Un giorno si era presentata alla porta della sua vita. Marco non ci aveva fatto caso prima, ma lei era lì da un po’. Aveva aspettato nell’ombra, con tenacia singolare, che lui la notasse. Ma lui ne sembrava incapace. Furono gli altri a metterlo sull’avviso. Quando Marco la guardò negli occhi per la prima volta, comprese che lei gli aveva già divorato il cuore. Non sarebbe stato capace di resisterle nemmeno se ci avesse provato. E non ci poteva provare. Decise invece di mettere al riparo da quel ciclone tutta le cose della vita che poteva salvare. Poteva approfittare, mentre lei era distratta. Con una dolcezza che non si conosceva, prese a conservare le memorie più care, quelle più lontane, quelle che si lasciavano raccogliere come fiori di serra dal profumo quasi doloroso. Appoggiava parole su fogli chiari. Carezzava foto che sbiadivano negli sguardi e nei nomi. Stringeva oggetti che raccontavano il passato più recente. Aveva scelto una minuscola casa di legno di rosa per farveli abitare e una custode di fiducia per difenderli dalle invidie e le gelosie che lei aveva mostrato di provare. Avida e crudele non sembrava sentire per Marco nessuna pietà. Perché? Perché era venuta a portargli via il suo amore di sempre? Le loro dita si erano intrecciate per la prima volta sui banchi di scuola. Marco avrebbe saputo individuare il fruscio del respiro di Erica anche in mezzo alla tempesta. Ma ora non era più così. Marco poteva solo ascoltare un rumore umido. Le lacrime di quegli occhi sempre meno familiari. Una sera seppe con certezza inequivocabile che sarebbe stata l’ultima volta in cui avrebbe riconosciuto le sue proprie labbra attraverso la carezza delle labbra del suo grande amore. Strinse al cuore la sua casetta di rosa e l’affidò a Erica. Le loro dita si intrecciarono, consapevoli, ancora una volta, per sempre, fuori dal tempo. Fuori dal potere assurdo e cieco di quella lei insensibile, instancabile e inattaccabile: la malattia dell’oblio.

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Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Bravo, originale, forse (per i miei gusti) per rimanere in tema, un po mollo. [...]

  • Smoki: Lo vado a portare io il gelato al signor Ernesto 😓
    (Nemmeno a me piace [...]

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Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: A "vi verrà una bronchite se vi si asciuga il sudore addosso" [...]

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

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CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

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Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
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  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

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Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

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Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

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La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

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Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

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Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

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La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Ecco. Ora mi tocca coscrivere gli amici per giocare ad Arkham Horror o alle [...]

  • AliDiNotte: Grazie a tutti per i commenti. Smoki è proprio l'effetto che voglio [...]

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I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

  • Dax: bello, triste.Like

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La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

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