Un bel giorno Alice andò in letargo.

Così di punto in bianco, senza tragedie né rivendicazioni, senza alcun annuncio o programma. Semplicemente Alice decise che non sarebbe più andata a lavorare, né a far la spesa e nemmeno a messa.

La mattina di quel fatidico lunedì Alice si alzò alla solita ora, ma invece di prepararsi freneticamente, correre alla fermata del bus per arrivare puntuale in ufficio, dopo aver bevuto tranquillamente il caffè, con naturalezza e serenità se ne tornò a letto.

Dormì profondamente fino all’ora di pranzo, nonostante il cellulare e il telefono di casa suonassero furiosamente.

Quando si svegliò, decise di lavarsi, indossare i suoi abiti da casa e preparare il pranzo per sé, le micine con cui condivideva la vita e la colonia di randagi che stazionava in cortile.

Cucinò con amore, poi riordinò, si lavò per bene i denti e iniziò a leggere quel libro che la sua amica le aveva prestato più di un mese prima.

Verso sera mise su un bucato, pulì le lettiere e si sistemò a leggere sul terrazzo, acciambellata tra le mille piante che negli anni si erano riprodotte casualmente, a partire da quelle che Tommaso, il quasi-fidanzato di Alice, le regalava puntualmente ogni anno per Natale, San Valentino e il suo compleanno.

Ovviamente le cose non furono così facili.

Di giorno il telefonino suonava, vibrava e pronunciava i nomi di superiori e colleghi che, sempre più concitatamente, la cercavano. Anzi, a furia di ricevere telefonate, messaggi e chat, il terzo giorno l’apparecchio capì che non sarebbe riuscito a strapparla al suo silenzio; quindi emise un suono acutissimo, quale ultimo, disperato tentativo di farsi notare e poi esplose. Alice pulì coscienziosamente il tappeto e la stanza tutta, recuperando fino all’ultimo pezzettino, che buttò con diligenza e senza alcuna emozione nella pattumiera.

Nel frattempo anche il campanello di casa e il citofono erano stati istericamente presi di mira da quel mondo che ancora ignorava che Alice era andata – non si sa se per sempre o meno – in letargo.

Ciò nonostante, Alice iniziò serenamente la sua nuova vita letargica, fatta di ritmi dilatati, silenzi ininterrotti e pochi, essenziali, impegni quotidiani: accudire il gattile, tenere ordinata e pulita la casa, leggere tutti quei preziosi libri accumulati durante la precedente e assurda vita e, naturalmente, cucinare.

Col passare dei giorni e poi delle settimane, Alice scoprì che cucinare non solo non le pesava più, ma anzi la riempiva di gioiosa serenità.

Silenziosamente iniziò a preparare torte salate, purè alla curcuma, frittatine di ceci, pomodori ripieni di mandorle e zucchine, zuppe di cavolo nero. E ancora, biscotti allo zenzero, granite alla mandorla, frullati di banana e cocco, pancake al cardamomo e muffin dai mille profumi e colori.

La sua fantasia non aveva confini e le sue ricette riempivano la casa di tutti gli aromi del mondo.

Cucinava un po’ per tutti.

Per i quadrupedi, che mai avrebbero ipotizzato l’esistenza di un cibo diverso dalle scatolette e croccantini; per le vicine di casa che le facevano da filtro col mondo esterno, ritirando le sue raccomandate e facendole mille commissioni; per gli amici che venivano a trovarla, sempre meno preoccupati per quella strana reclusione; per il Parroco, a cui non poteva dare altro obolo se non i suoi deliziosi piatti.

Persino l’Ispettore sanitario, quando venne ad accertarsi di quale malattia fosse affetta la lavoratrice Ballarini Alice, fu rapito da tutti quei deliziosi profumi e finì col fermarsi a cena, dimenticando di chiederle di cosa soffrisse, tanto Alice non gli avrebbe risposto.

Col passare del tempo, il ritmo sincopato della sua precedente vita si spense, fino a farle dubitare che esistesse un fuori, un mondo diverso da quello del suo nido letargico, dove Alice trascorreva le giornate affinando l’arte culinaria.

La silente perfezione del suo mondo non era incrinata nemmeno dalle domande del prossimo, a cui Alice non badava.

-          Ma si sente bene?

-          Come mai risulta assente dal lavoro da 12 giorni?

-          Tesoro, sono la mamma. Stai bene? Ti è passato il mal di gola?

