“Questo mio racconto è stato recentemente scelto, inserito e pubblicato nella raccolta di racconti del concorso letterario online “Racconti familiari”. Lo condivido con voi egualmente, nonostante la finalità sarebbe stata quella di poter partecipare anche con questo racconto al Contest 49 racconti, ma la redazione mi ha cortesemente avvisato di essere andato “un po' lungo” con l'invio.  :-)”

 

 

Ineluttabili memorie

 

 

"Dedico questa piccola narrazione alla mia famiglia e a tutti quei sentimenti unici, ma drammaticamente interrotti dai precetti della vita".

 

In un lontano giorno di primavera inoltrata; non uno qualsiasi, tornasti da quel luogo amaro, fatto di lunghi silenzi, muri bianchi e timori interiori, con dei pochi vestiti smessi, chiusi frettolosamente dentro un ritaglio di carta da pacco stropicciata, legata in maniera scomposta; ora so chiaramente con enorme tristezza e rabbia, con dello spago grezzo. Un posto che per te, mamma, dentro ai tuoi profondi occhi grigi si era trasformato quasi in una seconda casa, ma non da frequentare serenamente come avresti desiderato. Ti è stata imposta da un destino contrario, obbligata a doverla abitare, spesso per piangere muta dentro di te, il frastuono delle assenze, seduta per ore e ore su quella scomoda e fredda sedia di metallo. 

Quegli indumenti odorosi di perdita erano le poche cose rimaste di una misera vita tenuta troppo a lungo sospesa. Divenuti, da quel preciso momento, inutili appartenenze, ma memoria da onorare amaramente per il resto dei tuoi giorni come dei nostri. Anch’io ricordo tutto di quel periodo orribile e annichilente, con immutato spavento e una vivida sensazione di stretta al cuore nonostante l’ineluttabilità di un tempo despota e senza sconti, abbia già attraversato lungamente le nostre esistenze. 

Ai miei occhi innocenti, sembrava che avessi molti più anni della tua vera età, quel giorno. Apparivi pallida, arresa, sconfitta, tu che avevi sempre avuto, come un imprinting, quello sguardo così fiero e risoluto da Mondina: un appiglio indispensabile per la mia infanzia sconsolata. 

Ti avvicinasti a me con il tuo fare calmo e armonioso. Il viso velato e arrossato dai continui tormenti e da quelle lacrime pronte a tracimare, cercando di rassicurarmi con qualche amorevole gesto; me ne hai sempre riservati tanti, mamma.  Io avvertivo un senso di gelo profondo nel mio piccolo cuore che, da allora, non ha saputo mai più dimenticare né guarire completamente. 

Mi sollevasti prendendomi delicatamente sotto le ascelle, fino a farmi sedere sopra il grande tavolo ovale di legno intarsiato e lucido della sala da pranzo di zia, con le mie gambe minute rimaste a penzoloni, sospese anch’esse a un imminente giudizio malvagio. Avevo molta paura e già immaginavo, dentro i battiti accelerati del mio cuore, cosa mi avresti potuto dire, ma l’ingenuità, la sciocca speranza della mia giovane vita mi tenevano ancora lontano dalle tue drammatiche, ultime verità. Con la voce rotta da un dispiacere immenso, che non avrei mai potuto concepire allora e, forse, neppure completamente oggi, dentro le tue poche parole claudicanti e interrotte da singhiozzi trattenuti a fatica, mi dicesti proprio così: “Se papà non potesse più tornare da noi... cosa avresti voluto dirgli?”. Dentro quel modo senza inutili ricami, apparentemente sconclusionato, c’erano i tuoi termini e doveri, le intenzioni imposte di una parte di dolore da dovermi trasferire per sempre, ma senza nessuna colpa per entrambi.

