In una notte serena, sotto un manto stellato, sta un uomo in silenzio su un balcone.

Fissa un punto indefinito tra le stelle e lascia che i suoi pensieri e il suo sguardo vaghino lontano. Medita sulla sua esistenza, sulle piccole battaglie quotidiane, sulla discreta resilienza con cui occorre affrontarle. Senza applausi, senza medaglie.

 

«Quando è successo? In che momento dal superuomo siamo passati al supereroe?» si domanda.

«Superman viene da un mondo diverso da cui ha ottenuto, senza alcun merito personale, capacità extra che ne fanno appunto un superuomo. Dove è quindi l’eroismo? Perché un Dio che possiede un martello che può tutto acquisisce il titolo di eroe (addirittura super)?»

 

L’uomo sorride immaginando Thor che, dopo essere stato obbligato a lasciare il martello fuori dall’ufficio anagrafe, tenta, stizzito e senza speranza, di convincere il solerte impiegato che nel suo mondo di origine il certificato di nascita non è necessario e che quindi, per legge, si deve accontentare dell’autocertificazione.

 

L’uomo non è un supereroe dei fumetti, né un guerriero di epiche battaglie.

Ma non occorre una discreta quantità di eroismo quotidiano, quello che non fa notizia, per le tante sfiancanti piccole avversità che tessono la trama della vita di un uomo comune? Non ci vuole del coraggio anche per vivere il tempo della normalità?

«E’ vero, io non salvo il mondo con gesti eclatanti grazie a superpoteri gratuiti» conviene con se stesso «La mia audacia è nella costanza di affrontare la routine quotidiana. La sveglia che suona implacabile, il traffico che testa due volte al giorno il livello della mia pazienza, le email che sembrano moltiplicarsi come conigli. Ci deve essere qualcosa di eroico in questa normalità!»

 

«In fondo ci vuole un coraggio da leoni per affrontare l'ennesima riunione su Zoom dove tutti continuano a dimenticare il microfono aperto quando non parlano. O per resistere alla tentazione di mandare a quel paese il collega che chiede sempre, ma proprio sempre, se hai ricevuto quell'email che ha inviato appena qualche secondo fa!»

 

All’uomo quella sera pare che le stelle approvino i suoi pensieri. Gli sembra che lo invitino, la prossima volta che si sentirà sopraffatto dalla monotonia, a ricordare che ogni giorno è un'opportunità per essere un eroe nel proprio piccolo.

E anche ad immaginare l’Uomo Ragno alle prese con l’INAIL(ex ISPESL) per tutte le norme che regolano i carichi sospesi in cui rientra ogni sua oscillazione appeso a una ragnatela o Wonder Woman che impazzisce con i burocrati del ministero dell’aviazione cercando di spiegare che non possono pretendere di assoggettarla alle stesse regolamentazioni degli altri velivoli.

 

«Giusto!» conclude sorridendo l’uomo sul balcone «Ma se tutto questo fallisse, c'è sempre il caffè. O un bicchiere di buon vino a seconda dell’ora…»

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