Il rumore della pioggia sulla lamiera della tettoia era l’unica compagnia di Vito quella sera. Non riusciva a togliersi il freddo dalle ossa, anche se era estate. In caserma l’umidità era una presenza costante, insinuante, come certi pensieri. Gli altri ridevano nella stanza accanto, fumavano, parlavano a voce alta, come se fuori non fosse successo nulla.

La porta si aprì con un colpo secco. Giuseppe Gulotta, diciotto anni, entrò a testa bassa. Le mani gli tremavano, ma non di freddo. Lo spinsero su una sedia, lo legarono. Non c’era bisogno, pensò Vito, non avrebbe opposto resistenza. Non era tipo.

Inizio tutto…

 

Confessa,” disse il maresciallo, senza alzare la voce. Era quasi un sussurro, ma nella stanza sembrò un tuono. Giuseppe non rispose. Rimase zitto, lo sguardo fisso sul pavimento,  piastrelle grigie e opache.

Confessa,” ripeté il maresciallo, e questa volta la mano calò. Non una, ma due, tre volte. Schiaffi, pugni. Giuseppe gemette appena, come un animale ferito. Tremava cosi tanto che sembrava irreale.

Vito era appoggiato alla parete, immobile. Non aveva detto nulla. Non poteva. “È così che si fa,” si ripeté nella mente, come un mantra. “Se è colpevole, parlerà.” Ma c’era qualcosa, una nota stonata in tutto quel rumore.

“Lo so che eri lì,” continuava il maresciallo, ora più vicino al ragazzo. “Alcamo Marina. Due carabinieri morti. Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta.. Sparati a sangue freddo, pezzo di merda. Non ti vergogni? Fai schifo fosse per me ti ucciderei ora qui subito.

Giuseppe alzò lo sguardo per la prima volta. Vito vide i suoi occhi. Non c’era odio, non c’era sfida. Solo paura. Quella paura che ti gira le budella. La paura che sente un animale prima di morire sbranato.

Non l’ho fatto,” sussurrò il ragazzo, ma la sua voce era un filo teso, uno stridere di violino, che fa solo venire il nervoso a sentirla.

Le ore passavano lente. Ogni colpo, ogni urlo rimbalzava nelle pareti. Alla fine, Vito lo vide crollare. Si capisce dallo sguardo, un attimo prima sei un uomo un attimo dopo non sei nessuno “Sì, sì, ero lì,” disse Giuseppe, piangendo. Le parole uscivano in un fiume disordinato, come un incubo che non riusciva a fermare.

 

Quando lo portarono via, il maresciallo si girò verso Vito e gli diede una pacca sulla spalla. “Ben fatto ragazzi. Questo serve per riportare ORDINE. Fosse stato per me…” e il segno orribile del taglio alla gola.

 

ORDINE. La parola rimbombava nella testa di Vito mentre tornava a casa, sotto la pioggia. Non riusciva a smettere di pensare agli occhi di Giuseppe, al modo in cui aveva confessato. Non era colpevolezza quella. Era resa. Ma che importa…

 

Anni dopo, la notizia gli arrivò in una mattina d’inverno, mentre leggeva il giornale in una piccola cucina illuminata da una luce fioca. “Giuseppe Gulotta assolto. Torturato per estorcere una confessione. Ventidue anni di carcere ingiusti…

 

La tazza di caffè gli tremò tra le mani. Per un momento si sentì trasparente, come se la cucina, il tavolo, il mondo intero potessero vedere dentro di lui. Rivide la stanza, le piastrelle grigie, il rumore della pioggia. Gli occhi di Giuseppe.

Ripiegò il giornale con cura, senza leggere oltre. Nessuno entrò in cucina per qualche ora. E quando lo fece, non trovò niente di diverso. Solo una tazza di caffè ormai freddo.

Tutti i racconti

4
7
25

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
3
20

Senza Ombrello

14 September 2025

Seduta accanto alla finestra, con la tenda leggermente scostata, guardava la gente camminare in fretta sotto la pioggia, gli ombrelli aperti. Facce tese, seccate, si vedeva che maledicevano le macchine parcheggiate male, alcune con le ruote sopra il marciapiede, muovendo le labbra nervosamente [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
14

Megan 1/2

La ribelle di Scozia

14 September 2025

I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce, molti avevano soltanto forconi e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
5
31

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Bene Riccardo e allora in appendice spiega la tua ispirazione e ti dico ancora [...]

