineamenti.
- Aaron... come posso... io, se stavo più attento... - disse Evan con un filo di voce, mentre Melanie gli urlava contro, scuotendolo ancora più forte.
- Evan, cerca di fare dei respiri profondi, cerca di osservare i tuoi pensieri. Lei si nutre del tuo senso di colpa, se riesci ad arginarlo nella tua mente e ad osservarlo per quello che è, anche lei si calmerà e potrà trapassare in pace, come tutti. Respira, provaci, è solo un pensiero, un'illusione della tua mente, non è reale, tu non hai colpe - 
Quasi come sospeso nel tempo, Evan si lasciò guidare dalla voce dell'amico. La situazione era molto complicata. Il suo respiro affannoso non riusciva a regolarizzarsi. " Non ce la faccio, non ce la faccio..."
- Sì che ce la fai. Respira... 1... 2... 3... 4... trattieni... 5... 6... 7... espira... 8... so che puoi farcela, fallo per me, fallo per Melanie, fallo per te stesso! -

Tutti i racconti

3
4
13

Ispirato a un quadro di Hopper

Esercizio di scrittura per "Ad un palmo dal mio libro" (Facebook)

23 January 2025

Marcella aveva preparato tutto con molta attenzione: la sua ‘mise’ più provocante, il letto disfatto pronto ad accogliere l'amplesso, le tende scostate in modo che entrasse la luce dei due lampioni che illuminavano la strada proprio vicino alla sua finestra, la porta dello studio aperta in modo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
3
10

Fernando Pessoa

23 January 2025

Passeggiava per le strade di Lisbona come fanno i turisti, senza fretta, benché fosse nato e cresciuto proprio lì. Senza fretta si fermava ad osservare i monumenti che pure conosceva a memoria, così come le persone che incontrava e i cui volti aveva ben impressi nella mente. Un Borsalino nero e [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
8

PASSIONE

23 January 2025

PASSIONE "Cazzo vuoi?" Mi urla sghignazzando e strizza l'occhio a tre drogati che fumano con lui. Non che sia un intenditore, ma pochi giorni fa ho visto alla TV bambini che si facevano di crack, lo tiravano dalle bottiglie di plastica, come questi qui, che però bambini non sono più. "Minchia come [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
7

LH444 FRA - ATL

23 January 2025

La carrozza del treno era praticamente vuota. Due amici che giocavano col cellulare mezzi stravaccati in testa, un anziano che leggeva un libro in fondo e lei in quinta fila, vicino al finestrino, con la borsa sulle ginocchia nonostante ci fossero miliardi di posti liberi. Il paesaggio familiare, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
9
24

a P.

22 January 2025

a P. Ti ho rivisto sul finire di un sogno tra gli alberi di settembre, nel profumo dei castagni e il calpesticcio sopra la terra dura. Baci strappati dai nostri vent'anni spensierati, colorati di tutto ebbri vagabondi della nostra vita furiosi predatori insospettabili delle nostre voglie dove [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dario Mazzolini: grazie scrittore per avermi letto. I ricordi ci aiutano ma fanno anche male. [...]

  • Lo Scrittore: è sempre un piacere leggere parole che suscitano emozioni, grazie a te.

17
20
106

La Grande Statua

22 January 2025

La Grande Statua con gli occhi vitrei rivolti verso il cielo non si lascia impressionare dai violacei e violenti fulmini. Massiccia e ben levigata la figura, impassibile l'espressione, impossibile rompere quel cuore di pietra. Consapevole di non poter scendere dal piedistallo, con celata rassegnazione [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
1
13

Promessa Nascosta

22 January 2025

Amor mio, sogno sul mio sorriso, astro errante in turbinio di nubi, immerso in pozze d'aurora colme di riflessi d'amore nel mio profondo cielo nel cuore. Mi accendi la vita alle emozioni, ma crudi sono i passi del valzer tra bramosia e tormento, siamo due arcipelaghi gemelli distanti [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
2
23

La foto di Natale

22 January 2025

Nella prima foto di Natale sotto l’imponente albero decorato c’era solo una piccola bambina dai lunghi capelli colore del miele di castagno. Era minuta ma si reggeva su piedini torniti ben radicati al suolo. Ad un primo sguardo poteva sembrare a disagio, come se si aspettasse da un momento all’altro [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Rocco Malaparte: poche righe ma efficaci.

  • Dario Mazzolini: racconto che mi è piaciuto. Ho studiato per fare l'insegnante, ki [...]

2
7
27

LATRATI

21 January 2025

LATRATI C’era tutte le notti, d’inverno quel cane ululava e guaiva alla luna, sia che fosse piena o un buco profondo nel nero universo. Quel pastore degli Urali comunicava coi morti. Ne sentivo i sussurri quando il latrato si faceva continuo e profondo, quando quella singola vocale, la U, veniva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
24

Esseri umani moderni

Poesia concettuale

21 January 2025

Titolo: Esseri umani moderni Sottotitolo: Poesia concettuale -.-.-.-.—.-.-.—.-.-.-.-.-.-.-.—-.-.-.-.-.-.—.-.-.-.-.-.-.-.—-.-.-.-—-.-.-.—-.-.-.-.- Oh uomo, dalle esperienze di vita vissuta, rifuggi dalla tentazione di usare come mezzo per seminare malcontento uno scrittore. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
2
29

IL CUORE DI CARLO E LA FAMIGLIA CRETINI

21 January 2025

Carlo pensava: “Su questi maledetti treni ad alta velocità non c'è aria – i cessi sono dei bugigattoli oppressivi e asfittici... quando ci entri dentro ogni funzione fisiologica viene inibita. L’acqua non esce, il sapone è finito, il water è stracolmo di merda e tu, come un birillo, vieni sbattuto [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lo Scrittore: " sogni mostruosamente proibiti" chi di noi non si identifica in [...]

  • Rubrus: Solitamente quelli così malconci sono i vecchi regionali - coi nuovi [...]

6
7
22

Appunti

21 January 2025

Appunti Appunti in un pomeriggio afoso, dove il sole ogni tanto si adombra per via dei rami mossi dal vento. Piccoli gesti quotidiani, per permettere che il tempo non sia cosi gravoso. Sguardi rivolti in giro per cercare un piccolo particolare che possa rasserenarti. Alcune parole scritte che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su