In ricordo dei mitici anni settanta, con figli dei fiori e contestatori politici, femministe che durante i cortei si toglievano il reggiseno al grido di "Io sono miaaaaa".

Vivevo marginalmente tutti i cambiamenti politico/culturali dell'epoca. Con tre bambini piccoli non avevo molto tempo, durante il giorno. La sera il discorso cambiava. Mio marito, carrozziere, aveva l'officina in un locale dalla parte opposta della strada in cui abitavamo. Un incrocio di due strade, poco trafficate e nonostante ciò piene di umanità variegata. Di fronte alla carrozzeria c'era il bar. Non un bar, quello era proprio IL BAR, dove si mangiava bene e soprattutto si giocava a carte, flipper e calciobalilla. Va da se che nel quartiere ci si conosceva tutti e le amicizie erano consolidate e durature. Per caso, una sera che il bar era chiuso per riposo settimanale, uno pensò di dirottare i più irriducibili a casa nostra. Mio marito è sempre stato molto ospitale e generoso e offrì il vino migliore della nostra cantina. Lui era quasi astemio, però gli piaceva fare bella figura e teneva sempre in serbo i migliori Barolo, Barbaresco e per le signore un moscato d'Asti da far resuscitare i morti. Se ne andarono verso le due soddisfatti. La cosa non finì in modo così banale, perché il lunedì successivo, giorno di chiusura del bar, tornarono puntuali. Erano in quattro. Avevo appena messo a letto i bambini, dovevo ancora sparecchiare e se aspettavo mio marito la tavola sarebbe ancora lì come l'avevo lasciata. Infatti lui stava spaparanzato sulla sedia e fumare una sigaretta mentre scorreva il telegiornale sul primo canale della Rai. Il secondo non era ancora a pieno ritmo. Dicevo, suonò il campanello e mandai una maledizione mentre aprivo la porta ai quattro cialtroni: <<Venite, venite ma state zitti per favore, i bambini si sono appena addormentati>>. Li dirottai in tinello dove il bradipo non dava segno di volersi muovere. Senza alzarsi dalla sedia li salutò a modo suo: <<Che cazzo volete. Anche a casa venite a rompere?>> Senza fare una piega si accomodarono intorno al tavolo. <<Bel modo di accogliere gli amici. Il bar è chiuso e abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere un po di compagnia>>.

<<Adesso ormai siete qui, restateci. Che dice l'Unità? Parlano del caso Moro?>>

Franco detto Marx, perché aveva letto tutto Il Capitale e teneva sempre l'Unità sotto al braccio come avrebbe fatto Occhetto qualche anno più tardi, rispose: <<Sì, ne parlano diffusamente, secondo il giornale pare che sia già morto. Le Brigate Rosse non perdonano>>.

<<Perché proprio Moro?>>, di tutti mi pareva il più onesto, grande uomo politico e persona perbene, a differenza di altri. Mi piaceva Moro e non lo nascondevo anche se andavo contro l'ideologia di Franco Marx. Di come la pensava lui non poteva fregarmi di meno. Cominciarono tutti insieme a darmi una lezio magistralis di politica che finsi di ascoltare mentre sparecchiavo e rimettevo in tavola bicchieri puliti. Li lasciai parlare e non ci misero molto a cambiare discorso che mio marito, al quale la politica produceva effetti soporiferi, dirottò il discorso sul calcio. Servii il caffè per tutti e la grappa che non doveva mai mancare. Il mangiadischi con l'ultimo dei Nomadi e sullo stereo il trentatré di Guccini e Bertoli.

Franco marinaro (era un vero marinaio imbarcato sui mercantili e ogni tanto tornava a casa da sua mamma in licenza) ci parlava dei paesi dove aveva fatto scalo durante l'ultimo viaggio. Insegnava ai compari le peggiori bestemmie imparate nei porti asiatici, e portava con se una immancabile bottiglia bottiglia di rum giamaicano.

L'altro era Davide, un giocatore. Possedeva una piccola copisteria dove stampava di tutto e gli rendeva bene, purtroppo aveva la febbre del gioco. Una sera, durante una partita a scala quaranta col raddoppio aveva perso la casa, la copisteria, e si stava giocando la moglie quando gli amici lo avevano fermato. Per burlarsi di lui gli avevano fatto firmare delle cambiali false e ogni volta che tornava al tavolo da gioco e perdeva più delle diecimila lire in posta, minacciavano di mostrarle alla moglie se avesse continuato a giocare.

Tutti i racconti

1
1
7

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
0
6

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
8
33

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
8
18

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: ah si certo capito... quindi in un seguito continuare su questa strada di fantamedicina [...]

  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

4
6
34

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
4
20

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

6
9
36

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
30

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

8
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

10
26
38

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo agli estimatori del racconto e come te sono appassionato di crime [...]

  • Maria Merlo: Grazie, L.D. AVA è davvero forte. Strana coincidenza: io avevo chiamato [...]

4
4
29

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti... Piacevola fiaba dark dal sapore classico. Like. Ciao

3
11
66

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

Torna su