La stanza è vuota. Il caffè pure. La sigaretta fuma.

Ogni forma è ammorbidita e fluisce verso il terrazzo che guarda giù, lungo la strada.

L'aria è di quelle che sembra un mattino come gli altri.

Tiepido, d'inizio estate. 

Guardo il giallo che penetra la finestra e si schianta sul marmo del tavolo. Mi volto lento, mi lascio avvolgere dal silenzio tipico di quei giorni.

Mi rivesto. Sono nudo e mi rivesto. Poi, ancora: nudo fra i nudi.

Ho tagliato con cura lo sguardo e i vestiti, come vivi, quasi balzano nel fresco del loro pulito, dalla sedia ai miei occhi. 

Prendessero vita li indosserei!

Continuo a ridere nella primordiale voglia di cantar leggero al mondo.

E rimango nudo.

Come un Adamo qualunque.

Un pittore russo, forse uno scrittore, quasi certamente del primo ottocento, mi scruta l'ultimo angolo di pensiero rimasto libero dal desiderio. 

Mi piacerebbe saper fare ciò che sa. Dar vita alla fantasia, come lui.

Si chiama M. Ilianovìč e non sembra un russo.

Stacco. Passo. Altro passo. Motore e fucina di cose nuove.

Mi allungo nella spoglia virilità e osservo chi non passerà mai, chi costante e incalzante, suona allo stesso ritmo, ogni giorno, ogni io, instancabile: il mare.

Sembra altissimo che quasi potrei morirci dentro.

A volte mi bussa alle lenzuola.

A guardarlo sembra quasi quel pittore  russo misto ad altro, M. Ilianovìč.

I suoi gesti sono ora miei, le sue lente parole mi dettano parole, i morbidi passi quando improvviso giunge, sono raggi, radiosi e fumanti.

Nudo. 

Accanito.

Teso.

Alta è la vista. 

Scarsa ne rimane.

Dalla penna vien fuori un ritratto e moderno, credo possa piacere.

Ecco. Anche l'altra segnata anima compare e seguace d'un arte, si manifesta più consona al momento.

La vedo.

Prende il pennello in mano, ha un impeto mostruoso, urla e il vento, come un colpo sordo, la imprime al muro della stanza, che ora pare più alta, senza tetto, aspirante al cielo!

È arrivata la corrente dal mare e gli elementi che ne compongono la forza son qui, davanti a me. 

Chiedono che mi avvicini a loro.

M. Ilianovìč, l'Arte, l'Anima, il Mare.

Siamo nudi e senza paura, siamo nudi.

Siamo noi.

Un giorno accetterò la loro offerta o forse, senza vita, l'avrò solo vissuta. 

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