-          Signorina, la informiamo che è in scadenza la polizza della sua vettura.

-          Buongiorno, qui è la FASTEL. Le offriamo innumerevoli vantaggi mai richiesti a prezzi davvero modici.

Dopo qualche tempo, senza troppa fatica, le cose si sistemarono con incredibile naturalezza.

Gli anziani genitori, preoccupati che qualche bolletta andasse insoluta e la loro unica figlia venisse iscritta nel registro dei morosi, decisero di versarle mensilmente una somma bastevole alla bisogna.

La sua vicina più affezionata, pimpante ultra novantenne, tutte le mattine le faceva trovare sullo zerbino di casa fiori di zucca, insalatina, fichi, mele e quanto il suo munifico orto poteva offrire secondo stagione e condizioni meteo.

Anche l’anziano possidente inglese che abitava in fondo alla via – ormai ridotto a fare il maniaco nei parchi pubblici – andava a trovarla periodicamente, regalandole vino e olio delle sue proprietà; mentre il suo dirimpettaio, il signor Angelo, da anni segretamente innamorato di Alice, le spostava una volta al mese la macchina, per evitare che le ruote si ovalizzassero e avere una scusa per trascorrere qualche ora in silenzio con lei.

Una mattina di primavera di due anni dopo, il campanello di casa suonò con una nuova e melodiosa nota e, fatto ancora più strabiliante, davanti alla porta comparve il suo quasi-fidanzato Tommaso.

Il fatto è che a Tommaso, che aveva sempre anteposto la carriera a lei, era finalmente giunta la notizia che Alice si era ritirata dal mondo e viveva da moderna eremita nel suo appartamento, cucinando quintali di deliziose pietanze per tutti quelli che l’andavano a trovare.

Non capacitandosi della cosa, abbandonato ogni indugio e senza aver elaborato un piano, Tommaso era partito alla volta dell’amata per chiarire la situazione.

Quando Alice gli aprì la porta, con le guance arrossate dal caldo e profumata di cannella, come la crostata che stava infornando, Tommaso strabiliò come se la vedesse per la prima volta e, dimenticando di esserne il quasi-fidanzato, se ne innamorò perdutamente.

Due settimane dopo, giusto il tempo necessario affinché Alice cucinasse un faraonico banchetto nuziale, Tommaso la prese in sposa, felice di quella moglie serena e silenziosa, che comunicava col mondo attraverso il cibo.

La coppia si trasferì in campagna, sistemandosi in una cascina dove visse insieme a circa trenta gatti e tre figli, condividendo pace e buon cibo con amici e conoscenti.

Tutti i racconti

0
0
1

L'ombrellone

11 July 2025

Ai primi di giugno i Bagni Margherita erano quasi deserti. Presi posto accanto al solo ombrellone aperto, sul cui tavolino la brezza faceva svolazzare la copertina di un libro, vicino a un paio di occhiali e una pipa. Rimasi lì tutto il giorno, stupito dal continuo mutare del cielo. Del mio vicino [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
2

Le Sorelle : il rimorso di Caterina 3/3

11 July 2025

Fu allora che entrarono. Dapprima Luigia, Maria e Giuseppina, poi Rosa, Teresa ed Elena. Caterina fu l’ultima. Tutte armate, con il viso teso e lo sguardo freddo. Impugnavano coltelli e pistole. Nessuna esitazione. Nessuna parola. Uno dopo l’altro, finirono i superstiti delle esplosioni con la [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
4
18

Quello strano mago di papà

10 July 2025

Il giorno in cui nacqui fu un giorno strano: un addio e un inizio si sfiorarono senza guardarsi negli occhi. Solo ventiquattro ore prima moriva mia nonna. Così, mentre mio padre la piangeva al funerale, io venivo al mondo. Quando finalmente arrivò in ospedale, dopo quella giornata irreale, trovò [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
2
17

Le Sorelle : Il rimorso di Caterina 2/3

10 July 2025

Lui non disse una parola. Si alzò lentamente dal letto e, senza guardarla, si avvicinò alla finestra. Rimase lì, in piedi, con le mani lungo i fianchi e lo sguardo perso oltre i vetri, dove il cielo grigio sembrava essersi fatto ancora più cupo. Poi cominciò a parlare, con voce bassa ma ferma. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dario Mazzolini: anche la seconda puntata, carissimo non delude. Giulio non ha tradito l'amore [...]