  • Ondine: Nel rispetto di tutti e senza toni offensivi verso i lettori, lo scrittore [...]

1
4
23

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Chiara perdona la mia schiettezza che magari ti sembrerà fuori luogo. [...]

  • Ondine: Cara Chiara, ognuno a modo proprio, a secondo dei momenti che si attraversano, [...]

2
3
19

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: La chiusa basterebe giá. Per il mio gusto. like.

    "E l’ombra, [...]

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

8
10
50

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 2/2

12 September 2025

Cinque anni dopo, un vascello, carico di merce e con una decina di ragazzini urlanti a bordo, fece il suo ingresso nel porto del paese, mentre un po’ distaccati, al largo, c’erano un centinaio di velieri da guerra, armati con 100 cannoni pronti a far fuoco: era il Re Gervasio IV, che ritornava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie a tutti.
    L'ho scritta come se la stessi raccontando ai miei [...]

  • Lawrence Dryvalley: Once upon a time... Vegan Edition! 😅🤣 Bella Zero, piaciuta la favola ma continuano [...]

7
14
45

Il cinghiale delle cinque

12 September 2025

Non so che ora sia. Forse è già mattina, ma non lo so con certezza. Un momento fa dormivo profondamente, e adesso sono sveglia. Completamente sveglia. Con un peso sul petto. Ci metto qualche secondo a rendermene conto. È come se qualcosa mi premesse contro il materasso, impedendomi di respirare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Brava brava brava, ti ho apprezzata dal tuo primo racconto, e c'e' [...]

  • Surya6: Grazie a tutti. In verità l idea non nasce dalla pubblicità del [...]

22
9
90

Non solo Rolex

una beneficenza "originale"

12 September 2025

L'idea era semplice. Bastava essere in due. Una bella coppia ben vestita. Blazer e regimental per lui, outfit decisamente più modaiolo per lei, con qualche audace trasparenza. Il solito cliché del maschio benestante, che al villone al mare, alla macchina di prestigio, e al Rolex di ordinanza aggiunge [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Arrivo in po' in ritardo, hanno già detto tutto e ho condiviso i [...]

  • Aaron: Grazie Paolo per avermi citato nel tuo discorso di accettazione dell'Oscar! [...]

3
7
42

L’elemosinante

Vas
11 September 2025

Un uomo viene da te e vuole venderti dei calzini e quello che capisci è che ti sta chiedendo aiuto, in effetti potresti anche avere bisogno di un bel paio di calzini nuovi, ma non riesci lì nel momento a restare lucido. Ammettiamo pure che tu te ne accorga cioè che quei tuoi calzini assottigliati [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Miu: Bel testo.Mi ha colpito molto come hai raccontato la scena non dal punto di [...]

  • Ondine: Prezioso il tuo sforzo analitico. Piaciuto.

9
9
75

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 1/2

11 September 2025

C’era una volta, in un posto lontano, un regno sconosciuto ai più, abitato da un popolo che si faceva chiamare Brassicaceo. Era una popolazione tranquilla e variegata, con la pelle di diversi colori. Alcuni erano bianchi, ma c’erano anche i neri, i rossi… i più numerosi però erano i verdi, che [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Fantastica. Che idea originale trasformare cavoli e broccoli in re e regine! [...]

  • Teo Bo: Bella Zero! Leggo subito il seguito già trasmesso da redazione. Secondo [...]

6
10
59

Il lampo

10 September 2025

In questa stanza muoio di caldo, eppure sto bene. Seduto alla scrivania, rivolto verso la finestra. E’ sera, buio pesto, fuori si vedono soltanto le luci stradali. Dei cani abbaiano, delle macchine passano anche più veloci del dovuto. Davanti a me ho poche cose: un libro, una bottiglia d’acqua, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Leobiagi: Rubrus, l'ispirazione era proprio quella. nonostante non ami Pascoli come [...]

  • zeroassoluto: Benvenuto Leo in questo mondo di scribacchini attempati e non.
    Se studi [...]

Torna su