“Ecco ci risiamo” pensò Kate appena sua madre fece capolino nella sua stanza fissandola, “Che c'è'?” chiese la ragazza, e sua madre “Niente” e se ne andò così come era venuta. Ormai era sempre così tra loro: poche parole, pochi sguardi, poche chiacchiere, poco tutto; si, un tempo non erano così ma da quando lei aveva cominciato l'università tutto cambiò. Con il passare degli anni si sentiva sempre meno convinta di ciò che aveva scelto e si sentiva una nullità. Pur di non deludere i genitori, soprattutto la madre che teneva fino all'esagerazione allo studio, Kate cercò di andare avanti in ogni caso non portando periodicamente grandi risultati. A volte aveva cercato di far capire a sua madre quello che provava ma lei non ne voleva sapere niente, lei non voleva che la figlia facesse la sua stessa fine e quindi doveva portare a termine gli studi costi quel che costi. Kate da quel momento andò avanti per inerzia, cambiò atteggiamento, non era più la ragazza solare di un tempo, era quasi sempre nervosa, scorbutica, taciturna, con una voglia matta di stare più lontano possibile dal luogo che qualunque ragazzo considerava un rifugio sicuro contro tutto e tutti, casa. Finchè un giorno non entrò nella sua vita Ethan, un ragazzo semplice, pazzo, spontaneo ma timido che con un solo sguardo aveva stravolto completamente la vita di Kate riportandole il sorriso che ormai pensava di aver perso per sempre. Non tutti però la pensavano così! La madre lo considerava come una distrazione per la figlia e non mancava occasione per farglielo notare dicendo però che era un ragazzo apposto e che non aveva niente contro di lui, anzi le faceva pure simpatia. Ogni giorno era una lite continua senza mai un attimo di tregua, Kate non ne poteva più, era stanca e infastidita del fatto che la madre la considerasse come una ragazza che si facesse trascinare da chiunque. Non vedeva l'ora che si facessero le 18:00 del pomeriggio per poter uscire e staccare la spina da tutti i pensieri negativi stando con il suo ragazzo e tutti gli amici che la conoscevano fin troppo bene. Con loro tutto era così normale e spontaneo che Kate arrivava a pensare “Stupida che non sei altro certo che ce la puoi fare a prendere una laurea, sei sempre tu quella che nonostante non sapesse ballare in pochi mesi sei migliorata tantissimo, sei tu quella che non sapeva mixare musica e ora sei un'esperta e crei musiche per coreografie e video, sei tu quella ragazza che fa doposcuola di matematica e con pazienza spiega ai suoi allievi finchè non sei sicura che abbiano capito quindi non ti lasciare demoralizzare. Si, ce la puoi fare!”. Ma poi, quando tornava a casa sotto lo sguardo deluso della madre tutti quei pensieri svanivano come se non fossero mai esistiti. E tutto riprendeva a scorrere come prima, come un circolo vizioso che non aveva mai fine.

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