Con uno slancio improvviso, scesi dal massiccio tavolo urlando tutta la mia disperazione. Scappai in cortile e corsi... corsi senza fermarmi mai, come avevo fatto già mille e mille volte prima, ma soltanto per gioco, lasciando che le lacrime fuggissero via veloci dagli stretti angoli delle palpebre cadendo a terra, lontane dal mio devastante dolore… dietro di me, quasi a voler scacciare qualcosa che non avrebbe potuto mai più essere riavvolto. Avevamo perduto entrambi e ingiustamente: io e mia sorella un padre, tu, nostra madre, un marito per sempre. Un uomo buono, ma spesso malinconico e silenzioso, provato da un’inguaribile malattia cardiaca che non contemplò nessun tipo di soccorso nella sua cinica intenzione. Non lasciò a mio padre né l’integrità fisica né molto tempo terreno.

Tornai a casa quasi un‘ora dopo la mia necessaria fuga per disperazione, quando il poco fiato rimasto e le mie gambe indurite dalla corsa senza arresti, mi suggerirono di affidarmi a ciò che rimaneva del mio inconsolabile sconforto. Tu eri lì, mamma, ad attendermi preoccupata, ma dentro il calore del nostro indimenticabile abbraccio, si consumò parte di quella rabbia, ma non la tristezza né le emozioni spaventose e inevitabili di una privazione eterna.

Ho scritto questa intima memoria, giusto un attimo per morire tuttora simbolicamente dentro ai miei molti anni, ineluttabilmente trascorsi e non ancora ultimati. Per poter sopravvivere a quella; non solo a quella, arbitraria sottrazione perpetua. Porto sempre i segni nascosti e incisi da un bulino “vitae”[i], dentro un calco nell'anima, come chiaro segno d’appartenenza alla storia della mia famiglia.  Ripeto spesso, soprattutto a me stesso, che non ci si licenzia mai dall’essere stati figli. 

Anche se non ci siete più da molto tempo... più nessuno di voi, spero possiate dimorare un’altra dimensione che non mi sarà concessa, non ora, d’immaginare neppure. Coltivo con profonda devozione il vostro ricordo, ogni giorno, senza necessità di altre stupide promesse rivolte alle immensità celesti. Vi conserverò teneramente dentro di me, finché potrò ascoltare i battiti dissimili e vermigli della mia lunga vita.

 

© Roberto Anzaldi

 


 

[i] Di vita (Latino)

Tutti i racconti

3
2
6

Sorriso Di Luna

16 June 2025

Si schiarisce il cielo della notte dopo la tempesta d'estate che si arrende ai raggi di luna, abbandonati sul tuo attraente sorriso di luna crescente, somiglia alla nostra passione, prima come fresco torrente d'impeto, poi estasi del riflesso della pace che mostri con orgoglio scintillante, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
4
34

Obsession

16 June 2025

"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.” "Quando?” "Non mi ricordo. Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola. Fu allora che incrociai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • U1796: Un racconto che tiene col fiato sospeso dall’inizio alla fine, guidandoci [...]

  • Dax: Bello il finale...quasi quasi mi fa pena lo stalker, quasi quanto mi fa rabbia. [...]

5
6
23

La luce e l'oscurità

15 June 2025

La luce e l'oscurità Ci sono mani che pregano e mani tese in avanti per non sbattere Ci sono occhi che ammirano una nascita e occhi chiusi per un addio Ci sono piedi che attraversano nuvole e piedi che scottano Ci sono pensieri che danno libertà ed altri che rinchiudono per sempre Ci sono vite [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La poesia arriva diretta...like

  • Oggetti Smarriti: Una poesia sentita, limpida e sincera, che riesce a comunicare un messaggio [...]

7
6
27

Stazione

15 June 2025

Cammini con passo incerto questa mia vita, in bilico su un binario morto. Passeggiare annoiato di un viaggiatore sbadigliante che attende in una stazione vuota, qualcosa che non sa. Mi hai giurato amore, perfetto come una circonferenza, incantevole illusione, consunta da brevi lacune di felicità. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La fine fi un amore, vissuto con malinconia, senza rancore ma ringraziando [...]

  • Oggetti Smarriti: Stazione” è una poesia intensa e malinconica, con immagini originali [...]

