“C’era una donna sul ciglio della strada. Con una ferita in testa. Mi ha spiegato dell’incidente. Mi ha dato questo indirizzo. Ha detto mia figlia. Ne sono certo, l’ha ripetuto più volte”. Tremavano entrambi, di qua e di là della porta. Poi Paco ricordò:

         “La donna ha detto qualcosa a proposito di un animale rosa…. un elefante mi pare”, si sentiva un perfetto idiota a dire quelle cose, ma non aveva scelta. La giovane spalancò gli occhi e si portò le mani alla bocca:

         “Non è possibile...”

         “Senta, lo so che sembra assurdo ma non è tutto” la giovane ora piangeva senza nemmeno provare a nascondersi.

         “Mi pare che la donna si sia raccomandata di svitare la zampa, non so più quale, mi scusi sa, ma non sono stato molto attento pensavo vaneggiasse per lo shock. Poi mi ha sorriso e prima di scomparire giù per la scarpata si è voltata e mi ha gridato le dica di ricordarsi quanto le vogliamo bene…. forse dobbiamo chiamare comunque i soccorsi…”

         “Resti lì” e scomparve nella stanza accanto. Paco la sentì mentre si soffiava il naso e mentre trafficava con qualcosa.

         “Mio Dio…. mio Dio…mio Dio….” Riapparve poco dopo, stralunata, con un impermeabile infilato male e una grossa torcia elettrica tra le mani:

         “Mi porti lì…” mormorò chiudendosi la porta alle spalle. Paco aveva una paura solida ma non disse nulla. Una forza occulta dentro lui lo spingeva a desiderare di andare fino in fondo a questa cosa. Arrivarono alla curva molto presto e scesero insieme lungo la scarpata. Non c’era nulla. Nemmeno un ciuffo d’erba spostato.

         “Qualcuno mi dica che non sto impazzendo” un blimp segnalò che il telefonino aveva ripreso a funzionare e Paco ebbe l’impulso di chiamare subito qualcuno. Ma non sapeva chi e cosa dire. La donna gli prese le mani:

         “Era la zampa destra, sul davanti dell’elefante…deve essere tutto vero quello che hai visto…nessun altro sapeva dell’elefante…. ma non so come sia possibile.... torniamo a casa. Ti prego, descrivimi la donna”

         Paco rifece il percorso aggrappato al volante, in uno stato lontano dalla lucidità. Intanto si cimentò a descrivere quella figura che era uscita dalla notte.

A casa Lorenza versò da bere qualcosa di forte per tutti e due.

“Era veramente mia madre”

Si guardarono a lungo in silenzio. Due estranei con un’improvvisa e rara intimità. Non c’erano spiegazioni plausibili, almeno non nel mondo consueto, naturale.

“Ho sempre trovato quell’elefante orribile oltre ogni limite. Nemmeno un ladro l’avrebbe rubato. Doveva essere questo lo scopo di mia madre. Era così affezionata a quell’animale. Lo copriva di moine neanche fosse stato vivo. Pensavo che ognuno di noi ha diritto alle sue stranezze. Così quando è successo l’incidente non ho avuto il coraggio di buttarlo. Mi ricordava troppo lei, conservava il tocco tiepido delle sue mani. Ho passato più di una sera tenendolo in braccio per non disintegrarmi nella solitudine”

Paco cercò un sorriso nell’archivio delle sue emozioni migliori. Avrebbe voluto mostrare la tenerezza che sentiva dentro, ma dubitava di esserne all’altezza.

“Ma non sapevi che conteneva qualcosa...” Paco non sapeva quando erano passati al tu, ma non riusciva a rivolgersi a lei in un altro modo.

“No infatti…e chissà se mai mi sarei accorta” il suo sguardo si perse e si cerchiò di umidità.

Paco appoggiò con delicatezza il bicchiere e si alzò. Si sentiva come un fenicottero su una zampa sola. Che pensiero cretino. Un altro animale rosa in quella notte surreale. Lorenza appoggiò l’elefante sui cuscini del divano, poi si girò indicando l’ingresso.

“Non è giusto trattenerti oltre. Credo che tutti e due abbiamo bisogno di tempo per assorbire il colpo, mettiamola così. Ti sono immensamente grata per il tuo coinvolgimento” si era lasciata scivolare le mani incrociate lungo gli avambracci e Paco sentì quel tocco lieve come se lo avesse ricevuto sulle sue stesse braccia. La guardò cercando inutilmente parole all’altezza della situazione. I pensieri gli sgusciavano via dalla mente, mentre le emozioni si coagulavano intorno a un desiderio che non riusciva a esprimere. Lorenza annientò gli ostacoli:

“Ti aspetto presto. Non mi lasciare troppo da sola” Paco sorrise e finalmente l’abbracciò.

Tutti i racconti

0
0
3

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
3

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
1
16

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
13

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
17

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
23

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
8
23

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello, delicato e mi sono commosso. Non dovevaxmorite Lyra....😢.Like

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

3
7
36

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
44

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
63

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
31

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su