  • Walter Fest: Scusate info di gruppo: Se avete tempo date un'occhiata al nostro blog.

6
8
22

Dalla storica e monumentale Basilica di San Lorenzo Maggiore in Napoli

Vi racconto la devozione napoletana per Sant'Antonio ed il suo miracolo del 1623

09 July 2025

La figura di Sant'Antonio da Padova è venerata in modo straordinario dai napoletani. La sua influenza si avverte non solo nelle chiese e nei luoghi di culto, ma anche nei cuori delle persone che nel santo trovano una guida spirituale e un protettore in grado di intercedere per le loro necessità [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    Grazie per la tua instancabile opera divulgatrice. Napoli ha un [...]

  • Gennarino: Paolo Ferazzoli PRFF: Grazie di cuore. Napoli ha un patrimonio cuturale immenso. [...]

2
3
27

Le Sorelle : il rimorso di Caterina 1/3

09 July 2025

Capitolo 4 – L'inganno Il sole stava calando, e il bosco si riempiva di ombre lunghe e sospiri di vento. Teresa e Giuseppina camminavano in silenzio, attente a ogni rumore, le armi pronte ma nascoste sotto i mantelli. La perlustrazione di quella zona era diventata una consuetudine, ma mai una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: azz, tosta Caterina. Chissà se Giulio è in grado di difendersi.Like

  • Oggetti Smarriti: Cari Dario e Dax, vediamo domani cosa succederà. Grazie per avermi letto [...]

5
3
29

L'album di fotografie

I ricordi di Anna

08 July 2025

Era sempre una gioia per Anna trascorrere del tempo con i suoi nipoti, Mario e Giulia. I gemelli portavano nomi italiani, anche se erano nati e cresciuti in Canada. La figlia di Anna, Silvia, aveva voluto, d’accordo col marito Mark, continuare la tradizione dei nomi italiani per ricordare le origini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Un attimo di serenità in un mondo caotico..like

  • Lo Scrittore: Gli album di foto sono la testimonianza reale di vite vissute in altri tempi, [...]

4
10
38

Settant’anni in pochi metri

08 July 2025

Due piedini di cinque anni si srotolavano a rotta di collo giù per l’acciottolato inumidito dalla condensa della sera. Fermatisi, saltellavano impazienti sul posto: uno, due, tre volte quasi a voler dare il ritmo agli altri due che li seguivano. Questi ultimi, esausti, un po’ deformi, procedevano [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lo Scrittore: noi che abbiamo piedi stanchi e consunti quante volte abbiamo dovuto rincorrere [...]

  • Libera: Hai ragione. è stato un mix di ricordi personali di bambina e di ricordi [...]

7
8
31

Quando girasti quell’angolo

07 July 2025

Quando girasti quell’angolo Quando girasti quell’angolo di strada, il mio cuore ebbe un tonfo Come cadere dentro il più profondo degli abissi Un dedalo di tunnel, dove ad ogni angolo, viravi veloce per non farti più trovare Un’ombra e la mia mano che non riusciva più a toccarti I miei occhi vedevano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

19
18
99

Stop and restart

Ii0000___^^^@

07 July 2025

Di notte, giunto a quel vicolo, appendice di una strada elegante, tra il riverbero smorzato di neon affievoliti e una coppia di gatti impegnati in un rituale di corteggiamento, mi siedo in terra appoggiando la schiena al travertino di una banca, esausto per aver camminato per ore. Senza nessun [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
9
38

A volte ritornano?

Una storia vera.

06 July 2025

"Telefono da parte dell'Azienda Ospedaliera XXX. Sto cercando la Sig.ra YYY per avere conferma degli appuntamenti presso di noi fissati per visite mediche da eseguirsi nei giorni 17 e 24 giugno p.v.". "Temo di doverli annullare perchè la Sig.ra YYY era mia madre ed è deceduta il 24 gennaio u.s.". [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Lo Scrittore: la battuta finale rende alla perfezione l'idea del perché le cose [...]

  • Rubrus: To all. La storia è vera. Ho fatto fatica a non rispondere "secondo [...]

6
10
40

Dietro troppe quinte

06 July 2025

“Come ha detto che si chiama? Carver? Per caso è americano?" “Eh? Sì… cioè, poca roba in realtà, sono solo…” “Capito, capito. Ok venga, da questa parte… non faccia caso agli altri, stanno provando i pezzi per lo spettacolo.” Lionel si fece largo tra le quinte, storcendo appena il naso per l'odore [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su