Ma che Paese è questo dove gli unici che hanno qualche speranza vengono chiamati disperati?

 

S. Benni

 

 

 

     Oh, guarda, una stella cadente! Hai diritto ad un desiderio…

 

     Va bene, però è difficile… Vediamo: desidero che la stella non cada su casa mia stanotte, che non sia la mia casa ad essere distrutta, che non siano le grida dei miei a svegliare la città in fiamme, stavolta. Desidero non sentire più la sirena dell’attacco aereo, mai più. È una musica che non mi piace.

     Voglio vedere ancora le strade domani, e i campi e i fiori e le scuole, che sono belle pure nella loro povertà, perché la vita è anche questo, è ciò che ci circonda, e come possiamo vivere quando attorno a noi c’è solo deserto e nebbia? Voglio vedere ancora le donne, dio, le donne, e i bambini, i nostri bambini che tanta saggezza e tanto dolore hanno nascosti in fondo al fondo degli occhi, e i vecchi che ci guardano in silenzio e che tacciono stupefatti perché gli sembra che il passato non debba finire mai, e questo futuro di cui parlano tutti tarda ad arrivare. E voglio sentire ancora i profumi della mia terra, le essenze di oud, tabacco, hash, rosa di Kandahar, ma pure la merda va bene, qualunque cosa che non sia questa puzza di zolfo e di sangue che mi vernicia i polmoni e voglio sentire la musica, qualunque musica, che non siano le urla dei mutilati che chiedono acqua, per pietà, un goccio d’acqua.

     Vorrei svegliarmi un mattino senza dover leggere sul giornale che un altro fronte si è aperto come una ferita infetta, che i morti sono tanti, milioni di milioni, vorrei avere la certezza che il domani ci riservi ancora qualcosa, che il futuro non è soltanto un altro avamposto caduto, un’altra mina esplosa, un altro ospedale bombardato più o meno per caso.

     Forse chiedo troppo. Allora ecco ciò che desidero, abbracciare un’ultima volta i miei cari, perdermi nei loro abbracci e nei loro sorrisi imperfetti, pieni di finestre. Chiederò questo alla stella, perché potrei morire domani o stanotte stessa. Chiederò questo alla stella, che stanotte sbagli mira, che colpisca qualcun altro, perché potrei morire stanotte senza aver mai mangiato un hamburger, senza essere mai stato a una partita di calcio, senza avere mai visto il mare.

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Diavola a San Valentino

Ispirato alla coppia di regnanti di Omicron Persei 8 in Futurama - Seguito delle prec. parodie sull’inferno

26 April 2024

Attenzione: Questo racconto di tali mondi è fiabesco e i suoi personaggi antropomorfizzati. Nella fattispecie viene immaginato un mondo ultraterreno dove i suoi abitati possono procreare a prescindere dal proprio genere di appartenenza. Buona lettura. Incipit: C’è una coppia di diavolesse dell’inferno [...]

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Gli occhiali (2 di 2)

26 April 2024

«Con queste fai prima» disse buttandomi le chiavi. «Ti ho visto» aggiunse a mo’ di spiegazione mentre le impugnavo. Non dubitai neppure per un secondo che dicesse la verità, poi aprii il cassetto. Gli occhiali a raggi X erano là dentro e non erano neppure identici a quelli che indossava. Si capiva [...]

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Vi racconto Ludwig van Beethoven quarta parte e ultima parte

Il Titano della Musica quarta parte

26 April 2024

Nell’antitesi dualistica di B. gioia e dolori, gli elementi dell’antitesi stessa, sono talmente equilibrati da costituire un'altra notevole caratteristica del suo genio. La grazia, la forza. Il sorriso; la danza; il pianto; non appaiono mai isolati, ma si richiamano a vicenda, si intrecciano e [...]

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Gli occhiali (1 di 2)

25 April 2024

Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven terza parte

Il Titano della Musica

25 April 2024

Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]

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II° edizione Sarò padre

lettera al figlio che verrà

25 April 2024

Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]

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La madre di Sara

24 April 2024

Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]

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haiku

24 April 2024

quel picco bianco di mite maggio spicca - resta la neve Laura Lapietra ©

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven prima parte

Il Titano della musica

23 April 2024

Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]

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  • Patapump: può essere utile Gennarino che segni cosi
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    1di2
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Tu quoque

23 April 2024

“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]

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Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • NomadLantern: Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]

  • Rubrus: Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.

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