5
9
33

La finestra verde

14 June 2025

“Mamma, mamma, corri, c’è qualcuno che mi spia dalla finestra!” La giovane donna salì di corsa la lunga scalinata. Fu aggredita da un’improvvisa tachicardia che l’accompagnò per tutto il tragitto fino alla camera del figlio. È vero, i bambini sono molto creativi e fantasiosi, ma il suo grido d’aiuto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
9
30

Ascia Nera

Dax
14 June 2025

Trom posò il guanto corazzato sulla porta di legno della taverna. Le lanterne ardevano già, e il tramonto aveva lasciato dietro di sé un alone rosato su nuvole color latte. Quando i cardini gemettero, l’odore di fumo e maiale arrosto lo accolse come un vecchio amico. Varcò la soglia. Si fermò. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Scure nera è carino, magari di può modificare il titolo....

  • Lo Scrittore: ben scritto, descrizione perfetta e divagazione sul tema Nani - Gimli della [...]

5
3
20

Baobab

13 June 2025

Baobab Ballonzolando beatamente come un babbuino sopra un baobab nell'isola di Bora Bora, durante la festa della befana, mi balenò per la testa che a Bologna c'era la sagra del bombolone e del budino alla banana con bacche di betulla. Così invitai la badante bielorussa di mia nonna Brenda che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
12
22

Lei e Pasquale

13 June 2025

Aveva litigato con Serena. Donato lo ascoltava in silenzio, seduto allo stesso tavolo del dopolavoro. "… Dopo dieci anni di matrimonio Martina ancora si comporta come una bambina. Non mi rivolge la parola. Se faccio io il primo passo mi ignora, esce di casa senza dire dove va, salta il pasto e..." [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Scorrevole, divertente e ben scritto.

  • Lo Scrittore: prima del web gli appuntamenti al buio era di tutt'altro tipo. c'era [...]

8
16
64

Forme e colori a Boccadasse

Storie colorate

12 June 2025

L'Italia è un paese fantastico, un paese unico, un paese che se qualcuno avesse voluto inventarlo mai avrebbe potuto farlo così bello e perciò amici lettori eccoci di fronte a una visione spettacolare, vengo a parlarvi di una storia che ha come protagonista un sassofonista di Boccadasse, antico [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
70

INSONNIA

12 June 2025

Buonasera Notte, mi farai dormire? Buonasera a Te, che mi vieni a cercare, a me ora ti volgi chè ti porti alle stelle? Che miele, sei antica! ma dimmi: stanotte mi farai riposare? Sai bene chi è prima causa di sé, nemmeno rispondo… ti svelo però che dentro tu trovi chi rallentare la sua imprimitura, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Domenico Caricasulo: Mimmo ok, grazie a tutti per i like, per questa volta e l'altra... La realtà [...]

  • Riccardo: shakespeariano pensiero...piu in profondità
    amletico nelle numerevoli [...]

7
10
34

Lanterna...

Da leggere dopo il racconto "Seconda stella a destra"

11 June 2025

Ho freddo… Qui, fuori, è tutto buio. Sopra, lontano lontano, si intravedono minacciose nuvole nere che viaggiano spostate dal vento e innumerevoli puntini luminosi, che sembrano irraggiungibili. Siamo in dieci, tutte sorelle e tutte ancora trattenute al suolo da una cordicella. Alberto aveva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
12
31

La curva dell'imprevisto (3/3)

Un imprevisto non avvisa. Entra in scena, e riscrive tutto

11 June 2025

Tremava, ma sapeva esattamente perché era lì. James, intanto, stava parlando sottovoce con il suo manager. Poi si voltò verso la sala. I suoi occhi incrociarono quelli di Amanda. E si fermò, sgranando gli occhi. Amanda sentì un brivido lungo la schiena. Lui la stava guardando. E le stava sorridendo. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Intanto benvenuta. Ho letto tutti e tre le parti, si legge con piacere, forse [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette tutte le parti. Ok, il romance non è nelle mie corde (anche se [...]

Torna su